sabato 28 marzo 2020

Coronavirus, l’umanita' vince la morte

Il vecchio e’ solo nella fredda serata romana.

Il vento cattivo fischia e gli sferza le guance.

Alla sua veneranda eta’ quasi 84 anni, il vecchio mostra molto coraggio. E’ facile ammalarsi in questo tempo cattivo, piovoso, che colpisce il corpo con ondate gelide. E ammalarsi nel mezzo di una pandemia globale puo’ anche significare morire per uno della sua eta’.

Ma il vecchio non ha paura. E stringendo il crocefisso prega. Chiede al suo Dio il perdono dell’umanita’ contro quel virus senza pieta’ che sta colpendo tutto il mondo.

Ma resiste. Perche’?

Una voce di dentro gli dice di restare e lui resta.



L’uomo e’ li dalle 7.30 dal mattino.

Il vento gelido si arriva sul volto come una frustata.

Si e’ alzato alle 6.45 del mattino, si e’ preparato ed e’ andato. Al supermercato la fila quando arriva e’ gia molto lunga. 50 - 60 persone aspettano che il supermercato apra. Tutte in religiosa attesa. Qualcuno tossisce. Subito gli altri si allontanano, mostrando una tensione strisciante che pervade tutti.

L’uomo riflette in piedi in attesa di entrare. Dopo anni vissuti all'estero e' tornato in Italia.

Un ululato di vento lo sveglia dal sonno che ritorna. Pensa a loro. Moglie e figli che lo aspettano a casa. Se non torna loro non mangiano. E’ gia sfinito a quell’ora. Ma resiste. Perche’?

Una voce di dentro gli dice di restare e lui resta.



Il bambino ride felice.

Avra’ solo 4 o 5 anni. E’ stato tutto il giorno chiuso in casa in questo come in altri giorni. Ma la madre ha deciso di fargli fare due passi, rigidamente nello spazio di 200 metri da casa secondo le regole governative. Una Finalmente il marmocchio puo’ muoversi. E nel tardo pomeriggio che gia’ diventa fresco il bimbo corre felice sul marciapiedi. Inconsapevole di quello che sta succedendo nel mondo dei grandi il marmocchio corre. Saluta cogli occhi il piccione che vola sopra di lui.

Ma perche’ lo fa?

Una voce di dentro gli dice di restare e lui resta.



Dall’alto la figura gelida li osserva.

Il suo viso non tradisce alcuna emozione. Non e’ umano.

Il viso dell’umanoide che guarda il vecchio, l’uomo e il bambino non e’ arrabbiato.

Il grande virus che vuole sterminare l’umanita’ non sente niente.

E’ li’ programmato nella sua missione di morte e la sta realizzando metodicamente, senza alcun sentimento di vittoria, di rivalsa.

E’ li e fa quel che deve fare. Non si importa se colpisce vecchi donne o bambini.

Non pensa perche’ non sa pensare. Ma forse quella gelida immagine di morte per un solo attimo si chiede perche’ quegli stupidi umani lo sfidano sapendo che perderanno. Invece di rimanere a casa sono li’ fuori rischiando di accelerare l’inevitabile fine.

Lui non ha voci di dentro. Percio’ non e’ capace di udire la voce di dentro degli umani.

La voce che dice loro; L’umanita’ vince la morte.

venerdì 27 marzo 2020

Coronavirus la nuova peste nera

"Era in quel giorno morta di peste, tra gli altri, un'intera famiglia.

Nell'ora del maggior concorso, in mezzo alle carrozze, i cadaveri di quella famiglia furono, d'ordine della Sanità, condotti al cimitero suddetto, sur un carro, ignudi, affinché la folla potesse vedere in essi il marchio manifesto della pestilenza.

Un grido di ribrezzo, di terrore, s'alzava per tutto dove passava il carro;

un lungo mormorìo regnava dove era passato; un altro mormorìo lo precorreva. La peste fu più creduta: ma del resto andava acquistandosi fede da sé, ogni giorno di più; e quella riunione medesima non dové servir poco a propagarla…” capitolo XXXI Promessi Sposi.

Roma 27 marzo 2020. In una piazza vuota di una giornata fredda e piovosa un uomo solo prega e dice guardando in alto il cielo fosco e cupo. Le parole del Vangelo risuonano nell’atmosfera spettrale:

“ Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».

Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!».

Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Vangelo di Marco.

Nessuna delle due immagine descritte sopra forse mostra in tutta la sua drammaticita’ la situazione in cui noi italiani e uomini e donne stiamo vivendo.

La grande distruzione di vite umane continua impietosa.

