venerdì 28 dicembre 2007

Il giornalismo blog

Cos’ e’ un giornalista? Cosa dovrebbe essere? Un integérrimo opinionista che disprezza qualsiasi tentativo di farsi influenzare? O invece un pennivendolo, um servo del potere?

Chi conosce bene questo mondo sa che si tratta di um vero e próprio zôo, dove si trovano gli animali piu’ vari. Ma in questo zôo con l’avvento di internet e’ nata uma razza nuova, completamente differente da quelle precedenti, quella del giornalista-blog.

La nascita del giornalismo-blog sembra aver cambiato per sempre la natura del giornalismo e questo e’um cambiamento epocale cui pochi hanno dato il giusto risalto.

Com i blogs, lê videocamere e videotelefonini qualunque persona oggigiorno puo’ trasformarsi in giornalista. Chiunque puo’ relatare la notizia in tempo reale e meglio di um professionista. E questo vale non solo per la Notizia (com la n maiuscola) ma per qualunque tipo di notizia (com la n minuscola).
Esempio pratico:
Stavo cercando casa a Salvador de Bahia, Brasile per la mia famiglia. Ho incontrato una persona che viveva in un palazzo che mi piaceva. Ho chiesto di appartamenti in questo palazzo e la persona mi há dato il nome e cognome di uma persona, supposto proprietário di um appartamento disponibile li’.
Sono tornato a casa, ho messo il nome e cognome della persona in google e ho fatto uma ricerca. Dopo um po’ di tempo sono entrato in um blog in inglese di uma turista di Liverpool che raccontava la terribile disavventura che aveva vissuto affittando l’appartamento con lo stesso tipo che la donna mi aveva indicato.
In condizioni normali (nel mondo del passato prima di internet) avrei contattato il tipo, visto l’appartamento e poi affittato). Ora, grazie al blog so che il tipo e’ addirittura pericoloso e che mai dovrei affittare da un tipo del genere.

Internet há creato uma situazione in cui nessuno si puo’ piu’ nascondere dietro l’ignoranza di informazione. E la persona-giornalista, tramite il suo blog, puo’ determinare veramente un mercato della domanda e non dell’offerta, in cui il prodotto offerto (vuoi uma casa da affittare, vuoi um a tv o um elettrodomestico) puo’ essere immediatamente identificato come difettoso o no e quindi da evitare.

Il giornalismo-blog puo’ determinare il futuro di intere campagne di vendita di prodotti o servizi e stroncare quelli che non sono up to the highest standards (ai massimi livelli).
E’ chiaro che bisognerebbe sempre verificare la veridicita’ di quanto pubblicato nei blogs perche’ altrimenti false informazioni potrebbero essere messe in giro daí concorrenti per stroncare prodotti di qualita’.
Ma anche cio’ e’ facilemte verificabile tramite uma ricerca su Internet in cui si verifica se lê affermazioni del blog hanno riscontro cn altre affermazioni in rete o no.

Ma e’ sicuramente vero che il giornalismo-blog ha cambiato per sempre il rapporto produttore-consumatore anche in um altro aspetto.

Il giornalismo tradizionale e’ sempre stato ostaggio della pubblicita’ e quindi dell’inserzionista. In pratica supponiamo che una analisi di uma lavatrice fatta da um giornalista mostra che questa e’ difettosa. Tuttavia assumiamo anche che il giornale tradizionale riceve gran parte dei propri guadagni dal produttore di tale lavatrice. In questo caso e’ evidente che c’e’ um forte disincentivo a scrivere um articolo che mette in cattiva luce tale lavatrice perche’ l’inserzionista potrebbe arrabbiarsi e tagliare il contratto pubblicitario con tale giornale.
E’ percio’ probabile che il giornale non pubblichera’ il nostro articolo critico di tale lavatrice.
Nel mondo del Passato l’inserzionista l’avrebbe vinta e il consumatore, nell’ignoranza di cio’ potrebbe comprare la lavatrice difettosa. Oggigiorno cio’ non e’ piu’ possibile. Perche’?

