giovedì 22 settembre 2022

I soldi non comprano il sapore della vita

Quante volte ti sei lamentato mio caro lettore che i soldi non sono abbastanza, che ti piacerebbe tanto vincere alla lotteria, che cosi’ avresti milioni con cui potresti soddisfare tutti i tuoi desideri?

Eh si, tutti noi abbiamo pensato a quello almeno una volta nella vita.

E bisogna ammettere che i soldi sono importanti. Bisogna averli perche’ altrimenti come si fa a mangiare, a pagare le bollette e le cose peri figli, a pagare l’affitto?

Eh si i soldi sono importanti nella vita. Nessun dubbio a riguardo.

Ma anche se sono sicuro che non molti concorderanno vi diro’ una verità che nessuno ammette. Troppi soldi fanno male, molto male alla vita.

Perche’?

Ci arriviamo subito mio caro lettore.

Ma facciamo un passo indietro. Immaginiamo che andiamo in un ristorante di quelli top, stellato, perfetto. Un cameriere tutto impettito ci porta al tavolo. Ordiniamo le pietanze. E’ tutto ottimo, perfetto. Tutto scelto alla perfezione, nei minimi dettagli.

Ma.. Ma quali sono i 5 sensi: odore, olfatto, vista tatto e gusto.

I piatti soddisfano a 4 dei 5 sensi ma non all’ultimo: gusto.

Il gusto di un piatto preparato nel ristorante perfetto e’ buono, buonissimo ma manca qualcosa.

Non sa di amore, di attenzione per chi lo mangia.

Lo so cosa pensi caro lettore: non venire a parlarmi del sapere del piatto preparato dalla nonna, quello che aveva un sapore speciale, indimenticabile.

E invece e’ proprio cosi’: quando nel passato le mamme, le nonne preparavano un piatto per i figli o i nipoti potevano preparare cose imperfette, cose che a volte non ci piacevano.

Ma anche in questo casi non si poteva negare che c’era qualcosa di speciale in quel piatto. C’era un flusso misto di amore, attenzione, preoccupazione per noi che in maniera invisibile si transmetteva dalla persona che preparava il piatto a noi.

Era qualcosa di piacevole, di buono, di indimenticabile che nessun piatto di chef stellato ci ha mai dato: era un piatto fatto con amore e nessuno poteva negarlo.

Il gusto era diverso.

Stesso dicasi quando uno e’ ricco e circondato da persone che sono con lui.

Si ci saranno sempre persone che non sono interessate ai suoi soldi.

Ma l’atteggiamento della persona con i soldi e’ sempre lo stesso: in fondo sempre pensa che le persone sono con lui per i suoi soldi. Lo pensa sempre.

E questo lo lascia triste. E’ e sara’ sempre solo/a e non si fiderà’ mai di nessuno.

E’ ricco/a ma vive una vita miserabile, triste, sempre sospettosa sempre solitaria.

Non si fida dei propri fratelli, sorelle, parenti addirittura a volte dei figli.

E cosi’ perde il gusto della vita, che scivola via lontano senza senso, vuota.

Il gusto della vita. Ma cos’e’ veramente cio’?

Beh nessuna definizione puo’ essere giusta.

Ma penso che si tratti di qualcosa che ci fa dormire sonni tranquilli, rilassati.

Si abbiamo preoccupazioni, bollette da pagare, problemi tutti i momenti.


 Ma non viviamo l’incubo di vivere, la diffidenza costante e il disprezzo per le persone che ci circondano che consideriamo solo come mercenari al nostro soldo.

Si possiamo essere poveri di ricchezze materiali ma ricchi di spirito.

Aveva ragione Gesu’: non si puo’ servire due padroni, Dio e il denaro.

E se siamo con il denaro perdiamo l’unica cosa che vale la pena di vivere, il sapore di vivere.

mercoledì 7 settembre 2022

A secret of Lucca? Donna Marta's Tordelli

Sunday, 4 September, Marlia Lucca

The line is long. It is 11 in the morning of a slightly leaden September Sunday.

What can push ten people in line outside a shop open on Sunday in Marlia in Lucca?

The question buzzes in my head as I meet three lovely ladies sitting outside the shop talking about their work.

I approach and introduce myself—Max Bono, a foreign journalist. I had been told that here was one of the secrets of the people of Lucca: the famous tordelli, a typical pasta of the Lucca area that I had heard a lot about.

