mercoledì 11 marzo 2009

Caso Battisti: la soluzione gaucha?

“Caro Max, il carnevale e’ finito, i parlamentari italiani sono tornati a casa dopo una dispendiosa visita qui in Brasile e qual’è la situazione ora? Cosa succedera’ nel caso Battisti?” mi chiede il mio amico nel bar dei cronisti poveri di Sao Paolo. “La situazione e’ fluida, i parlamentari italiani sono tornati carichi di aspettative ma penso che la situazione non e’ mutata: nessuna chance di estradare il terrorista” risponde al mio posto il mio amico basso e tarchiato davanti alla immancabile cervejinha (birra gelata) nel caldo estivo di sao Paolo. “Ma perche’ ai nostri parlamentari piace fare visite care e senza risultati, io invece saprei la soluzione” risponde uno spilungone con accento del Sud del Brasile dal fondo. “Chi e’ che parla?” chiedo io. “E lui risponde: “Sono Tommaso, cronista italiano povero gaucho di Porto Alegre, Rio Grande do Sul”.
“Vieni qui Tommaso e dicci la tua soluzione” rispondo io.E Tommaso viene dal fondo e inizia: “Se avessero parlato con noi, la voce della comunita’ italiana del Brasile, avremmo evitato di spendere soldi al Parlamento italiano e avremmo dato un suggerimento molto piu’ efficace di quattro chiacchiere con i parlamentari di Brasilia”.
“Vai dicci tutto, non tenerci sulla corda” risponde il mio amico basso e tarchiato con il tipico temperamento “focoso” meridionale.
“Il punto e’ il seguente: nel Brasile la comunita’ italiana piu’ vicina all’Italia vive nel Sud, specie a Rio Grande do Sul. Li’ siamo forti, molti di noi parlano italiano correntemente (a differenza di altri parti del Brasile), sentiamo forte il legame con l’Italia. In piu’ i legami economici sono forti e si è sentito l’effetto ad esempio nello stato di Santa Caterina (stato vicino al nostro) di un annullamento di una visita italiana di commercio a causa del caso Battisti”. “E allora?” interrompe il tipo bassino.
“E allora ecco di cosa si tratta: il ministro della giustizia Tasso Genro e’ il probabile pre-candidato del PT a governo dello stato. E’ interessatissimo a questa carica. Tuttavia si tratta di una elezione complicata. Il peso della comunita’ italiana e’ sicuramente decisivo per vincere le elezioni. Se la comunita’ italo-brasiliana in conseguenza della negazione dell’estradizione di Battisti votasse per il candidato opposto a Genro, questi sicuramente perderebbe le elezioni. E voi pensate che Genro rischierebbe le elezioni per Battisti?”. “Ma chi sono gli italiani con maggiore influenza sull’elettorato gaucho?” chiede il mio amico toscano con il suo inconfondibile accento. “Bonaspetti, Andrini, tutte persone che hanno ricevuto un grande numero di voti di italo-brasiliani alle ultime elezioni. E altri ancora”. “Ma Max sempre dice che la decisione circa l’estradizione di Battisti e’ stata presa da Lula non da Genro.”interviene il meridionale. “Beh,” intervengo io, “e’ vero, come e’ altrettanto vero che se Genro sentisse il pericolo di perdere l’elezione a Porto Alegre e’ probabile che farebbe pressione su Lula. Ne nascerebbe una bella confusione. Ed anche Lula penserebbe due volte prima di dire no all’Italia” affermo continuando.
“Ma e’ una interferenza nella politica brasiliana” afferma qualcuno dal fondo. “E qual’è la novita’?” afferma un terzo. “Questo accade tutti i giorni negli USA con altre comunita’ e nessuno si scandalizza. Anzi e’ proprio cosi’ che si valorizzano le comunita’ all’estero, con consultazioni tra la madrepatria e la stessa comunita’ per trovare un punto comune di azione. Non come fa l’Italia che ci ignora, ci accusa e poi viene qui per il carnevale con la scusa di intervenire per Battisti”.
E con quest’ultimo commento vi lascio e giro il suggerimento al presidente della Camera Fini. Se ci avesse consultato poteva risparmiare le spese di costosi viaggi all’erario italiano con questo suggerimento del nostro amico gaucho, forse di maggior valore di quello ottenuto nei corridoi di Brasilia dagli inviati del Parlamento italiano. Speriamo solo che la prossima volta ci chiami prima.

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