"Caro Max questa che si racconta e´davvero incredibile. Qui a Rio si dice che alcuni tour operator stanno gia´ organizzando viaggi tour di Rio de Janeiro in cui si spiera´da lontano l´assassino Battisti prendendo la tintarella a Copacabana.
Quando lo scarcereranno a Febbraio dovrebbe scomparire per un po´e poi sara´ lanciato come romantico romanziere di successo. Si dice che gli editori fanno a pugni per pubblicare i suoi libri anche in Italia.
Sara´considerato comeun Robin Hood, un romantico avventuriero, un nuovo Che Guevara. Sembra che riceve giu´decine di lettere d´amore, lui povero perseguitato dalla giustizia italiana. E le donne di tutto il mondo impazziscono per tipi come lui.
Poi concedera´interviste a pagamento in cui discutera´i terribili anni di piombo quando lui,perseguitato dalla strisciante dittatura italiana, cercava di salvare il mondo con i pensieri.
Finalmente descrivera´nei suoi libri l´incredibile avventura della fuga in Francia ed in Brasile, braccato dai rappresentanti della contro-informazione.Ed infine l´ arrivo nella terra della liberta´,il Brasile, dove gli uomini sono veramente liberi, non come nell´ítalia fascista di oggi dove solo i ricchi vanno al potere.
I libri avranno un successo enorme, lui sara´santificato e vivra´di rendita.
In fondo lui e ún perseguitato politico, praticamente l´ha detto anche Lula.
I quattro morti ammazzati a tradimento? Tutte menzogne.
E la scena da film quando si nascose in un angolo e finse di baciare l´innamorata di turno,aspetto´con terribile freddezza che il poliziotto uscisse dal portone e poi, lasciando di lato la complice che baciava, freddo´senza pieta´e vigliaccamente alle spalle il tipo?
Sono passati piu´di 30 anni, dimentichiamo il passato, dimentichiamo tutto.
E poi il nostro governo,il ministero degli esteri, ha dimostrato una incredibile efficienza a sistematicamente fallire tutte le occasioni per coinvolgere la comunita´ ítalo-brasiliana, si e´accanita a voler fare tutto da solo e ha clamorosamente perso tutte le battaglie sul caso.
Se l´Italia fosse un paese serio il ministro si sarebbe dimesso, ma poiche´non lo e´sara´anche santificato, vedrai".
Vi diro´la verita´: dopo il favela tour, il giro delle favele di Rio,non mi sarei aspettato il Battisti tour.
Il Brasile e´ un paese molto creativo. L´Italia sembra essere interessato solo alle avventure amorose del nostro premier.
Pare che alcuni rappresentanti del governo e dell´ opposizione in Italia hanno gia´prenotato i voli per il Carnevale di Rio.
Quest´anno il Carnevale sara´ai primi dimarzo.
Se il Tribunale Supremo brasiliano si riunira´per decidere la sorte di Battisti in Febbraio,Battisti dovrebbe essere gia´libero prima del carnevale.
A questo punto cé´da scommettere che nei Battisti tour ci saranno anche alcuni nostri parlamentari in vacanza,magari solo per sbiarciare da lontano con invidia questo tipo che e´riuscito a diventare un eroe in Brasile mentre loro sono considerati dei soldati senza valore in Italia.
venerdì 28 gennaio 2011
domenica 9 gennaio 2011
Le grandi ambiguità delle associazioni italiane in Sudamerica
Penso che con il nuovo anno bisogna che ci sia vita nuova e quindi bando a tutte le ipocrisie del passato.
Lasciatemi pertanto chiarire una di queste, che riguarda la comunità italiana in sudamerica.
Questa è formata da diverse tipologie ma una di queste è rappresentata da persone che, deluse dall’ Italia e da come le cose andavano li’, hanno lasciato tutto alle spalle e hanno cominciato una nuova vita in Sudamerica.
Cosa molto positiva e legittima. Poichè gli italiani sono gran lavoratori, gli emigrati sono cresciuti socialmente e hanno raggiunto posizioni importanti e anche creato delle associazioni italiane che hanno intrecciato rapporti con la madrepatria.
Tutto cio’ ha generato programmi di scambio, di viaggi e altre cose con le istituzioni italiane nazionali e regionali. E’ evidente che queste associazioni hanno una loro valenza in quanto rappresentano un legame di amicizia con la madrepatria e anche una specie di “ambasciata” politico-istituzionale della regione o del gruppo di appartenenza italiano all’ estero. Fin qui tutto bene.
Tuttavia il problema di coerenza politica sorge ed è particolarmente grave. Il processo descritto è stato svolto anche da altre comunità straniere all’ estero, tipo quell’americana, inglese o israeliana.
La particolarità italiana pero’ è la seguente: anche i membri piu’ elevati delle associazioni di origine italian mantengono posizioni a volte contrarie a quelle italiane o della regione di appartenenza.