Anche se il rinomato giornale non pubblica il nostro articolo, nulla ci vieta di pubblicarlo nel nostro blog personale o di passarlo ad um collega giornalista nel suo blog (se vogliamo evitare che l’inserzionista chieda la nostra testa al nostro giornale per aver pubblicato l’articolo nel nostro blog).
A questo punto il produttore non puo’ piu’ evitare la diffusione della notizia e se questa era basata su argomenti veritieri il suo nuovo prodotto soffrirebbe uma caduta rovinosa nelle vendite.
Come si vede il giornalismo-blog há cambiato il potere delle imprese di influenzare il giornalismo tradizionale. Mai piu’ sara’ cosi’. Mai piu’ si potra’ influenzare la stampa come in passato.
E’ vero che molti blogs non vengono minimamente letti. Ma quale impresa prendera’ il rischio di investire pesantemente in um prodotto di dubbia qualita’ sapendo che il próprio prodotto puo’ essere rovinato da um giornalista-blog che in um articolo mette a nudo tutti i difetti del prodotto?
In fondo basta che l’articolo sia pubblicato in uma lista di discussione specilizzata (listserv) che immediatamente la notizia si diffonde a ritmo esponenziale come um vírus per Internet e il prodotto e’ out dal mercato.
Pertano lê imprese dovrebbero svegliarsi e stare seriamente attente al giornalismo blog se non vogliono pagare amaramente per i propri errori.
http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/1732536.html

giovedì 20 dicembre 2007

La morte di Giovanni

Aveva fame. La guerra era finita da poco tempo e la sua casa era rimasta distrutta. Cosi’ lê sue speranze. Allora Giovanni prese la sua decisione. Sarebbe emigrato. Direzione Sudamerica, Brasile, Salvador de Bahia.

Sin dal suo arrivo capi’ che l’ambientamento non sarebbe stato facile. I”caporali” che lo presero in custodia volevano um’alta percentuale su quanto guadagnava. Non penso’ di rivolgersi alle autorita’ italiane: se non lo avevano aiutato quando era in Itália, lo avrebbero fatto ora che stava in Brasile? Ma fammi il piacere, usava dire.

Con gli anni apprese il portoghese, a vivere nelle favelas, allá violenza esplicita delle comunita’ povere. Ma c’era um’altra che non conosceva ma che era ben piu’ sottile: quella dei politici italiani che si approfittano di poveri come lui.

Perche’ non l’aveva conosciuta? Perche’ non essendo registrato non esisteva per l’Itália. Alcuni suoi amici erano stati approcciati da rappresentanti di alcune istituzioni tra cui i Patronati italiani all’estero che gli avevano promessa una pensione in cambio del voto. Anzi loro non doveva fare niente:avrebbero mandato il voto per loro al consolato. Pratica comune in América latina tra gli indigenti.
I patronati sanno il fatto loro, usava dire.
Inutile dire che la pensione non l’aveva avuta nessuno. Era legata ad uma lontana promessa che, se i “loro” fossero eletti, avrebbero fatto uma legge per dare ai “vecchi” (piu’ di 65 anni) la pensione. Lo dicevano dal ’75 ma poi allá fine i soldi non ci sono mai. Per gli indigenti, perche’ i patronati per i politici e lê altre istituzioni i soldi ce l’hanno sempre.

Giovanni e’ morto nella sua casa di Cajazeras ieri. Morto per quella tosse che lo perseguitava dopo aver preso tanto freddo quest’inverno camminando sotto la pioggia per andare a lavorare perche’ non si poteva permettere di spendere 2 Reais (meno di um euro) per prendere l’autobus.
Come non era registrato all’Aire nessuno sapra’ della sua morte. Ne’ consolato, ne’ ambasciata.
Un’ altra morte che ricade su di voi illustri parlamentari degli italiani all’estero, che perdete tempo in chiacchiere mentre i nostri connazionali muoiono per la vostra inedia.
E ricade anche sugli italiani d’Italia, che si comportano da egoisti che non ne vogliono sapere di questa parte di Itália che soffre all’estero.

Quanti altri ne devono morire perche’ vi accorgiate che gli italiani in condizione di estrema indigenza sono uma realta’? Tutti?
http://www.italianosdargentina.com.ar/index.php?IdNot=13420

http://www.lagazzettadelsudafrica.net/Articoli/2007/Dicembre/Art_231207_7.htm

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=20189&Itemid=1

http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/1726642.html

http://www.investirenelmondo.com/sud-america/articoli/brasile-la-morte-di-di-un-anonimo.html

http://giovannifalcone.blogspot.com/

Global warming, world problem, regional knowledge

Welcome to the world of global warming, a world where everybody pays for Man’s mistakes but only few know about it.

