sabato 7 febbraio 2009

Caso Battisti: come se ne esce?

“Max hai sollevato um polverone. Era molto piu´semplice dire che e´vero, non c´é stata mobilitazione degli ítalo-brasiliani, per ragioni storiche, geografiche (queste due vanno sempre bene nelle spiegazioni dei politici), che ci vuole uma collaborazione maggiore com l´Italia per il futuro, e voila', tutto si sistema” afferma il mio amico basso e tarchiato davanti al piatto di maccheroni nel ristorante povero di São Paolo.
“Eh no, siamo emigranti ma non fessi. Il Picchiato e gli altri hanno esagerato, non sono capaci di ottenere niente e giu´a criticare noi per poter salvare la loro faccia” afferma il mio amico pedante mentre mette il formaggio sui maccheroni. “E dire che Il Picchiato ha anche mandato una email spocchiosa a Max dicendo: “Avrei gradito un pronunciamento dei Comites Brasiliani sulla vicenda. Avrei gradito una presa di posizione forte degli eletti nella circoscrizione America Meridionale. Avrei gradito almeno qualche voce di singoli cittadini. Non si è sentito nulla. Gli italiani residenti in Brasile o gli italo brasiliani avevano ed hanno il dovere morale di dissentire rispetto alle scelte del Governo Lula. Non lo hanno fatto. Ne prendiamo atto.”
“Si” , ribadisce il pedante ” perche´al Picchiato, piacciono dichiarazioni senza valore, come politico vive di queste. Figurati se l´AIVITER (Associazione Italiana Vittime del terrorismo) si contenterebbe di parole vuote. Diciamoci la verita: Le dichiarazioni degli organi menzionati dal Picchiato non cambierebbe in nulla la situazione sulla spiaggia di Copacabana del Battisti.”
“Ma allora che fare?” mi chiede il tipo basso e tarchiato.
E qui la risposta e´difficile. La Francia ha buttato la liberta´di Battisti in um piatto di una complessa negoziazione di 12 miliardi di dollari. E l’Italia che fa? Vuote parole Del Picchiato o di qualche membro del governo? Ma mi faccia il piacere direbbe Toto´.
L´ammissione del Brasile nel G8 (caldeggiata dalla Francia e, in passato anche dall´Italia)? Poco, ancora pochino. Sanzioni diplomatiche, ritirata dell´ambasciatore? Mah, dubito che funzioni.

Il punto e´che l’ Italia deve fare qualcosa. Non dichiarazioni del Picchiato, quelle servono solo a farci digerire meglio i maccheroni con grandi risate. Servono atti formali. Fatti. L’ Italia deve dimostrare che non puo´essere umiliata cosi´. Ma qui in Brasile quello che conta sono i soldi.
E se gli italiani boicottassero il turismo in Brasile?

Attenzione perche’ qui arriviamo ad un punto caldo. Fin qui si e’ fatto appello agli italo-brasiliani che al momento contano poco o niente come gruppo nella politica brasiliana.
Tuttavia la soluzione della crisi sta in Italia non in Brasile. Il boicottaggio di tutte le istituzioni brasiliane che realizzano scambi con l’Italia (universita’come l’Ufba, etc.), ma soprattutto del turismo italiano in Brasile, questo si’ farebbe sentire al Brasile effetti indesideranti che potrebbero indurlo a ripensarci su Battisti.

La domanda e’: gli italiani d’Italia rinunceranno al Carnevale di Rio per l’onore d’Italia? Rinunceranno a danzare il samba o l’axe’ per rimpatriare Battisti?
In casi simili di terrorismo cio’ e’ avvenuto per gli USA ma francamente ne dubitiamo molto nel caso italiano. Chissa’ che non incontreremo proprio il Picchiato a danzare tra splendide mulatte a Rio. In questo modo si smaschererebbe l’italica ipocrisia che fa degli amici (italo-brasiliani) dei nemici e degli inefficienti (i politici italiani responsabili del disastro della mancata estradizione di Battisti) delle vittime. E si vedrebbe veramente se gli italiani d’Italia sono poi cosi’ indignati da rinunciare alle proprie ferie ai tropici per l’ onore dell’Italia.

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