The problem in these cases is that you go to a restaurant, pay an exaggerated amount, and then the tortello can have little originality. That's why I went to this distant place, to see and learn about the true tradition of the tordello made by those who know about it.

The lady who answers tells me that she will show me the place where she makes the tordelli.

Her name is Marta; she is a sunny, cheerful, kind person. We enter the back of the shop where a small family production of tordelli exists.

Everything looks very fresh. And Marta says: “We opened yesterday, and today everyone came to buy our tordelli.” And at this point, I ask her to show us how she does them.

“Very simple, we make the pasta, put the meat or fish inside and fill the tordello. All done here strictly by hand, fresh,” says Marta, smiling.

And I ask you for an example. She shows me the technique and says, "But we are quick to make them," and begins making them one after the other with impressive speed.

Then he shows me the back of the shop with the fridges where the fresh tordelli are waiting to be sold.

You are very dynamic, I say.

And Marta replies: “We are a family business, and we are all women”.

Finally a business run by women, I say.

But what is the secret of your tordelli compared to the one made by the others? I ask her.

Marta looks at me, smiles and says: "I don't know how others do it, I do it as my mother used to prepare it".

And perhaps this is the real secret of Marta's tordelli.

A family business rooted in traditions but managed with cheerfulness and simplicity which are the secret of good cooking.

Nowadays these things are forgotten but here at Marta's the food of the past returns.

And then you have to eat the tortelli with the sauce made by us, a sauce made with wisdom says Marta.

I know you are thinking my reader: “You made my mouth water talking about these tordelli. But are they outstanding?”

Well, as a food journalist, I'll tell you one thing: these tordelli with Marta's sauce are not good. They are not like the ones you find in supermarkets.

They are divine. Once you eat them, you never forget them.

They are a mixture of knowledge of the past joy of the present optimism of the future.

They put you at peace with yourself.

Thank you Donna Marta for revealing one of Lucca's secrets to me.



Un segreto di Lucca? I tordelli di donna Marta

Domenica 4 settembre, Marlia Lucca

La fila e’ lunga. Sono le 11 del mattino di una domenica settembrina un po’ plumbea.

Cosa puo’ spingere 10 persone in fila fuori di un negozio aperto la domenica a Maria in provincia di Lucca?

La domanda mi ronza in testa mentre incontro tre simpatiche signore sedute a discorrere del proprio lavoro fuori il negozio.

Mi avvicino e mi presento.Max Bono giornalista straniero. Mi avevano detto che qui si trovava uno dei segreti del popolo lucchese: i famosi tordelli, una pasta tipica della lucchesia di cui avevo sentito parlare molto.

Il problema in questi casi e’ che vai in uno ristorante, paghi una cifra esagerata e poi di originale il tortello puo’ avere poco. Per questo mi sono spinto in questo posto lontano, per vedere e conoscere la vera tradizione del tordello fatto da chi se ne intende.

La signora che mi risponde mi dice che mi mostrera’ il luogo dove fa i tordelli.

Si chiama Marta, e’ una persona solare, allegra, gentile. Entriamo nel retro del negozio dove c’e’ una piccola produzione familiare dei tordelli.

Tutto sembra molto fresco. E Marta dice: “Abbiamo aperto ieri e oggi sono venuti tutti a comprare i nostri tordelli.” E a questo punto le chiedo di mostrarci come li fa.

“Molto semplice facciamo la pasta, poi mettiamo la carne o il pesce dentro e riempiamo il tordello. Tutto fatto qui rigorosamente a mano, fresco.” dice Marta sorridendo.

E io le chiedo un esempio. Lei mi mostra la tecnica e mi dice” Ma noi siamo svelte a farli” e comincia a farne uno dopo l’altro con una rapidita’ impressionante.

Poi mi mostra il retro del negozio con i frigoriferi dove i tordelli freschi sono messi in attesa di essere venduti.

Siete molto dinamica dico.

E Marta risponde: “Siamo un impresa familiare e siamo tutte donne”.

Finalmente un impresa gestita da donne, dico.

Ma qual’e’ il segreto del vostro tordello rispetto a quello fatto dagli altri? le chiedo.

Marta mi guarda, sorride e dice: “non so come lo fanno gli altri io lo faccio come lo preparava la mia mamma”.

E forse e’ questo il vero segreto dei tordelli di Marta.

Un impresa familiare radicata nelle tradizioni, ma gestita con allegria e semplicita’ che sono il segreto della buona cucina.