As everybody knows global warming is THE problem for mankind today. It was even the reason for the Nobel price to Al Gore and the UNFCCC Intergovernamental team of scientists.
In the developed world apocalyptic scenarios about changes in weather and environment are constantly worrying the people there. It is a common perception there that everybody in the world has to do something about it.

However when it comes to knowledge about those changes in climate we are in a completely different scenarios. Coverage of international events like UNFCCC Bali conference is very large for developed countries but very poor for underdeveloped ones.
How can it be if the last ones are probably the countries that will suffer the most for the climate changes?
Those countries were not responsible for the global pollution, did not benefit by the technological developments and yet are going to be the first ones to pay the bill of a long history of violence to the environment which started with the British industrial revolution.
Unfear?
Thiat is nothing compared to the fact that people in the underdeveloped countries do not even know abot that. The deficit of knowledge is unbelievable. People are left alone in the doldrums, without basic information about global warming.

The approach used by developed countries about environmental problems is highly hypocritical. On one hand they want the global warming problem to be solved, that everybody in the world does something about it and for that reason they organize huge and expensive conferences where climate changes are debated with great emphasis on the future of the world.
On the other hand, it is hugely expensive to participate to these conferences (like the Bali one), clearly out of the reach for press representatives of coutries which represent more than three quartes of world population.
Journalists from poor countries are left out, without any funding to participate. The rich coutries send hundreds of press representatives and poor ones just very few journalists.
Unfear? It all has to do with selfisheness of rich coutries.

Everybody is always so concerned about the future of the world, but when it comes to giving out money to help the poor countries everybody looks the other side.
This approach is so hypocritical that seems to be ignoring the fact that we are all in the same boat.
How can we save the Amazon jungle if people there are not aware of global warming problems (and left in the darkness by the press which does not have money to inform those people about global warming)?

On which basis we critisize the least developped countries which destroy their forests if we do not allow to participate to those conferences?
Yes because effectively this is what happens. If we make it so expensive to participate, only selected press representative from those countries will go. Press which express the interests of the oligarchies which govern those countries, the very same ones that are responsible for the deflorestation of those countries.
Indipendent press willl never have the funds to go and therefore will never participate.

Tears will be dropped about the future of the world at the Bali conference. But to tell you the truth only few millions of people in the world will know about it.
The vast mayority in the poor countries will never know and the world will contiunue the irreversible run towards the abyss.

