giovedì 31 gennaio 2008

Chi e’ l’ italiano all’ estero?

Chi e’ l’ italiano all’ estero? Uma domanda semplice, eppure intrigante.
Si perche’ probabilmente si gioca intorno allá definizione esatta di questa categoria il destino della nostra Italietta, divisa in due blocchi contrapposti.

Mentre nella maggior parte delle democrazie del mondo il fallimento dell’esperienza di um governo determina la alta probabilita’ di vittoria dell’ opposizione, l ‘Itália insiste nel non partecipare in questa sana regola democrática dell’ alternanza e dare in maniera chiara la maggioranza ad una parte política. Continuando cosi’ a rimanere ingessata.
Tuttavia la recente introduzione del voto dei rappresentanti italiani all’ estero há introdotto uma novita’ che altera questa situazione facendo oscillare il pendolo democrático da una parte sola.

E’ quindi vitale analizzare il profilo dell’ elettore italiano all’estero per capire chi puo’, in definitiva, definire la prossima maggioranza di governo, specialmente al Senato.

La cosa paradossale e’ che ben pochi si sono azzardati in questa analisi e quindi hanno uma chiara idea della situazione.

E’ bene chiarire che solo italiani che vivono all’estero possono, con cognizione di causa, parlare sull’ argomento.
Ma, infine, chi e’ l’italiano che vive e lavora all’ estero?

In passato si trattava dell’emigrante che con la valigia di cartone attraversava gli oceani per trovare um lavoro. Figura fondamentale per la creazione delle comunita’ italiane all’ estero. Gli emigrati indigenti sono ancora una importante fetta delle comunita’ italiane all’estero, specie in Sudamerica.
Tuttavia parlare di italiano all’ estero solo in termini di poveri emigranti e’ riduttivo e appartiene a logiche vecchie e stereotipate.
Basta vedere che dei rappresentanti italiani eletti all’ estero quasi nessuno appartiene a questa categoria e non e’ un caso.

L’italiano all’ estero e’ cambiato. Oltre all’emigrante indigente, c’e’ il professionista, il professore universitário (solo a Salvador de Bahia, citta’ notoriamente ignorata dalla madrepatria ce ne sono molti), l’ industriale, il lavoratore di classe media.

Questo in particolare rappresenta uma fetta crescente della comunita’ ítalo-sudamericana. Ad esempio la você della comunita’ italiana all’estero si propaga sempre di piu’ tramite siti web in língua italiana all’estero mentre Raí international, per i suoi costi esorbitanti, non há quasi nessuna importanza per lê comunita’ italiane in Sudamerica.
Questa e’ forse la maggiore novita’ di queste comunita’ che si sviluppano e interagiscono tra di loro sul web aggirando i canali di informazione tradizionali e logori del passato


L’italiano all’estero si sente italiano e sudamericano (in sudamerica), há doppia cittadinanza, partecipa allá vita di entrambe lê comunita’ attivamente. Non si tratta piu’ solo dell’ emigrante ghettizzato e abbandonato.
L’errore di focalizzarsi solo su questa categoria e’ stata forse la causa del magro risultato dei politici che alle scorse elezioni si sono presentati come difensori solo degli emigrati.

Emigrato e’ un termine di cui, come italiani, dobbiamo andare fieri, ma non e’ l’único e sara’ bene che di cio’ se ne ricordino i politici alle prossime elezioni se non vogliono ripetere lê magre performance del passato.

http://www.italianosdargentina.com.ar/index.php?IdNot=14155

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