17 Aprile 2016 Il giudice Itagiba Catta Preta Neto, del quarto tribunale del Distretto federale, ha emesso una sentenza provvisoria che sospende la nomina dell'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, a ministro della Casa civile, ritenendo che il giuramento di Lula, presenti indizi di "irregolarità" e possa rappresentare un "intervento indebito nell'attività della polizia, dei pm e della magistratura".
Precedentemente scontri nelle strade avevano accompagnato la divulgazione di una registrazione telefonica di una conversazione tra Lula e la presidente Dilma in cui la stessa garantiva di fatto a Lula la nomina di ministro per conferirgli l’immunita’ da un possibile arresto da parte della magistratura.
Ma cosa succede nel Brasile, il piu’ grande paese sudamericano? Le polemiche sono furiose e testimoniano di un fatto chiaro.
Negli ultimi 15 anni il Brasile e’ cambiato completamente e paradossalmente per merito del PT e di Lula stesso. Il Brasile e’ passato da un paese povero e con una grande parte della popolazione analfabeta ad un paese molto piu’ maturo e sviluppato. Un paese conscio delle sue forze e dei suoi poteri.
E’ pur vero che alcune zone del Brasile come il Nord e Nord est del paese sono ancora in situazione di degrado e sottosviluppo anche se meno di quanto si creda.
Ma complessivamente il Brasile e’ diventato un paese maturo e sviluppato. Molto piu’ dinamico ad esempio dell’Italia dove la realta’ e’ cristallizzata e congelata e dove la classe politica al potere e’ come quella del passato.
Il Brasile ha una classe media matura e conscia dei suoi poteri. Un popolo che non e’ piu’ disposto a sottomettersi al modo di fare della vecchia politica ma che reclama i suoi diritti.
Un popolo giovane e dinamico che si connette ad internet come e di piu’ degli europei, che e’ rapido e deciso nelle sue decisioni.
Ma un popolo che e’ bloccato dai vecchioni della politica brasiliana che mantengono il monopolio del potere.
Questa maturazione del popolo brasiliano e’ proprio merito della “rivoluzione” di Lula e del PT al potere.
Ma e’ destino che la rivoluzione divori i suoi padri. Lula ed il PT, che hanno causato questa maturazione del popolo brasiliano, non hanno poi saputo gestirla in maniera adeguata.
Il PT ha continuato a fare la politca del passato. Una politca che ignora la gente e si muove nelle quinte con mancanza di trasparenza.
La corruzione c’era prima del PT e ci sara’ anche dopo. Ma ergersi a difensori delle masse e della trasparenza per poi comportarsi come quelli del passato non da’ (non si puo’ piu’ fare in portoghese).
Il Brasile in questi ultimi 15 anni e’ maturato ma i suoi governanti no e continuano a comportarsi come nel passato.
La nomina di Lula a ministro per evitargli la galera e’ cosi’ chiara da sembrare puerile. Una cosa del passato. Una cosa pero’ che nessuno accetta piu’.
Dilma, la presidente, ha fatto la nomina. Il paese non l’ha accettata. Siamo allo scontro finale. Al di la della strumentalizzazione politica un fatto e’ chiaro.
La vecchia politica brasiliana non funziona piu’ e la gente non l’accetta piu’. Ma i governanti non se ne importano. Una gravissima crisi e frattura tra i governanti e i governati si e’ aperta.
Con esiti imprevedibili e pericolosi.
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