http://www.sustainabilitank.info/#3337

mercoledì 5 dicembre 2007

Liberta’ per Simone

Finalmente. Simone Righi sara’ presto libero. Un grande sollievo si alza dai nostri cuori. Um uomo ingiustamente detenuto su accuse immaginarie (di intenzione di aggredire autorita’ locali a Cadice) imprigionato per quasi due mesi sara’ liberato. Non per mérito delle autorita’ italiane ne’ spagnole, rapidissime a prendersi il mérito di cio’. Ma perche’ il giudice há ridotto l’iniqua cauzione di uma iníqua detenzione.
Gia’ perche’ al danno dell’arresto si era aggiunta la discriminazione su base di nazionalita’ tra una cittadina spagnola (arrestata com cauzione di 3000 euro) e Simone, italiano (arrestato e com cauzione fissata a 9000 Euro, 3 volte maggiore).
Uma cosa tanto ingiusta quanto assurda, che e’ stata sanata.
Sola l’ultima delle ingiustizie che Simone há súbito e che e’ stata sanata.
Per dovere di cronaca riportiamole:
1) gli sono stati uccisi i cani che considerava come figli;
2) e’ stato arrestato perche’, protestando, e’ stato accusato da um guardiaspalle di “avere intenzione di aggredire alcune autorita’ locali”;
3) e’ stato brutalmente malmenato dalla polizia locale;
4) e’ stato tenuto in uma prigione da incubo per quase due mesi per niente;
5) dovra’ pagare 3000 euro per uscire di prigione;
6) deve pagare alcune spese processuali;
7) i responsabili del canile-lager che hanno ucciso i cani di Simone sono liberi e ricchi;
8) lê autorita’ locali di Cadice, responsabili morali di quanto accaduto, continuano liberamente al potere;
9) leggi disumane da Santa Inquisizione da paese dittatoriale continuano nella Spagna di oggi;
10) lê autorita’ italiane non sono intervenute per aiutare Simone e quelle di Madrid l’hanno persino accusato (“All’estero, quindi, i nostri connazionali devono valutare attentamente le situazioni prima di mettersi in situazioni difficili”: dichiarazione di Comites Madrid) http://www.comitesspagna.info/index.php?option=com_content&task=view&id=217&Itemid=29;
11) la stampa italiana, spagnola, europea há ignorato la grave violazione dei diritti umani avvenuta nel caso di Simone.
Pertanto e’ vero che siamo felici per la liberazione di Simone: ma dire che tutto deve finire a tarallucci e vino e’ um errore.
Bisogna riportare la verita’ accaduta per evitare che in futuro cose del genere si ripetano per altri nostri connazionali, per quei nostri 3000 altri connazionali in prigione detenuti all’estero, dimenticati dal nostro paese e dalla stampa nostrana. Perche’ lê assurde e disumane leggi spagnole siano cambiate, vista che la Spagna appartiene allá Unione Europea.
E soprattutto perche’ l’Italia ed il suo governo finalmente si comportino come um paese che si importa veramente dei suoi connazionali e non li abbandoni al suo destino quando si trovano all’estero.
Ci onoriamo di aver combattuto questa battaglia di diritti civili sulla stampa italiana, spagnola ed europea e di aver ottenuto un risultato, che e’ l’único che ci interessa veramente, la liberta’ di Simone, che venerdi’ dovrebbe tornare a casa.
Bentornato a casa Simone.

martedì 4 dicembre 2007

Letter to the Spanish press

Dear representants of the Spanish press
I am writing to you because, as an Italian journalist, I covered the case of an Italian young man, Simone Righi, imprisoned in the city of Cadiz.
I was dismayed by the coverage of this case by the Spanish press and by the press in general.

I am not related in any way to the accused man, Simone Righi.
However I found so many shortcomings and injustice in Simone’s imprisonment that I think they were very easy to be spot out with a little research by any journalist.
I want to make something very clear: there is a theory that a journalist should never take sides. I do not think so: a real journalist, I believe, should take a side, the side of the truth and justice.
And, if laws are against that, the journalist should not be frightened by it and must still say the truth and what happened. I do not see that in the coverage of Simone’s case in the Spanish press.
First, it was very poor, very little.
Second, it concentrated on the violation of the law and neglected a point: an innocent man was imprisoned. Simone is accused of “having the intention of attacking” some local authorities. Art. 550 and 551 of Spanish penal law were broken: he was sent to jail for two months without judgment. Well, Nelson Mandela too broke the law in South Africa in the past. Injust, racist, authoritarian laws. I do not want to make a comparizon between Mandela and Simone. But I do want to make a comparizon between laws of South Africa in Mandela’s days and today’s laws of Spain.

They were and are both authoritarian. Why nobody in Spain says that?
Why do Spanish people and press allow innocent people to get imprisoned by such laws?
Remember, Spanish press, that when somebody goes to jail for “his intentions” then this process could never stop, and anybody that has intentions, willingness and desires different from those of the people in power might be jailed.
This is the end of freedom. This is the end of democracy.
This is Spain now, because if one exception is made (like in Simone’s case) others might be made in the future. And Spanish press should also be held responsible for that, like in the South african case.
Unfortunately there are no Steve Bikos in Spanish press, people who have the courage to take the side of the truth and put their reputation at risk for it.

lunedì 3 dicembre 2007

Leggi da Santa Inquisizione in Spagna

Informazioni confuse e contraddittorie. Smentite e smentite delle smentite. La sola cosa sicura e’ che Simone Righi e’ incarcerato per niente a Cadice. Cio’ che emerge e’ un quadro addirittura piu’ fosco e tetro della giustizia spagnola e delle leggi autoritarie di quel paese.

In primo luogo lê accuse contro Simone non vengono ne’ da Carmen Obregon del Partido Popular ne’ da Natalia Alvarez del PSOE, due rappresentanti locali eletti del município di Cadice.

