venerdì 18 marzo 2016

Brasile dove il paese e’ maturato e i governanti no

17 Aprile 2016 Il giudice Itagiba Catta Preta Neto, del quarto tribunale del Distretto federale, ha emesso una sentenza provvisoria che sospende la nomina dell'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, a ministro della Casa civile, ritenendo che il giuramento di Lula, presenti indizi di "irregolarità" e possa rappresentare un "intervento indebito nell'attività della polizia, dei pm e della magistratura".

Precedentemente scontri nelle strade avevano accompagnato la divulgazione di una registrazione telefonica di una conversazione tra Lula e la presidente Dilma in cui la stessa garantiva di fatto a Lula la nomina di ministro per conferirgli l’immunita’ da un possibile arresto da parte della magistratura.

Ma cosa succede nel Brasile, il piu’ grande paese sudamericano? Le polemiche sono furiose e testimoniano di un fatto chiaro.

Negli ultimi 15 anni il Brasile e’ cambiato completamente e paradossalmente per merito del PT e di Lula stesso. Il Brasile e’ passato da un paese povero e con una grande parte della popolazione analfabeta ad un paese molto piu’ maturo e sviluppato. Un paese conscio delle sue forze e dei suoi poteri.
E’ pur vero che alcune zone del Brasile come il Nord e Nord est del paese sono ancora in situazione di degrado e sottosviluppo anche se meno di quanto si creda.

Ma complessivamente il Brasile e’ diventato un paese maturo e sviluppato. Molto piu’ dinamico ad esempio dell’Italia dove la realta’ e’ cristallizzata e congelata e dove la classe politica al potere e’ come quella del passato.

Il Brasile ha una classe media matura e conscia dei suoi poteri. Un popolo che non e’ piu’ disposto a sottomettersi al modo di fare della vecchia politica ma che reclama i suoi diritti. Un popolo giovane e dinamico che si connette ad internet come e di piu’ degli europei, che e’ rapido e deciso nelle sue decisioni.

Ma un popolo che e’ bloccato dai vecchioni della politica brasiliana che mantengono il monopolio del potere.

Questa maturazione del popolo brasiliano e’ proprio merito della “rivoluzione” di Lula e del PT al potere.

Ma e’ destino che la rivoluzione divori i suoi padri. Lula ed il PT, che hanno causato questa maturazione del popolo brasiliano, non hanno poi saputo gestirla in maniera adeguata.

Il PT ha continuato a fare la politca del passato. Una politca che ignora la gente e si muove nelle quinte con mancanza di trasparenza.
La corruzione c’era prima del PT e ci sara’ anche dopo. Ma ergersi a difensori delle masse e della trasparenza per poi comportarsi come quelli del passato non da’ (non si puo’ piu’ fare in portoghese).

Il Brasile in questi ultimi 15 anni e’ maturato ma i suoi governanti no e continuano a comportarsi come nel passato.
La nomina di Lula a ministro per evitargli la galera e’ cosi’ chiara da sembrare puerile. Una cosa del passato. Una cosa pero’ che nessuno accetta piu’.

Dilma, la presidente, ha fatto la nomina. Il paese non l’ha accettata. Siamo allo scontro finale. Al di la della strumentalizzazione politica un fatto e’ chiaro.

La vecchia politica brasiliana non funziona piu’ e la gente non l’accetta piu’. Ma i governanti non se ne importano. Una gravissima crisi e frattura tra i governanti e i governati si e’ aperta.
Con esiti imprevedibili e pericolosi.

lunedì 7 marzo 2016

Italia e Brasile, due paesi alla deriva

4 marzo 2016. San Paolo Brasile. Luiz Inácio Lula da Silva, ex-presidente e l’uomo piu’ famoso della storia del Brasile viene prelevato a forza alle 6 del mattino e portato al tribunale per deporre per una caso di tangenti della Petrobras, l’impresa piu’ importante del Brasile. E’ il crollo di un mito. L’uomo piu’ potente del Brasile umiliato davanti a tutto il paese. Nessuno e’ al di sopra della legge piu’ nel Brasile, ne’ Lula ne’ il suo partito di governo il PT.