Solo oggi l’Italia ha registrato quasi mille morti e ci si avvicina pericolosamente al totale di 10.000 morti sin dall’inizio di questa pandemia per l’Italia.

Il conto a livello mondiale e’ molto maggiore: quasi 25.000 morti e la crescita della pandemia e’ da tutte le parti esponenziale.

La dichiarazioni folli di alcuni politici circa la modesta pericolosita’ del virus si scontrano con la brutale realta’.

Siamo di fronte a un ecatombe gigantesca che capisce tutti dovunque.

Si tratta di un virus “democratico”. Tutti ricchi e poveri, forti e deboli dappertutto sono colpiti.

Non c’e’ antidoto e i soldi, il potere, la forza non servono a niente.

Prova ne sia che alcuni politici ai vertici mondiali gia’ sono infettati e sono a rischio di vita.

La crescita del numero dei morti in Italia mostra una triste verita’: il solo dato affidabile e’ il numero di morti.

Il numero dei contagiati riflette il numero dei tamponi fatti. Se le previsioni che per un contagiato “certificato” ce ne sono 5 -10 non certificati, significa che in Italia ci sono per lo meno mezzo milione di persone infette.

Solo non aver fatto il tampone ai potenziali infetti nasconde questa realta’.

Del resto l’assurdo ratio di quasi 11% tra il numero dei morti e quello degli infetti indica che in realta’ gli infetti sono molti ma molti di piu’.

Probabilmente ogni 4 - 5 persone che incontriamo in strada c’e’ una persona infetta.

Se leggiamo il capitolo dei Promessi Sposi vediamo che a distanza di centinaia di anni la reazione dell’uomo non e’ cambiata.

La sua arroganza specie dopo la rivoluzione tecnologica ha fatto si’ che si sentisse invulnerabile. E ora siamo qui a contare il numero dei morti di questa nuova peste per l’umanita’.

Forse solo le parole del vecchio vestito di bianco nella serata gelata di Roma ci possono dare un poco di conforto.

E le parole del Vangelo che ci dicono di aver fede perche’ solo con essa possiamo sconfiggere il coronavirus la nuova peste nera.

sabato 21 marzo 2020

La festa del paese dei balocchi del Covid 19

Italia, primi di marzo 2020. “Venghino signori vanghino alla grande festa del paese di balocchi” grida lo strillone al popolino in festa.

“Avvicinatevi, cos’ , avvicinatevi e venite a divertirvi alla grande festa.

Le scuole sono chiuse. Tutti insieme venite. Bambini, ragazzi, donne, uomini,anziani, tutti insieme, venite a divertirvi. Le giornate sono belle, piene di sole. Divertimento assicurato. Lasciate da parte la malinconia e venite.

Esatto venite a gruppi nelle piazza, nei bar. In massa correte verso le spiagge. O alla settimana bianca sulla neve. Sull’ Abetone o in altri posti di villeggiatura. Ecco cosi’ ammassatevi,

schiacciatevi, sudati, respirate sul collo gli uni degli altri.

La festa sta iniziando e nessuno deve mancare.

E voi politici, economisti, opinionisti, giornalisti, si, continuate a minimizzare a dire che il virus e’ poco piu’ di un influenza. Si, bene, dite che si deve chiudere solo Codogno e pochi comuni. La Lombardia e’ il cuore economico dell’Italia. I potenti vi chiamano al telefono e vi avvertono che mai e poi mai si puo’ chiudere la Lombardia.

Bravi governatori, ministri, politicanti dell’ultim’ora. L’interesse economico nazionale vene prima di tutto. Cosi’ bisogna tutelare l’immagine del nostro paese. Bisogna evitare ricadute sul turismo, sull’industria, sull’occupazione.

Tutta propaganda straniera, sicuramente cinese, quella che dice che il virus potrebbe causare morti. e poco piu’ che un influenza ve l’ho detto.

E voi li’ indietro venite, venite. Si dico a voi che correte tutte le mattine o portate a spasso il cane. Fate bene a continuare. Correte, fermatevi a parlare con i vostri amici. Cosi’ continuate con le vostre sane abitudini. Ecco si raggruppatevi, correte in giro. Se mettono le transenne li’ evitartele, passate per sotto e continuate a correre.

Il cane prima di tutto a voi vecchietti. Non ascoltate la propaganda che dice che siete a rischio. Voi siete forti come roccie.

E voi li’, studenti fuori sede, lavoratori, gente del sud che continuate a fare al Nord? Prendete i treni e fuggite alle case dei vostri parenti. Andate a divertirvi nelle vostre terre.

Perche’ continuare a stare in Lombardia quando potete stare al Sud?