Carmen accusa di essere stata colpita al volto da Isabel, l’altra persona arrestata con Simone e liberata dopo tre giorni su cauzione di 3000 Euro.
D’altro lato ne’ Carmen Obregon ne’ Natalia Alvarez ne’ il sindaco Teófila Martínez, accusano Simone di aggressione. Solo il guardiaspalle di Teófila Martínez, Ignacio Romaní accusa Simone e solo di avere avuto l’intenzione di aggredire ma non aggredire secondo il Diário di Cadice http://www.diariodecadiz.com/186538_ESN_HTML.htm come dichiara la compagna di Simone Jô. Nessuno accusa Simone di aggressione.

E qui siamo a leggi e giudici da vera e própria Santa Inquisizione in Spagna, com discriminazione su base della nazionalita’.
Isabel, la spagnola, attacca Carmen e dopo 3 giorni e’ libera su cauzione di 3000 Euro.
Simone, l’italiano, accusato di “lesa maesta’” non attacca nessuno, non e’ accusato da nessuno di aggressione, e’ in um cárcere da incubo da due mesi e deve pagare uma cauzione di 9000 Euro.
Tutto si basa su questi articoli 550 e 551 del Códice penale spagnolo:
“los intimiden gravemente o les hagan resistencia activa también grave, cuando se hallen ejecutando las funciones de sus cargos o con ocasión de ellas".
In pratica se c’e’ intimidazione di persone che occupano cariche pubbliche puoi finire fino a 6 anni in prigione. E gridare in uma accesa manifestazione e’ intimidazione?
In questo caso il 90% dei manifestanti in tutte lê manifestazioni di strada di tutti i paesi del mondo, che gridano e urlano, dovrebbero essere súbito arrestati e incarcerati.
Siamo seri o stiamo scherzando?
E’ questa la Spagna del passato, uma dittatura, o un paese europeo?
Perche’ si applicano due pesi e due misure?
E perche’ il governo italiano non fa niente e accetta passivamente tutto cio’?
E che fa la Comunita’ Europea ed il commissario competente Frattini?
Niente.
E qui siamo allá trágica verita’.
Simone non e’ importante, e’ abbandonato da tutti, si e’ messo contro il potere oscurantista di uma citta’come Cadice che há um canile lager.
E la stampa italiana, spagnola, Cadice, i giudici, l’ambasciata ed il governo italiano se ne fregano.
Simone e’ stato condannato dalla santa Inquisizione ed e’ forse um miracolo che non há fatto la fine di Galileo Galilei, anche se purtroppo c’e’ uma coincidenza com il suo caso.
Leggete quanto wikipedia racconta sul processo a Galilei e giudicate da soli lê coincidenze, anche se speriamo che l’esito sia differente:

“Galileo arrivò a Roma il 13 febbraio e fu ospitato dall'ambasciatore Niccolini, a Villa Medici. Per due mesi non ebbe notizie dagli inquisitori e in quelle more l'ambasciatore cercò di ottenere che Galileo, sofferente di artrite, potesse, anche durante il processo, rimanere presso l'ambasciata toscana, ma non gli venne concesso: dovette rimanere carcerato nel Palazzo del Sant'Uffizio, dove il 12 aprile si presentò per la prima volta davanti all'inquisitore Vincenzo Maculano. Inoltre, in una riunione riservata tenuta il 16 giugno dagli inquisitori in presenza del papa, si decise di utilizzare anche la tortura pur di far confessare Galileo, anche se non vi sono riscontri sul fatto che nei suoi confronti si sia andati oltre la minaccia.

La condanna di Galilei era scontata ed aveva un indubbio valore dimostrativo.”

sabato 1 dicembre 2007

Cádiz, wo war deine Seele?

Cádiz: where did your soul go?

So lautet der englische Originaltitel des italienischen Reporters Max Bono.
Er hatte sich mit der Tageszeitung Diario de Bahia de Cádiz in Verbindung gesetzt, um sich über den Fall des immer noch inhaftierten Italieners Simone Righi zu informieren, welcher während der Kundgebung gegen die inzwischen vorübergehend geschlossene Perrera verhaftet wurde.