4 marzo 2016. Roma, Italia. L’ISTAT, l’istituto di statistica ufficiale italiano, corregge il dato di crescita del PIL italiano nel 2015. Il dato vero e’ +0,6% e non 0,8% come annunciato dal governo Renzi solo 3 giorni prima. Si tratta solo dell’ultimo atto di una serie di errori di un governo che di fatto non dice la verita’ sulla realta’ italiana.
Da quasi 5 anni di fatto l’Italia e’ in recessione e il partito che ha governo l’Italia per questo periodo e’ di fatto un partito unico, una coalizione destra-sinistra che ha espresso vari elementi (Monti, Letta, Renzi). E’ vero che anche il governo precedente quello Berlusconi aveva avuto una crisi economica senza eguali.
Ma i dati ISTAT mostrano una volta di piu’ un fatto: Il governo viene umiliato da un suo stesso organo. Nessuno e’ al di sopra della verita’, nemmeno il partito al potere.

Ma cosa succede? Due paesi, due realta’ diverse in due estremi del mondo. Ma una cosa li accomuna. Due paesi alla deriva.
Due paesi dove i politici dominanti hanno abbandonato il paese per interessarsi esclusivamente di prendere incarichi di potere. Di spremere il paese per i propri interessi e di quelli del proprio partito di appartenenza. E di fare alleanze con tutti pur di rimanere al potere.

Ma anche di paesi in cui l’opposizione latita e si comporta in maniera deludente.
Il caso di Quarto ha dimostrato che i 5 stelle non sono immacolati con il coinvolgimento del vice-presidente della Camera di Maio che ha detto che non sapeva, come molti altri hanno fatto in passato.
In Brasile le indagini su Cunha, presidente della camera e acerrimo nemico della presidente Dilma che aveva appoggiato in passato, dimostrano che nessuno e’ immacolato e che chi accusa Dilma ha molto da nascondere. Ma anche il candidato che perse le elezioni in Brasile, Aecio Neves non e’ immacolato.
Alla fine del 2013 la Polizia federale di Espirito Santo, Brasile sudorientale, aveva fermato un elicottero con 4,5 tonnellate di cocaina. Il caso sarebbe andato come un trionfo contro il traffico di droga, se non fosse per il suo coinvolgimento con Aécio Neves.
Il veicolo che si fermò apparteneva a Agropecuaria Limeira, una struttura riconosciuta nei pressi della famiglia Aécio Neves.
Il proprietario dell’elicottero è il deputato Gustavo Perella, che è il figlio del senatore ed ex squadra di calcio Cruzerio, Zezé Perella. Entrambi sono importanti leader dello stato di Minas Gerais e sono alleati politici Neves, ex governatore della stessa regione. Un candidato al governo del Brasile coinvolto in traffico di droga?

Ma anche in Italia casi come questi non mancano. "Su 315 una cifra tra i 50 e i 70 senatori fa uso di droghe pesanti". Lo ha affermato il presidente dei senatori verdiniani di Ala Lucio Barani.

L'uso delle droghe pesanti a Palazzo Madama avviene "sicuramente anche nei bagni" e i senatori drogati non sono "né di destra né di sinistra: sono solo dei cialtroni capitati in Senato". Accuse politiche? Macche ‘.
Il 25 settembre 2012 il direttore dell'ufficio delle Poste del Senato era stato arrestato dai carabinieri per spaccio di cocaina. L'uomo è considerato il braccio destro di un boss albanese che gestiva un traffico di droga nell'hinterland di Roma, a Sud della capitale. Il 53enne Orlando Ranaldi, di Olevano Romano, avrebbe operato in complicità con un autista Cotral, Alessandro Mele, 36enne, che i carabinieri accusano di un ruolo diretto nello smercio della droga.

Che dire l”Italia e il Brasile sono due paesi allo sbando, alla deriva.
La classe politica, nella migliore delle ipotesi, se ne frega e pensa a prendere a piu’ non posso.
Nella peggiore sniffa e si droga come i peggiori drogati in circolazione.

La domanda e’: Dov’e’ fra’ Girolamo Savoranola da Ferrara che attacca il potere davanti ai loro palazzi, come fece in passato nella Roma papalina in decadenza?