Oggigiorno queste cose sono dimenticate ma qui da Marta il cibo del passato ritorna.

E poi bisogna mangiare i tortelli con il sugo fatto da noi, un sugo fatto con sapienza dice Marta.

So che stai pensando mio lettore: “Mi hai fatto venire l’acquolina in bocca parlando di questi tordelli. Ma sono veramente buoni?”

Beh da food journalist quale sono ti diro una cosa: questi tordelli con il sugo di Marta non sono buoni. Non sono come quelli che trovo nei supermercati.

Sono divini. Una volta mangiati non te li scordi piu’.

Sono un misto di sapienza del passato allegria del presente ottimismo del futuro.

Ti mettono in pace con te stesso.

Grazie donna Marta di avermi svelato uno dei segreti di Lucca.

mercoledì 27 aprile 2022

Gatto sparito: che fare?

E’ successo. L’hai sempre temuto.E ora e’ accaduto.
La tua famiglia e’ in panico. I bimbi piangono. La moglie e’ nervosa. E anche tu non sai che fare.
Cosa e’ successo?

Il gatto e’ scomparso. Non si trova. E’ sparito. Hai rovistato tutti gli angoli della casa. Sei andato in strada. Hai macinato kilometri gridando come un pazzo il suo nome.
Ma non c’e’. E la prospettiva buia aleggia sulla casa.
Non ci sara’ piu’. E’ perso. Per sempre. E’ finita.
Corri a fare manifestini con la foto del gattino e il tuo numero di cellulare. Wanted.
Ma niente, ancora niente.
E sai perche’?

Perche’ stai sbagliando. Davvero, rispondi. Perche’?

Perche’ stai agendo con improvvisazione. Non hai esperienza di queste cose. Lascia fare ai professionisti. E non mi dire che sei cosi’ tirchio da non voler spendere qualche soldo per il tuo gattino.
Fino ad oggi hai speso una follia per lui ed ora devi fare lo stesso per trovarlo.
Ma a chi rivolgersi?

E ora viene il bello. Si perche’ la cosa non e’ facile.

Si tratta di una nuova professione, il cat seeker. Ma ce ne sono? E funzionano?

Francamente la risposta non e’ semplice.

I cat seekers sono rari. E quelli che poi veramente trovano i gatti ancora piu’ rari.
Si’ perche’ i cat seekers sono qualcosa di piu’ di una persona che grida all’aria aperta il nome del gatto per trovarlo. Sono psicologi tanto del gatto quanto del padrone.

Sono artisti, che cercano nei posti piu’ impensati e con sangue freddo trovano il gatto.

Ma so cosa stai pensando caro lettore.
Ho perso il mio gatto e tu stai perdendo tempo in chiacchiere. Ma tu lo conosci un bravo cat seeker?

E la mia risposta e’ si’ caro lettore specie perche’ l’ho sperimentato personalmente quando ero come te in quello stato subcosciente misto di disperazione, panico e tristezza.

Gianluca Baldon e’ il suo nome. Un tipo in gamba. Che sa quello che fa. Perche’?
Per varie ragioni ma soprattutto perche’ quello che vede lui non lo vedi tu. Lui vede i dettagli, cerca il cavillo, controlla i posti. Con calma e freddezza.

E la sua voce calda e tranquillizzante ti fa uscire dal panico e intravedere la luce. Forse lo troverai il tuo gattino.
E allora facciamo due chiacchiere con Gianluca.

M: Come e’ maturata la tua esperienza nella ricerca dei gatti?

G: Ho iniziato nel 1994 alla Protezione Animali dove la mia attività principale era il recupero di gatti e altri animali feriti, i n pericolo e in difficoltà oltre l'aiuto ai veterinari della clinica e altre.mansioni.

M: Quali sono le cose principali da fare quando scompare un gatto?

G: Quando non trovate più il gatto una delle prime cose da fare è di mantenere la calma ,provare a ripensare dove è quando avete visto il gatto l'ultima volta.

Iniziate a capire dove potrebbe essere andato.

Verificate se in prossimità del posto dove è scappato ci sono parcheggi di macchine.

Qualora ci fossero è non conoscete i proprietari fare volantini con scritto ,

ATTENZIONE ABBIAMO SENTITO MIAGOLARE UN GATTO DAL VOSTRO MOTORE ,APRIRE IL COFANO PRIMA DI PARTIRE,

i gatti la maggior parte delle volte non sj nascondono sotto le macchine ,ma all'interno dei motori, altrimenti rischiate che il gatto si sposta in altre zone.

