giovedì 21 marzo 2013

Italia- Brasile; stressati prima di cominciare

Copacabana, Brasile: Max Bono ha la palla. Il campo da gioco e' segnato da dei vecchi cocchi che indicano le porte sulla spiaggia. I team che si affrontano sono completamente brasiliani eccetto per Max, l'italiano di rio.
Max corre improvvisamente e brucia sullo scatto i brasiliani, giovani ma senza molte idee. Max e' solo davanti al portiere. Ma Pedro e' al suo fianco solo davanti alla rete sguarnita. Max finta e passa la palla a Pedro.
Pedro segna. Pura allegria. Festa per l'italiano con abbracci. Vieni sempre a giocare con noi italiano.
il team si scioglie e terniamo ai nostri lavori quotidiani. Nulla di particolare ma ci siamo divertiti. E l 'italiano si e' sentito un po fratello ai brasiliani. e loro anche.

Coverciano, Firenze marzo 2013. Presentazione della partita della nazionale italiana contro il Brasile. Volti tesi, tirati. Bisogna vincere. Abbiamo fatto brutte figure in passato. Ma questa volta dobbiamo fare bello figura.
Pirlo e Buffon promettono massimo impegno. Questa volta faremo bene.
Ma chi mi impressiona e' Prandelli. Volto stanco, di chi sa che la sfida e' difficile.
L'atmosfera in sala e' tesa. Li dobbiamo mettere sotto sti' brasiliani.
I giornalisti alla conferenza stampa hanno volti seri. Alcuni mi spintonano per prendere posto. "O negozio e' serio" si direbbe in Brasile. Dobbiamo cercare di mettere sotto il ct con le nostre domande.
In quest'atmosfera tesa alzo la mano per fare la mia domanda.
Prandelli mi da la parola e chiedo con molta ingenuità': Caro ct, si tratta di un amichevole, perché' c'e' questa atmosfera tesa, dovrebbe essere una festa, in Brasile e' differente. La partita della Nazionale e' un allegria, serena. Qui no, qui sembra che sono tutti stressati prima di cominciare. Perché'?" E Prandeli risponde: "Perché' siamo italiani e noi italiani viviamo questi incontri così' con tensione. Siamo fatti così''.

Sara' caro ct. Lui sembra stanco di quest'atmosfera. Ma non sono d'accordo con quanto dice.

Gli italiani d' Italia sono così', questo e' vero. Sono molto stressati, non c'e quasi più' solidarietà' in questo paese. Si tratta di stress causato dalla paura di perdere quello che si ha. Ma si ha molto, moltissimo. L'Italia e' ricca. Non ci si faccia ingannare con questa storia della crisi. C'e' e si vede. Ma da questo a dire che siamo sul lastrico che siamo alla bancarotta ce ne corre. C'e' molta ricchezza in Italia, moltissima.

Gli italiani all' estero pero' non sono così'. Specie questi che vivono fuori d' Europa sono solidali, ti aiutano in situazioni di difficoltà', ti danno una mano. Sono più' poveri, sono in situazioni a volte precarie.
Ma danno una mano. Vivono la vita con un altro spirito. Uno spirito della serie "poveri ma belli". Sono poco stressati si vogliono bene. Non si respira un atmosfera di tensione all' estero. Anche se li' abbiamo pochissimi soldi. Si guadagna una miseria. Inutile illudersi.
Il mio suggerimento a Prandelli e' di sorridere di più'. E lui mi da un sorriso, capendo l'antifona.

Ma dubito molto che la partita di domani sarà' come quella che ho giocato a Copacabana. Gli italiani sono già' molto tesi. Dal loro lato, i brasiliani si impegnano sul serio solo contro l' argentina o nella Coppa del Mondo.

Ma se sei rilassato e allegre puoi far bene. Risultato? 2-0 per il Brasile gol o di Allegria e autogol di Stress dal lato italiano.

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