sabato 3 settembre 2016

Brasile dove l'arroganza del potere non paga, al contrario dell'Italia

“Fora Dilma” gridavano I protestanti mesi fa. E la presidente Dilma Rouseff minimizzava dicendo: “ Sono solo gruppi minori, che non rappresentano nessuno” .
Dopo pochi mesi Dilma ha perso il potere dopo un processo di impeachment.
“Fora Temer” gridano I manifestanti in tutte le principali citta' del Brasile.E il nuovo presidente Michel Temer dalla Cina dove si trova, minimizza: “Sono solo gruppi minori, che non rappresentano nessuno”. La storia si ripete ma l'approccio dei politici e' sempre lo stesso: minimizzare, sempre minimizzare.

Ma cosa succede in Brasile, grande paese sudamericano dove nuove proteste si stanno spargendo in tutto il paese?

Benvenuti nel mondo dell'arroganza senza limiti del potere. La politica e' sempre stata brutale dietro la sua apparenza di voler far del bene alle classi piu' povere.
In questo il Brasile non e' diverso dagli altri paesi.

Anche in Italia ad esempio il potere mostra la sua arroganza quando si ignora volutamente la crisi economica in atto. Affermazioni ridicole sulla crescita economica che non c'e' continuano ad essere fatte dai politici al potere. Non si vuol dire che la situazione sta peggiorando sempre di piu'.

Ma la differenza e' nel approccio seguito dal popolo brasiliano, che dice basta alla vecchia politica. Il popolo vuole buttare fuori questi politicanti da quattro soldi che hanno governato e continuano a governare il Brasile.
Diverso e' il popolo italiano che beve tutte le frottole che il governo continua a propinargli.
Anche la possibile sconfitta al referendum non dovrebbe metter in pericolo il governo e Renzi.
Diversamente dalla Gran Bretagna dove la sconfitta ha “detonato” l'ex-primo ministro Cameron.

L'arroganza senza limiti del potere che non nasconde la sua poco vergogna ha pero' un limite nel comportamento del popolo.
Il popolo brasiliano reagisce e protesta con forza.
Il popolo italiano no, beve le panzane del governo con piacere.
Ma c'e' anche un altra ragione. Il popolo brasiliano e' giovane, vuole avere una speranza che va al di la' dei prossimi due- tre anni, che e' l'ottica dei governanti attuali.
Il popolo italiano e' invece vecchio, la sua ottica e' molto ridotta. Non si importa del futuro nei prossimi cinque – dieci anni. Molti italiani che supportano questo governo saranno vecchi o vecchissimi tra dieci anni e non gliene frega niente di cosa accadra' ai propri figli o nipoti.

Ma gli stessi figli sono fortemente influenzati dai loro vecchi e hanno paura di cambiare. Cosi' facendo condannano il paese a non avere speranza di cambiamento.

In Brasile invece vogliono cambiare e subito. Non vogliono aspettare nemmeno un anno perche' cio' accada.
Per questo le persone protestano e continueranno a farlo. Prima o poi anche Temer sara' buttato fuori. Si spera che il prossimo sara' migliore di lui. Certamente sara' diverso da lui.

In Italia invece I politici saranno sempre gli stessi, ovvero coloro che garantiscono che le cose non cambiano mai.
In Brasile l'arroganza dle potere non paga, in Italia invece si.

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