Der Skandal könnte nicht besser beschreiben sein. Bono bezeichnet Cádiz als Bühne der brutalen Unterdrückung der Menschenrechte sowie der Tierrechte. Eine Bevölkerung die wegschaut, Teófila Martinez, die Bürgermeisterin die wie eine Frau wirkt die nicht bereit ist darüber zu reden. Ist Spanien eine Diktatur? Existiert in Cádiz Rassismus gegen Ausländer? Ist Cádiz Teil der Europäischen Union oder eher eine dunkle Diktatur Südamerikas? Auch die italienische Regierung sollte sich schämen, dass sie nicht die Kaution von 9000 Euro für Simone Righi übernimmt. Italien ist eines der fünf entwickeltsten Länder der Welt, aber wenn es um Italienische Mitbürger geht, eines der ärmsten.
http://www.sos-galgos.net/2007-11-27/cadiz-wo-war-deine-seele.html

Cadiz: qu'est devenue ton âme?

Il y a de cela quelques jours Max Bono journaliste italien après quelques échanges avec la rédaction de DIARIO Bahia de Cadiz s'est vu offrir par cette dernière un espace de liberté pour y exprimer le ressenti de l'affaire Puerto Real vu de l'extérieur



Cadiz: qu'est devenue ton âme?

Max Bono



C'est la question posée par Max Bono faisant référence au passé de la ville de Cadiz, un passé qui faisait d'elle une des villes les plus riche et cosmopolite de l'Espagne.

La question que pose le journaliste étant comment une ville au passé si riche a-t-elle pu descendre aussi bas dans la répression des droits des hommes et des animaux?

Et le pire est que tout ceci se passe dans l'indifférence totale de ceux qui préfèrent regarder ailleurs

Un scandale que cette perrera de Puerto Real qui assassine les animaux avec le consentement de tous et leur argent en plus et tout ceci dans un programme d'extermination qui concerne toute la province de Cadiz. 16, c'est le nombre de villes qui alimentent ce camp d'extermination qui s'énorgueillit en plus de défendre les droits des animaux et tout ceci .... dans l'acceptation de tous d'où la question, Cadiz qu'est devenue ton âme?

Un rappel de l'historique de cette affaire s'en suit et que nous sauterons vu que nous le connaissons tous déjà sur ce blog.

Et de poser la question là encore, considérant les faits et la vidéo mise sur l'article et qui discrimine totalement Simone: l'Espagne serait-elle une dictature?


Simone est atteint d'un cancer et il se trouve en prison depuis 50 jours pour des faits qui normalement vous font entrer par une porte et en ressortir par une autre. 9000 euros c'est la caution demandée pour le libérer. Pour quelle raison? Existerait-il en Espagne un racisme vis à vis des étrangers? C'est ça l'UE ou bien sommes-nous devant une dictature style Amérique du Sud?

Que fait la population et la presse face à cet abus? Rien.

Tous devraient avoir honte y compris le Gouvernement italien pour ne pas payer cette misère de caution de 9000 euros. A croire que l'Italie fait partie d'un des cinq pays les plus pauvres au monde, c'est du moins ainsi qu'elle se comporte s'agissant de deux de ses citoyens.

Le journaliste vous interpelle, vous lecteurs de cet article: regardez la vidéo et dites-moi ensuite si ce que vous voyez justifie les 50 jours d'emprisonnement





http://www.brightcove.tv/title.jsp?title=1313716992&channel=298782895

http://agir-pour-les-galgos.over-blog.com/article-14151359.html

Cadiz: where did your soul go? (human rights violation in Spain)

Cádiz: ¿adónde fue tu alma?