E voi di Milano che avete le seconde case in Liguria o in Toscana o in altre parti d’Italia perche’ restate a Milano? Viaggiate, divertitevi, andate a spasso.

Siete tutti invitati alla grande festa de paese dei balocchi.

E quello che parla li’ nell’angolo? Quel brutto grillo parlante, quel tal giornalista, Max Bono che vi invita a stare in casa? Che va ai supermercati con la mascherina e che sta sempre tappato in casa mentre tutti si divertono? Che vi incita a non muovervi?

Lasciatelo da parte. Lui non sa divertirsi. Vi parla di guerre quando qui e’ solo festa. Ignoratelo. E divertitevi. Che la festa abbia inizio.”

E cosi’ dicendo il banditore si frega le mani, felice che il suo messaggio ha un grande effetto. Quasi tutti stanno arrivando al suo invito da tutte le parti.

Ma sotto il cappuccio che cosa si vede?

Il sorriso a 32 denti del teschio della morte, la grande falciatrice. Quando tra due- tre settimane la festa finira’ , lei raccogliera’ i sui frutti.

Centinaia e centinaia di cadaveri dalla Lombardia e da tutta Italia che saranno cosi’ tanti da non poter nemmeno essere seppelliti ma saranno bruciati nei forni crematori.

Eh si una grande festa come questa non la faceva da piu’ di un secolo. L’ultima volta era stata quella della spagnola che causo’ milioni di morti.

Max spera che cio’ non accada ovviamente.

Ma lei, la grande falciatrice l’aveva detto all’inizio.:

“Venite alla grande festa del paese dei balocchi” Che peccato che aveva dimenticato di chiudere la frase.

“si la grande festa del paese dei balocchi del covid 19.”

giovedì 19 marzo 2020

Coronavirus la peste dei vecchi

Italia 19 marzo 2020: una bella mattinata di sole. L’anziano, una persona con poco piu’ di 65 anni, cammina felice per la passeggiata quotidiana con il suo cane. Lo fa tutti i giorni, sorridente, da anni.

Mentre cammina gli passa a fianco il suo amico che fa jogging. Anch’ egli avanti negli anni. Il vecchio poi si ferma a parlare con il suo compagno che incontra sempre all’angolo della strada. Tutti placidamente senza mascherina. Tutti sorridenti.

Ma chi e’ quella immagine che sorride anch’essa nel cielo? Andiamo piu’ vicino. L’immagine tetra del teschio della grande falciatrice, la morte. Anch’essa felice perche’ ha trovato nuovi clienti anche oggi.

Ma cosa succede in questa Italia dove il diario bollettino di guerra del coronavirus ci ha dato il record mondiale di morti giornalieri? Cosa sta succedendo in questo paese una volta patria di navigatori e scienziati e ora di morti che sono cosi’ tanti da essere trasportati in camion militari in forni crematori per evitare il contagio?

Benvenuti nel paese una volta piu’ longevo del mondo insieme al Giappone.

Il paese dell’ecatombe delle persone anziane. Ma anche di quelle piu’ giovani.


Ma gli anziani italia sono particolarmente colpiti a differenza dei giovani. Ma anche a differenza dei vecchi giapponesi.

E allora la domanda e’: perche’ in Italia i vecchi muoiono e in Giappone no, visto che ambo i paesi hanno il record mondiale di longevita’?

La risposta ha a che fare con la mentalita’ dei due paesi.

In oriente quando una persona diventa anziana accetta la sua eta’ e si comporta di conseguenza. Agisce a favore delle generazioni piu’ giovani. Aiuta coloro che sono di eta’ inferiore.

In Italia no.

I vecchi in Italia si comportano come dei giovani un po’ avanti con gli anni.

Un giorno mi trovavo a camminare quando un gruppo di centauri passavano con le loro moto ultimo modello. Tutti con casco. Quando il gruppo si fermo’ ondeggiando la ragazzo che guidava una splendida molto si tolse il casco. I suoi capelli biondo platino uscirono dal casco. Ma il viso rinsecchito da prugna secca mostro’ l’eta’ avanzata della donna. E alla stessa maniera tutti gli altri centauri mentre si davano il “cinque” mostrarono quello che erano: un gruppo di vecchi a bordo di Harley Davidson e molto simili.

E’ vero ed e’ giusto fare cio’ che si vuole. Ma e’ altrettanto vero che l’eta’ e’ una cosa implacabile e volersi illudere di aver fermato il tempo solo perche’ si hanno i soldi e’ una cosa ridicola.

Molto meglio accettare la propria eta’ e vivere di conseguenza.