M: E’ vero che i primi 4 giorni sono decisivi per trovare il gatto?

G: È vero. I primi 4 giorni sono importanti bisogna capire dove potrebbe essere andato a nascondersi o ipotizzare il tragitto. Ma è vero che i primi sono anche quelli dove il gatto diventa un fantasma può non rispondere al richiamo, può non mangiare.


 M: Cosa bisogna fare per evitare che il gatto scompaia?

G: i gatti possono scomparire in tanti modi otre che cadere dal balcone o perché vanno in giro. Dall'uscita di casa,dal trasportino questi sono alcuni esempi.
Per questo l'attenzione deve essere sempre massima.

M: Quando il gatto non si trova viene il panico. Come reagire a cio’ ?

G: Quando scappa un gatto è come se il mondo crollasse ,anche se difficile bisogna mantenere la calma perché altrimenti l'angoscia , panico l'ansia prenderanno il sopravvento perché vi trovate in una situazione mai provata,

Come prima cosa dovete mettervi in contatto con un esperto e fidarvi che cercherà di infondere tranquillità e vi spiegherà come cercare il gatto.

M: Quali sono i tuoi dati di contatto?

G: I miei contatti sono i social (facebook) il passaparola, i veterinari

M: Sei disposto a muoverti in altre città’ (fuori da Milano dove sei) per aiutare il padrone a trovare il gatto?

G: SI faccio.anche trasferte dove mi chiamano

martedì 1 marzo 2022

Ucraina, la grande trappola per l’orso russo

“Odio Putin, caro Max, lo considero un dittatore per quello che ha fatto in passato in Cecenia e contro Navalnly. Ma in questa guerra quello che e’ stato fregato e’ lui”

Chi mi sta davanti e’ uno che ha gia’ visto la guerra mondiale, la seconda, tanto tempo fa. Forse e’ competente per poter parlare.

“Le guerre fanno tutte schifo. Nessuno e’ innocente. Ma questa dell’Ucraina per me non e’ una guerra e’ un grande inganno.

Nessuno te lo dira’ mai perche’ la TV dice solo quello che vogliamo sentire.

Ma facciamo un passo indietro per capire come tutto e’ nato.

Sin dalla fine della seconda guerra mondiale e’ sempre valsa una regola ferrea tra Stati Uniti e Unione Sovietica: tu ti fai i fatti tuoi nella tua zona di influenza e io faccio lo stesso nella mia.

Nessuno interferenza. Quando i russi tentarono di rompere questa regola mettendo le bombe a Cuba gli americani minacciarono di invadere Cuba e i russi ritirarono le armi. Punto.

Fino a Putin. Quando Putin ha chiaramente influenzato con le sue manovre e soldi i risultati delle elezioni americane aiutando l’elezione di Trump la regola e’ stata infranta. E Trump ha vinto. Non contento Putin ha tentato di aiutare Trump a vincere di nuovo le elezioni e questa volta per pochissimo non e’ riuscito di nuovo ad agevolare Trump.

Questa volta Biden ha vinto le elezioni.

Ricordo che la prima dichiarazione pubblica di Biden su Putin fu: “he is a killer, lui e’ un assassino”.

Era chiaro che Biden non avrebbe piu’ accettato interferenze russe nelle elezioni americane. Ma anche di piu’. Biden avrebbe cercato di fare fuori Putin.

Come? La Russia e’ una superpotenza nucleare non si puo’ favorire un colpo di stato alla sudamericana. La cosa era molto piu’ complessa.

Ma Biden era deciso a fare cio’. Anche perche’ Trump continuava e continua a sbeffeggiarlo ed ad usare la sua inefficienza per tentare di vincere le prossime elezioni.

A questo punto ecco il piano geniale, redatto e pianificato da quando Biden e’ andato al potere.

Creare una situazione di scontento diffuso, generalizzato, a tutti i livelli in Russia. Una situazione di instabilita’ finanziaria, economica, militare determinata da una situazione di pantano alla siriana, una guerra che non finisce mai.

La Russia non e’ piu’ l’Unione Sovietica. La Russia e’ ben integrata nel mondo economico e finanziario. I miliardari russi amano venire nell’Occidente a spendere i soldi accumulati in Russia.
Comprano ville, terreni, investono in societa’ internazionali, sono ricchissimi.