Max Bono


Cádiz, para algunos la ciudad más antigua de Europa, fundada en 1.100 A.C. por los fenicios. Una ciudad por la que durante el siglo XVIII pasaba el 75 por ciento del comercio español con América. Desde entonces se convertía en una de las más ricas y cosmopolitas de España.
¿Nunca podría creer que esta ciudad, con una tradición que se remonta al inicio de la Historia de la humanidad, sea el escenario de una brutal represión contra los derechos humanos y de los animales? Y lo que es peor en un entorno que mira hacia otro lado, donde la prensa local y nacional parecen ignorar lo que está sucediendo mientras que la población no se preocupa en absoluto. DIARIO Bahía de Cádiz¿De qué hablas?
Se estará preguntando mi lector. Me refiero a la perrera que tienen en Cádiz, donde los perros y gatos son exterminados con su consentimiento y dinero.
¿No me cree? Haciendo un poco de búsqueda en Internet sobre la perrera de Puerto Real, hay un montón de noticias sobre este vergonzoso lugar.
Desde principios de año hasta el 31 de agosto de 2007 sólo 566 animales murieron allí, presumiblemente por asfixia después de serles inyectado un paralizante muscular. Sólo en agosto, 136 perros y gatos.
Un tratamiento inhumano. Un historial de un campo de exterminio.
Para toda la provincia gaditana. ¿No existen los derechos de los animales en Cádiz?
Dieciséis ciudades de la provincia pagan al propietario de este campo de exterminio, quien se enorgullece de ser un defensor de los derechos de los animales. No digo nada nuevo. ¿Y qué hacen y dicen las habitantes de estas ciudades? Nada. Me pregunto: Cádiz, ¿adónde fue tu alma?Un italiano, Simone Righi, visita Cádiz con su mujer Jo y sus tres perros. Los ama como hijos (de hecho él los llama así).
Los lleva desde Italia hasta llegar a Cádiz, en España. Pero no siempre puede desplazarse con los animales. Pregunta al Ayuntamiento de Cádiz acerca de un lugar donde pueda dejar sus perros. Y le dan el nombre de la perrera de Puerto Real. Cuando vuelve a recogerlos de la perrera, están muertos. Exterminados.
Él se rebeló. ¿Cómo se siente mi querido gaditano, si alguien mató a sus hijos?Simone y Jo, totalmente desesperados, no estaban dispuestos a cruzarse de brazos, y después de contactar con las asociaciones animalistas (asociación protectora de animales ‘El Refugio’) el 7 de octubre de 2007 se convoca en Cádiz capital una manifestación de protesta a la que asistieron cerca de dos mil personas para denunciar la matanza de perros en la perrera de Puerto Real (también llamada “refugio”).
La concentración es también contra la alcaldesa de Cádiz, Teófila Martínez, porque su ciudad es la que subvenciona y subcontrata los “servicios” de esta perrera para contener el censo canino. Junto con otros 15 municipios.
La manifestación se desarrolló pacíficamente y coincide con el día de la Patrona de Cádiz, frente a la iglesia donde la alcaldesa Teófila Martínez está rezando con el resto de concejales.
Pero Teófila Martínez, la alcaldesa, no parece ser una mujer dispuesta a hablar.
Ella no quiere que su día lo enturbien manifestantes, algunos incluso venidos desde el extranjero. No me pregunto cuál es su empeño en votar a esta mujer. Es su problema. Pero, como italiano, el caso de otro compatriota encarcelado durante alrededor de 50 días por empujarla ligeramente, digo yo que es mi problema. ¿No cree?
Vea este vídeo:
http://www.brightcove.tv/title.jsp?title=1313716992&channel=298782895
Cosas como estas ocurren en las dictaduras no en las democracias. ¿Qué es España? ¿Una dictadura?
Simone tiene un tumor. Lleva en prisión demasiado tiempo. Por las mismas cosas por las que generalmente se entra en la cárcel por la mañana y se sale por la tarde. Este no es su caso. Después de más de un mes, el juez decidió que había que pagar 9.000 euros si quería salir de la cárcel. La otra manifestante detenida, una chica española, fue puesta en libertad tras pagar 3.000 euros de fianza, tres veces menos.
¿Por qué? ¿En Cádiz existe racismo contra los extranjeros? ¿Es esta la Unión Europea o una oscura dictadura de América del Sur? A Simone le han matado a sus perros, lleva 50 días en prisión y todavía sigue allí. ¿Y qué hace el pueblo de Cádiz o incluso la prensa libre e independiente desde allí y desde el conjunto de España? Nada.
Debería darle vergüenza. Y vergüenza debería darle al Gobierno italiano por no pagar la miseria de la fianza de 9.000 euros para la excarcelación de Simone. Como se trata de un país pobre. Italia es uno de los cinco países más desarrollados del mundo. Pero cuando se trata de ciudadanos italianos se comporta como uno de los más pobres.
“Se ha vulnerado la ley”, dicen los críticos de la conducta de Simone. Pues échele un vistazo al video y luego me dice si su comportamiento justifica 50 días en la cárcel.