Cosa pienamente legittima da un punto di vista personale ma impossibile da verificarsi da un punto di vista istituzionale. E’ impensabile che il presidente di una associazionale nazionale o regionale italiana ad esempio assuma posizioni contrarie a quelle del governo o del presidente della regione di appartenenza. Cio’ mai accade per le associazioni di, ad esempio, americani all’ estero ma succede e spesso per le associazioni di italiani all’ estero. Questo anche perchè l’appartenenza ad associazioni nazionali e regionali comporta il ricevere fondi regionali e nazionali. Un minuto dopo una dichiarazione incompatibile con la linea nazionale un ambasciatore viene licenziato o degradato.
Nel caso delle associazioni queste vengono depennate dalla lista di quelle che ricevono fondi. In sostanza l’ essere il rappresentante di una comunità nazionale o regionale comporta limiti simili a quelli dei diplomatici. In caso contrario le proprie associazioni “affondano” nelle liste dei riceventi fondi.
Cosa triste ma vera.
Pertanto la politica italiana di “avere i piedi in due scarpe” o “sputare nel piatto in cui si mangia” non puo’ essere perseguita e accettata dai vertici di associazioni italiane all’ estere.
Il caso Battisti ha evidenziato posizioni di questo tipo da vertici di associazioni nazionali o regionali all’ estero. A questo punto bisogna che si prendano provvedimenti seri dalle regioni di appartenenza per verificare la compatibilità delle associazioni che ricevono fondi italiani con la politica regionale in tema di terrorismo.
Per essere piu’ chiari i vertici delle associazioni che mantengono posizioni favorevoli a Battisti o si dimettono dalle stesse o siano depennate da quelle che ricevono fondi pubblici. Cio’ a meno che la regione di appartenenza sposi la posizione di difesa del pluriomicida Cesare Battisti.
Lasciatemi pertanto chiarire una di queste, che riguarda la comunità italiana in sudamerica.
Questa è formata da diverse tipologie ma una di queste è rappresentata da persone che, deluse dall’ Italia e da come le cose andavano li’, hanno lasciato tutto alle spalle e hanno cominciato una nuova vita in Sudamerica.
Cosa molto positiva e legittima. Poichè gli italiani sono gran lavoratori, gli emigrati sono cresciuti socialmente e hanno raggiunto posizioni importanti e anche creato delle associazioni italiane che hanno intrecciato rapporti con la madrepatria.
Tutto cio’ ha generato programmi di scambio, di viaggi e altre cose con le istituzioni italiane nazionali e regionali. E’ evidente che queste associazioni hanno una loro valenza in quanto rappresentano un legame di amicizia con la madrepatria e anche una specie di “ambasciata” politico-istituzionale della regione o del gruppo di appartenenza italiano all’ estero. Fin qui tutto bene.
Tuttavia il problema di coerenza politica sorge ed è particolarmente grave. Il processo descritto è stato svolto anche da altre comunità straniere all’ estero, tipo quell’americana, inglese o israeliana.
La particolarità italiana pero’ è la seguente: anche i membri piu’ elevati delle associazioni di origine italian mantengono posizioni a volte contrarie a quelle italiane o della regione di appartenenza.
Cosa pienamente legittima da un punto di vista personale ma impossibile da verificarsi da un punto di vista istituzionale. E’ impensabile che il presidente di una associazionale nazionale o regionale italiana ad esempio assuma posizioni contrarie a quelle del governo o del presidente della regione di appartenenza. Cio’ mai accade per le associazioni di, ad esempio, americani all’ estero ma succede e spesso per le associazioni di italiani all’ estero. Questo anche perchè l’appartenenza ad associazioni nazionali e regionali comporta il ricevere fondi regionali e nazionali. Un minuto dopo una dichiarazione incompatibile con la linea nazionale un ambasciatore viene licenziato o degradato.
Nel caso delle associazioni queste vengono depennate dalla lista di quelle che ricevono fondi. In sostanza l’ essere il rappresentante di una comunità nazionale o regionale comporta limiti simili a quelli dei diplomatici. In caso contrario le proprie associazioni “affondano” nelle liste dei riceventi fondi.
Cosa triste ma vera.
Pertanto la politica italiana di “avere i piedi in due scarpe” o “sputare nel piatto in cui si mangia” non puo’ essere perseguita e accettata dai vertici di associazioni italiane all’ estere.
Il caso Battisti ha evidenziato posizioni di questo tipo da vertici di associazioni nazionali o regionali all’ estero. A questo punto bisogna che si prendano provvedimenti seri dalle regioni di appartenenza per verificare la compatibilità delle associazioni che ricevono fondi italiani con la politica regionale in tema di terrorismo.
Per essere piu’ chiari i vertici delle associazioni che mantengono posizioni favorevoli a Battisti o si dimettono dalle stesse o siano depennate da quelle che ricevono fondi pubblici. Cio’ a meno che la regione di appartenenza sposi la posizione di difesa del pluriomicida Cesare Battisti.
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