Passare il proprio sapere per i giovani. Non entrare in competizione con loro. Non resistere al potere politico ed economico in eterno. Abbiamo avuto il presidente più; vecchio del mondo. Abbiamo un leader di partito ultraottantenne che ancora influenza pesantemente la vita politica. E gli esempi si sprecano nel mondo politico ed economico a tutti i livelli.

E questo e’ solo il riflesso del popolo italiano un popolo che non ha ricambio.

La Rai trasmette programmi per vecchi ad esempio.

Ma i vecchi italiani pensano di essere invincibili. Continuano a comportarsi come se il virus non li puo’ toccare. E la grande falciatrice sorride da lassu’.

Al contrario dei vecchi giapponesi ed asiatici che sono molto disciplinati.

E se poi a questo aggiungiamo il comportamento assurdo dei piu’ giovani che anche loro fanno jogging e vanno a spasso sorridendo prima di andare a visitare i propri vecchi nelle loro case si campiscono le parole del medico cinese appena sbarcato dall’aereo a Milano per aiutare il Comune di Milano nella sua ardua lotta contro il virus:

“Cosa fare? Ci sono troppe persone nelle strade, nelle auto. Troppi negozi aperti”.

E aggiungo io: :Ma non avete capito che siete in guerra e che se continuate cosi’ potete morire con il coronavirus, la peste dei vecchi?”

lunedì 16 marzo 2020

Pandemia la terza guerra mondiale

“Caro Max ora tutti dicono che si tratta di una guerra. Ma quando tu scrivesti l’articolo solo 8 giorni fa sotto casa tua ci fu una festa di inaugurazione del bar della strada. Era pienissimo tanto che non si poteva camminare. L’epidemia era gia’ esplosa ma la gente se ne fregava. Ora sono nel panico”.

Chi mi siede davanti (ad oltre un metro di sicurezza) e’ un italiano molto anziano (oltre ottantenne) di quelli a piu’ alto rischio del covid 19. Di quelli che se prendono il virus sono a serio rischio di vita.

E lui mi racconta la sua storia di italiano che ha navigato tanto nel mare della vita. Sentiamolo.

“Quando ero piccolo mio padre mi raccontava della spagnola la piu’ grande pandemia della storia. Una epidemia globale che uccise tra 50 e 100 milioni di persone. Fu talmente grande che raggiunse tutti i continenti, tutte le varie parti del mondo nel periodo 1918- 20.

Duro’ due anni. Fu devastante. Ebbe un primo picco, poi calo’ e la gente si rilasso’. E fu allora che ci fu il secondo picco. Molto piu’ forte e devastante del primo. In quel periodo la gente all’inizio dette poca importanza al rischio del contagio. E questo favori’ la pandemia.

Morivano persone come mosche. Una cosa terribile.

Ora vedi il comportamento della gente, dei governi in questo momento.

Esattamente lo stesso. All’inizio tutti i governi hanno minimizzato. Poi hanno cominciato a prenderla seriamente. Poi hanno cominciato a prendere misure sempre piu’ severe.

Ma la gente no.

La gente vedeva questo fenomeno come una cosa della tv e basta.

Continuava ad uscire e divertirsi.

Persino ora in queste belle giornate di sole la gente esce e cammina. Porta a spasso il cane. Fa jogging. Una cosa surreale.

Il virus e’ come il simbolo della morte, invisibile che falcia la gente che incontra. Prima li contamina poi li uccide. I primi a cadere sono i vecchi. Ma e’ inutile illudersi. Se non lo si controlla si espandera’ sempre di piu’.

Avevi ragione tu. E’ proprio una guerra. La terza guerra mondiale. Una guerra in cui nessuno vince ma tutti perdiamo. Perdiamo la vita.

Cosa dovremmo fare?

Ovvio prima di tutto stare in casa e non uscire.

Andare in ospedale solo se necessario visto che la gente che lavora li’ e’ sommersa di persone malate che non possono essere assistite.

Mio padre mi diceva che durante la “spagnola” le persone malate venivano lasciate morire. Orribile a dirsi. Ma cosa si poteva fare quando la gente stava malissimo e continuavano ad arrivarne altri ed altri senza sosta? Che si poteva fare?

Temo che lo stesso accadra’ questa volta.

Dobbiamo essere forti. ed avere fede. Perche’ senza quella siamo finiti.

Cosa succedera’? Molti, moltissimi ce la faranno. Ma molti moriranno.

Mio padre si salvo’. e mi disse che cose cosi’ accadono una volta ogni cent’anni. Cerchiamo di guardarci dentro e di migliorare. Cosi’ da imparare da questa esperienza terribile.

E sai perche’?

Con la tecnologia recente ci siamo sentiti invincibili.

