lunedì 7 marzo 2016

Italia e Brasile, due paesi alla deriva

4 marzo 2016. San Paolo Brasile. Luiz Inácio Lula da Silva, ex-presidente e l’uomo piu’ famoso della storia del Brasile viene prelevato a forza alle 6 del mattino e portato al tribunale per deporre per una caso di tangenti della Petrobras, l’impresa piu’ importante del Brasile. E’ il crollo di un mito. L’uomo piu’ potente del Brasile umiliato davanti a tutto il paese. Nessuno e’ al di sopra della legge piu’ nel Brasile, ne’ Lula ne’ il suo partito di governo il PT.

4 marzo 2016. Roma, Italia. L’ISTAT, l’istituto di statistica ufficiale italiano, corregge il dato di crescita del PIL italiano nel 2015. Il dato vero e’ +0,6% e non 0,8% come annunciato dal governo Renzi solo 3 giorni prima. Si tratta solo dell’ultimo atto di una serie di errori di un governo che di fatto non dice la verita’ sulla realta’ italiana.
Da quasi 5 anni di fatto l’Italia e’ in recessione e il partito che ha governo l’Italia per questo periodo e’ di fatto un partito unico, una coalizione destra-sinistra che ha espresso vari elementi (Monti, Letta, Renzi). E’ vero che anche il governo precedente quello Berlusconi aveva avuto una crisi economica senza eguali.
Ma i dati ISTAT mostrano una volta di piu’ un fatto: Il governo viene umiliato da un suo stesso organo. Nessuno e’ al di sopra della verita’, nemmeno il partito al potere.

Ma cosa succede? Due paesi, due realta’ diverse in due estremi del mondo. Ma una cosa li accomuna. Due paesi alla deriva.
Due paesi dove i politici dominanti hanno abbandonato il paese per interessarsi esclusivamente di prendere incarichi di potere. Di spremere il paese per i propri interessi e di quelli del proprio partito di appartenenza. E di fare alleanze con tutti pur di rimanere al potere.

Ma anche di paesi in cui l’opposizione latita e si comporta in maniera deludente.
Il caso di Quarto ha dimostrato che i 5 stelle non sono immacolati con il coinvolgimento del vice-presidente della Camera di Maio che ha detto che non sapeva, come molti altri hanno fatto in passato.
In Brasile le indagini su Cunha, presidente della camera e acerrimo nemico della presidente Dilma che aveva appoggiato in passato, dimostrano che nessuno e’ immacolato e che chi accusa Dilma ha molto da nascondere. Ma anche il candidato che perse le elezioni in Brasile, Aecio Neves non e’ immacolato.
Alla fine del 2013 la Polizia federale di Espirito Santo, Brasile sudorientale, aveva fermato un elicottero con 4,5 tonnellate di cocaina. Il caso sarebbe andato come un trionfo contro il traffico di droga, se non fosse per il suo coinvolgimento con Aécio Neves.
Il veicolo che si fermò apparteneva a Agropecuaria Limeira, una struttura riconosciuta nei pressi della famiglia Aécio Neves.
Il proprietario dell’elicottero è il deputato Gustavo Perella, che è il figlio del senatore ed ex squadra di calcio Cruzerio, Zezé Perella. Entrambi sono importanti leader dello stato di Minas Gerais e sono alleati politici Neves, ex governatore della stessa regione. Un candidato al governo del Brasile coinvolto in traffico di droga?

Ma anche in Italia casi come questi non mancano. "Su 315 una cifra tra i 50 e i 70 senatori fa uso di droghe pesanti". Lo ha affermato il presidente dei senatori verdiniani di Ala Lucio Barani.

L'uso delle droghe pesanti a Palazzo Madama avviene "sicuramente anche nei bagni" e i senatori drogati non sono "né di destra né di sinistra: sono solo dei cialtroni capitati in Senato". Accuse politiche? Macche ‘.
Il 25 settembre 2012 il direttore dell'ufficio delle Poste del Senato era stato arrestato dai carabinieri per spaccio di cocaina. L'uomo è considerato il braccio destro di un boss albanese che gestiva un traffico di droga nell'hinterland di Roma, a Sud della capitale. Il 53enne Orlando Ranaldi, di Olevano Romano, avrebbe operato in complicità con un autista Cotral, Alessandro Mele, 36enne, che i carabinieri accusano di un ruolo diretto nello smercio della droga.

Che dire l”Italia e il Brasile sono due paesi allo sbando, alla deriva.
La classe politica, nella migliore delle ipotesi, se ne frega e pensa a prendere a piu’ non posso.
Nella peggiore sniffa e si droga come i peggiori drogati in circolazione.

La domanda e’: Dov’e’ fra’ Girolamo Savoranola da Ferrara che attacca il potere davanti ai loro palazzi, come fece in passato nella Roma papalina in decadenza?

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