La misma pregunta se me repite: Cádiz, ¿adónde fue tu alma?


Cadiz: where did your soul go?

Cadiz, thought by some to be the oldest city in Europe, founded in 1100 BC by the Phoenicians. A city which during the 18th century when it enjoyed 75% of Spanish trade with America. From this time it grew into one of the wealthiest and most cosmopolitan cities in Spain.


Would you ever believe that such a city, with a tradition that goes back to the beginning of man’s history, is the theatre of brutal human and animal rights repression? Worse in an environment that looks at the other side, where local and nacional press seem to ignore what is happening whereas the local people do not care about it at all?

What are you talking about? you are certainly asking yourself my reader.
Well I am talking about the kennel –lager you guys have in Cadiz where dogs and cats are sterminated with your consent and money.

You do not believe it? By doing a little search on the net on the kennel Port Royal, there are plenty of news on this shameful place. From the beginning of the year till 31 of august 2007 only 566 animals were killed there, presumably for asphixia after being injected a paralizing drug. Only in August 136 dogs and cats.
A disuman treatment. A track record of an extermination camp. For the whole province of Cadiz. Are there no animal rights in Cadiz?

16 cities of the province pay the owner of this extermination camp, who prides himself to be a defensor of animal rights. These are known things. And what do people of these cities say about it? Nothing.

I ask myself:
Cadiz: where did your soul go?

An Italian guy Simone Righi comes with her woman Jo and his three dogs in Cadiz. He loves them like sons (that’s the way he calls them). He takes them from Italy all the way to Cadiz in Spain. But he cannot always move around with them. He asks the municipality of Cadiz about a place where he can leave his dogs. And the municipality gives the name of kennel Port Royal. When he goes back to the kennel his dogs are dead. Exterminated. He is revolted. Would you not be so, my dear citizen of Cadiz, if somebody killed your sons?

Simone and Jo, totally desperate, were unwilling not to doing anything, and after contact with associations animalist (Animal Protective Association "The Hiding Place") on October 7 2007 a demonstration of protest is organized in Cadiz attended by about two thousand people denouncing the killing of dogs in the kennel Port Royal (also called "Shelter").
The protest is also against the Major of Cadiz, Teófila Martínez, because the City of Cadiz is the one that subsidizes and outsources the "services" of this kennel to contain the canine census. Along with other 15 municipalities.

The demonstration was peaceful and was being held on the day of the Patron of Cadiz in front of the church where Mayor Teófila Martinez is praying with the remaining councilors. But Teófila Martínez, the major, does not seem to be a woman willing to talk.

She does not want her day to be wasted by some demonstrators, some of them even from abroad. I do not question your willingness to vote such a woman. It is your problem.

But, as an Italian, if another Italian is imprisoned for about 50 days for pushing her slightly I say it is my problem.You do not believe it? Look at this video:
http://www.brightcove.tv/title.jsp?title=1313716992&channel=298782895
Things like these do happen in dictatorships not in democracies. What is Spain? A dictatorship?

Simone has a tumor. He has been in prison for long. For similar things you usually go in prison in the morning and get out in the afternoon. This is not his case. After more than a month the judge decided that he had to pay 9000 Euros if he wanted to get out of jail.

The other protestor who was jailed, a Spanish girl, was freed after paying 3000 Euros, 3 times less. Why? Are you racist against foreigners in Cadiz? Is this European Union or an obscure dictatorship from South America?

Simone had his dogs killed, got in jail for 50 days and he is still there. And what do the people of Cadiz or even the free and indipendent press from there and from the whole of Spain? Nothing.

Shame on you. And shame on the Italian government which does not pay the misery of 9000 euros to free Simone. Like it was a poor country. Italy is one of the 5 most developped countries in the world. But when it comes to Italian citizens it behave like one of the poorest in the world.

Law has been broken, say the critics of Simone’s behavior. Well do have a look at the video and then tell me if his behaviour justifies 50 days in jail.

The same question comes back to me: Cadiz: where did your soul go?

Max Bono

http://www.diariobahiadecadiz.com/noticias/905notarticulomaxbonoperrerasimonecadiz.htm