Ma la fragilita’ umana oggi come cent’anni fa e’ uguale.

Non illudiamoci che con la nostra arroganza ce la facciamo sempre e comunque. Perche’ questo virus ci mostra esattamente il contrario.

Affrontiamo questa terribile esperienza con fede e umanita’. Perché cosi diventeremo persone migliori.”

E cosi’ vi passo il messaggio del nostro amico ultraottantenne con la speranza che faremo cio’ che dice.

domenica 8 marzo 2020

Italiani siamo in guerra lo capite o no?

Italia 7 marzo 2020. Un tranquillo sabato di marzo. Clima quasi gradevole. Bambini che corrono per le strade. Vecchietti che discorrono amabilmente nelle strade. E poi la notte i bar pieni, la movida funziona pienamente. Tutti felici sorridenti,

Sembra un giornata di festa nazionale. Le scuole sono chiuse e la gente approfitta della bella giornata per vedersi, incontrarsi, raggrupparsi stare insieme. ,

Ma cos’e’ quella immagine che nel cielo sopra di noi sorride con uno sguardo tetro? Avviciniamoci. ,

Si e’ proprio lei. La grande falciatrice, la morte, che sorride con il suo sguardo tetro pensando a quel popolo “burro”” (stupido in portoghese) che le facilita il compito. ,

Perche’ il virus vola di bocca in bocca e si allarga di piu’ sempre di piu’. ,

Milano stazione centrale sera di sabato 7 marzo. Il decreto del governo ampiamente anticipato dai giornali ha provocato la Grande Fuga. Tutti quelli che possono scappano dalla Lombardia. Non vogliono finire in “prigione” nelle nuove zone rosse. ,

Peccato che quando torneranno ai loro paesi d’origine la gente che li incontrera’ lo sapra’. E fuggiranno da loro proprio come loro stanno fuggendo dalla Lombardia. E’ un gioco crudele questo. Cosa? Fuggi dal virus e le persone fuggono da te e cosi’ continua all’infinito. Ma cosa sta succedendo? ,

Benvenuti nella nuova pandemia globale. Quella del 2020, curiosamente quasi un secolo dopo quella piu’ grande della storia, la spagnola del 1920 che uccise tra 50 e 100 milioni di persone. ,

Proprio come quella all’inizio e’ stata fortemente sottovalutata dalla Cina e poi da tutti gli altri governi dei paesi dove sta dilagando. E poi dalle comunita’ non toccate da essi. ,

La domanda e’ questa: se la spagnola si espanse in tutto il mondo incluso l’Oceania e i piu’ remoti angoli della terra nel 1920, quando la mobilita’ delle persone era milioni di volte minore rispetto a quella attuale, come si espandera’ la pandemia attuale del coronavirus? ,

Veramente pensiamo di poterla evitare fuggendo e ignorando la situazione? ,

Purtroppo la grande falciatrice non la pensa cosi’. ,

La realta’ e’ che siamo in guerra. e che non ce ne rendiamo conto. Perche’? Sentite questo: ,

La coppia che cammina dietro di me parla amabilmente. Lui dice: “ora che le scuole sono chiuse ho molto tempo a disposizione quindi andro’ di qua, di la’ di su di giu’ a fare questo e quello. Bisogna approfittare della situazione per muoversi, divertirsi. ,

Permettetemi una pausa. ,

Quando ero piccolo ho visto qualche vecchio film in bianco e nero sulla peste nera, quella che uccise 20 milioni di persone nel Medioevo. ,

Ricordo l’immagine di una persona del popolino che nel suo borgo medioevale saluta la famiglia per andare a prendere qualcosa da comprare per mangiare. Torna subito, dice il padre al figlio. E lui promette che lo fara’. Si copre il volto e corre per strada senza voltarsi mai, senza incontrare nessuno. Fugge per prendere cio’ di cui ha bisogno. E poi torna subito a casa. Pochi minuti vissuti come una sfida alla grande falciatrice. ,

Le immagini descritte all’inizio dell’articolo e del ragazzo con tanto tempo libero sono esattamente l’opposto.,

Hanno chiuso le scuole ma la gente si vede in gruppi. Ragazzi, giovani, vecchi tutti insieme a discorrere amabilmente. E’ festa, divertiamoci. ,

Ma come nella favola di Pinocchio, dopo essere andati tutti noi nel paese dei balocchi saremo trasformati in ciucci e venduti al mercato per non aver voluto ascoltare la voce della farina che ci diceva di stare in casa e di muoverci solo in caso di assoluta necessita’. ,

La mia domanda e’ percio’ questa: Italiani siamo in guerra lo capite o no?