venerdì 8 gennaio 2021

Covid, la malattia che risveglia i mali del passato

“E’ o covid meu irmão, aqui a gente esta’ morrendo” mi scrive il mio amico da Rio de Janeiro.

Proprio vero, questa malattia mortale sta’ sterminando decine di migliaia di persone in tutto il mondo.

Ma oggi mio caro lettore voglio raccontarti una storia di un amico che ha visto il covid varie volte e me lo vuole spiegare in parole semplici.

Marco, che mi siede davanti e’ un italo-argentino tornato in Italia dopo lungo tempo. E lui parla cosi’

“Caro Max io il Covid l’ha visto varie volte.

Prima l’ho visto con mio figlio, che l’ha preso al football giovanile. La sua carica virale era molto forte. Un giorno mi ha detto: Papa’ oggi non voglio andare a scuola mi sento male.

In realta’ era Covid. Mal di gola febbre alta, I sintomi normali del covid dirai tu.

Io ho dormito vicino a lui la notte per sorvegliarlo.

Probabilmente l’ho preso anch’io. E cosi’ mia moglie e mia figlia anche. La nostra era diventata una casa Covid. Ma solo mio figlio aveva i sintomi tipici del covid.

Si’ perche’ quello che oggi nessuno dice e’ che il covid e’ complesso.

I sintomi tipici del covid sono solo un aspetto dello stesso.

Poi ci sono gli altri sintomi non del covid ma causati da esso.

Improvvisamente io ho cominciato a sentire un dolore all’orecchio molto forte. Un dolore che non sentivo da anni.

E poi piano piano molti piccoli acciacchi avuti nel corso della mia vita sono risorti come fantasmi. Ma il problema e’ stata la loro intensita’.

E’ come se tutti i fantasmi del passato si fossero risvegliati tutti insieme. E i mali fossero aumentati tutti insieme. E guarda che io non ho mai avuto i sintomi del covid.

Mali agli occhi alla gamba e chi piu’ ne ha piu’ ne mette.

Mali del passato che si risvegliavano tutti insieme.

E non solo a me. Mia moglie anche. Mal di gola. Mia figlia col mal di pancia. Tutti mali del passato.

Nel frattempo mio figlio migliorava dai mali del covid. Ma la sua salute era sempre fragile. Era irritabile. Come noi tutti.

Mio figlio e’ risultato positivo due volte e solo dopo 21 giorni e’ stato liberato perche’ secondo la legge italiana il virus non era piu’ trasmissibile. In realta’ secondo la scienza gia’ dopo 14 giorni il visris non e’ piu’ trasmissibile.

Dopo di cio’ noi familiari siamo stati altri 14 giorni in quarantena. I sintomi del virus erano passati da tempo ma la legge in Italia e’ questa.

Quando ho finito i miei 35 giorni di quarantena ho chiamato i miei ultra ottantenni.

Non uscivano mai. Avevano solo una cameriera che li visitava. E giustamente questa ha portato loro il virus.

Mio padre stava molto male. Era positivo. Mia madre no ma era molto debole.

E qui c’e’ l’inganno. Il tampone non rileva il virus nei primi 4- 5 giorni di incubazione.

Avendo fatto il tampone subito mia madre aveva secondo me il virus ma non risultava dall’ analisi del tampone.

Il loro medico mi disse che c’era bisogno di ossigeno ma che le bombole non si trovavano. Era assolutamente necessario che si trovasse una bombola d’ossigeno subito.

A quel punto sono andato in farmacia. Erano le 6 di sera. Ho comprato una bombola d’ossigeno di 20 kili. Ho comprato il biglietto del treno e il giorno successivo, la mattina presto sono partito con la bombola nella valigia.

C’erano controlli della polizia da tutte le parti nei treni.

Era zona rossa. Grazie a Dio avevo messo la bombola nella valigia grande e coperto la parte della stessa che fuoriusciva con una busta dell’Esselunga. Ho passato 3 controlli di polizia nessuno se ne e’ accorto.

Sono arrivato nel pomeriggio a casa dei miei.

Mio padre parlava appena. Era debolissimo. Mia madre stava un poco meglio.

Ho comprato loro da mangiare. Quando hai il covid nessuno viene da te nemmeno se lo paghi.

Sei un appestato. Ero l’unico che era andato da loro. Tranne quelli che venivano vestiti da marziani per controllare se i miei avevano il virus.

Dopo un viaggio molto stancante ho portato la bombola di ossigeno. Ma non sapevo usarla. Mi sono messo la mascherina tutto il tempo e il gubbino con il cappuccio.

Una cosa essenziale e’ tutelare prima di tutto te stesso.

Se tu diventi malato e’ la fine.

Devi comportarti come un militare. L’avevo appreso quando avevo curato mio figlio in casa.

Un’altra cosa era bere te’ al primo sintomo di mal di gola. Non aspettare mai che la cosa peggiori. E infine usare una stufa appena mi sentivo debole con mal di gola o altro. Il virus non sopporta il calore forte.

Ma rimaneva il problema della bombola di ossigeno.

Verso mezzanotte prima di andare a dormire per curiosita’ ho visto un video su Youtube su come si usa la bombola di ossigeno. Ho perso mezz’ora a capire tutti i passaggi.

E’ stata una cosa fantastica.

Perche’? mi dirai tu.

Ora ti spiego. Alle 6 del mattino mia madre arriva da me gridando che mio padre non respira. Il giorno prima avevo sommariamente chiesto al medico di mio padre circa la saturazione ovvero la quantita; di ossigeno nel sangue minima. Il valore di allarme e’ 92. A questo punto bisogna usare subito la bombola di ossigeno per lo meno a valore 2.