L’invasione dell’Ungheria o della Cecoslovacchia oggi non sarebbe piu’ possibile. All’epoca l’Unione sovietica viveva fuori dal mondo capitalista e occidentale. Oggi e’ il contrario. Alcune delle maggiori e piu’ brillanti menti del mondo capitalista internazionale sono russe. E poi c’e’ internet. La Russia e’ pienamente integrata. Il flusso di informazioni e’ costante.

So cosa pensi Max. E cosa significa tutto cio’?

Significa che le sanzioni fanno male molto male alla Russia, che non e’ la Corea del Nord che se ne frega delle sanzioni.

Fanno male ai ricconi russi, creano discontento in russia, panico agli sportelli.

E allora ecco il piano di Putin.

Facciamo un azione chirurgica. Prendiamoci il Donbass e la Crimea e la dichiarazione di neutralita’ perenne della Ucraina. Niente invasione, niente morti, niente stragi.

E’ crudele dirlo ma i quasi 300 morti ucraini sono niente rispetto a piu’ di 68.000 morti causati dall’invasione americana dell’Iraq.

Eppure gli Stati Uniti non sono stati toccati minimamente dalle sanzioni anzi la comunita’ internazionale ha appoggiato gli americani come liberatori. Nessuna accoglienza dei profughi iracheni. Niente di niente.

I russi invece per molto meno hanno avuto le maggiori sanzioni della storia mondiale dopo la seconda guerra mondiale.

Il loro sistema finanziario e’ sotto assedio, in ginocchio.

E c’e’ di piu’.

Secondo la CNN (agenzia americana) i russi hanno un potere di fuoco di 60 km di carri armati e uomini pari a quello usati dagli americani nello sbarco in Normandia. Se anche 30 -40 km fossero carri armati cio’ equivarrebbe ad oltre 8000 carri armati. Nello sbarco in Normandia degli americani furono usati 8712 mezzi corazzati quindi un numero equivalente a quello dei russi in Ucraina.

Con questi mezzi i russi potrebbero tranquillamente arrivare a Lisbona in poco tempo. Eppure non ‘riescono” nemmeno ad entrare in citta’ ucraine.

Perche’?

Perche’ non vogliono.

Non sono andati li’ per quello. Ma solo per forzare gli ucraini ad accettare il patto di neutralita’ di non entrare nella Nato.

E qui c’e’ l’inganno per l’orso russo.

Perche’ gli americani hanno tutti i giorni per una mese annunciato l’invasione dell’Ucraina e poi, dopo che e’ cominciata non hanno detto piu’ niente?

E perche’ i polacchi che hanno bloccato alle loro frontiere poche migliaia di profughi siriani hanno invece spalancato le loro porte ai profughi ucraini?

Perche’ i governi europei hanno lasciato morire nel mar Mediterraneo migliaia di uomini, donne e bambini che provenivano dalle guerre e ora sono disposti ad accogliere centinaia di migliaia di profughi provenienti dalla guerra ucraina?

I bambini siriani valgono meno di quelli ucraini?

Certo che no.

La verita’ e’ che la trappola e’ scattata bene.

Quando Putin ha invaso il Donbass e cominciato ad assediare l’Ucraina gli europei sono diventati improvvisamente solidali con l’Ucraina mentre fino a qualche settimana prima non se ne sono mai fregati.

Perche’ hanno fatto sanzioni durissime e accolto i profughi?

Perche’ volevano far scontare a Putin l’inflazione causata dalla sua stretta sul gas russo. Volevano far scontare alla Russia lo strangolamento dell’economia europea.

E perche’ con le economie europee in ginocchio gli europei hanno pianificato il piu’ grande riarmo della storia.

Con la “scusa” della minaccia russa i tedeschi hanno approvato un piano di riarmo di 100 miliardi di euro nei prossimi anni.

I polacchi compreranno carri armati per un valore di 6 miliardi di dollari dagli USA. E lo stesso faranno gli italiani e altri governi europei.

La pandemia ha messo a terra le economie europee. E come gli europei pianificano di sollevarle. Producendo armi, la cosa piu’ semplice.

Al tempo stesso gli USA vuole far scontare a Putin la sua interferenza nelle elezioni americane.

E tutti vogliono far fuori Putin.

Hanno cominciato a dire che i russi dovrebbero far fuori Putin.

La trappola e’ scattata. L’orso russo e’ in trappola.

Che succedera’?

Leggete la prossima puntata in questo blog.