Come si sanno queste cose? C’e’ un apparecchio che si mette nel dito e misura la saturazione.

Mia madre entra nella stanza gridando che mio padre aveva 82 di saturazione. Valore questo che se mantenuto significa morte.

Bisogna intervenire subito e mettere la bombola di ossigeno.

Ma come si fa?


Grazie a Dio avevo imparato la notte prima.

Si’ perche’ quando nell’altra stanza tuo padre sta quasi morendo e tu non sai come si fa anche una cosa molto semplice si trasforma in una cosa difficilissima.

E io subito a montare la bombola tirare dall’imballaggio i tubicini, metterli nel naso, accendere la bombola e metterla sul 2. Ma mio padre non sentiva niente. Allora aumentare a 2, 50 e poi 3. Ora stava rinvenendo. Dopo un ora e mezzo mio padre aveva 95 di saturazione.

Tiriamo i tubicini dal naso. Sono le 8.30 di mattina. Dopo mezz’ora la saturazione e’ di nuovo a 88. Rimetti la bombola.

Chiamiamo il dottore. Questi dice di portarlo subito in ospedale perche’ c’e’ rischio di vita perche’ e’ cardiopatico e gli sbalzi di saturazione sono molto pericolosi.

Chiamiamo il 118. Questi arrivano alle 11.30. Una giornata piovosa. So che era molto pericoloso. Do’ il mio rosario portafortuna a mio padre.

Mio padre sta stranamente meglio. Cammina.

L’infermiere vestito da astronauta dice che la saturazione e’ buona. Secondo il protocollo non e’ necessario portare mio padre all’ospedale.

Deve rimanere a casa nonostante le proteste del medico di famiglia.

Chi comanda e’ l’ASL.

Sono le due sono esausto. Mangio qualcosa mentre mio padre sta un po’ meglio.

Il giorno successivo compro una montagna di medicine per i miei.

Mio padre farfuglia qualcosa. Il problema e’ mia madre. E’ sempre piu’ debole. La giornata finisce e vado a dormire.

Alle 6 del mattino mio padre mi chiama forte.

Mia madre e’ caduta a terra quando mio padre era nel bagno.

E’ sbattuta contro il tavolino battendo forte i denti e poi a terra. E’ li’ da quasi 20 minuti.

La prendo e la alzo. Si rinviene. E’ molto debole. Dopo scopriremo che anche lei e’ divenuta positiva al covid.

Bisogna costringerla a mangiare. Subito. Il virus sta vincendo la sua resistenza.

In due parole i miei vecchi erano come in una barca in tempesta. Io ero l’unico ch manovrava la barca.


Ma anche io sentivo qualcosa. Mi sentivo stranamente debole. avevo l’immunita’ pensavo. E infatti l’avevo. Ma i mali del passato tornavano di nuovo. E mi sentivo molto stanco.

Ma non c’era tempo da perdere.

Comprai le provviste e costringevo mia madre a mangiare. E mio padre anche. E a muoversi. Visto che le gambe si stavano ingrossando. Dormendo seduto.

E’ per questo che i vecchi muoiono negli ospedali pensavo. Si perche’ quando li lasci abbandonati su un lettino e’ garanzia di morte. Devono mangiare, bere, muoversi, respirare.

Invece i familiari nel panico o paura del virus li portano la’ anche quando non c’ e’ bisogno.

E i vecchi muoiono.

Ma io continuavo, sempre con mascherina e distanza di sicurezza ad aiutarli.

Una volta sono andato nella strada. MI sembrava Covid City.

Volevo comprare da mangiare ma la tosse furiosa della persona al di la’ del bancone mi ha fatto uscire subito dal negozio.

Vado a prendere una pizza. Eh si, dice il cassiere al telefono. Il ragazzo non viene piu’ perche’ ha il covid. Mi giro e un vecchio tossisce dietro di me.

E a quel punto penso: Di che mi preoccupo io che ho avuto mio figlio con un covid forte e i miei genitori con un super covid?

Torno a casa, anzi a Covid House. Nessuno viene da noi tranne i marziano della ASL.

Il Covid e’ nell’aria. Bisogna aprire le finestre, l’ aria e’ pesante. Mangio sempre da solo nella mia stanza. Per lo meno quando mangio posso rilassarmi dall’assedio del Covid.

Dopo 9 giorni me ne vado. Mia madre si e’ ripresa. E’ negativa al covid ora. Mio padre cammina da solo e ha 95 di saturazione senza uso della bombola di ossigeno.

Sono passati quasi 21 giorni dal primo tampone. Stara’ bene presto.

Mio fratello, anche lui positivo al covid e ora finalmente negativo, viene a darmi il cambio.

Ma non e’ finita.

Perche’?



Perche’ il covid rimane per qualche settimana ancora nel mio corpo.

I mali del passato tornano. mal d’orecchi, alle alla gamba, agli occhi.

Ora e’ quasi tutto finito grazie a Dio.

I miei hanno ancora i mali del passato. Ma quelli rimangono per parecchio tempo dopo che diventi negativo al covid.

La storia e’ questa. Il Covid e’ cosi.

Che dire? Come si dice in Brasile”Quando pensi di aver visto tutto nella vita sembra che non hai visto ancora niente.

Che fare? Aver fede, disciplina e perseveranza.

Alla fine ce la facciamo. Non e’ facile passare per circa quasi 2 mesi di Covid pesante.

Ma se non lo facciamo noi per i nostri cari chi lo fa?”