martedì 26 agosto 2014

Chi comanda in Italia? Le corporazioni e' chiaro

Copacabana, Av. Nossa Senhora de Copacabana. Vado a comprare Benegripe, la medicina più' comune per combattere la gripe. 6 reais dice il cassiere. C'e' lo sconto? chiedo io. La persona mi guarda e chiede al capo che dice "Si il 10% visto che ne compri due. Vado via soddisfatto.

Pisa, via del centro. Compro la novalgina che consumo da anni in Brasile. La persona mi chiede:"Ma c'e' l'ha la ricetta?" "No rispondo ma la uso da anni. Lo sguardo si fa intimidatorio ed inquisitorio. "Senza ricetta non si potrebbe" mi dice. Insisto dico che la prendo da anni. Dopo varie suppliche la persona acconsente. Chiedere lo sconto? Ma sei pazzo. Gia' e' un miracolo che me la da'.

Salvador de Bahia. Prendo il taxi da Barra per il centro. "Quant' e'?" chiedo prima al tassista. 30 reais risponde sapendo che sono straniero. "Macche' o 15 o me ne vado" rispondo e lui acconsente.
Lucca. ore 11.30 di sera. Davanti alla stazione ferroviaria non ci sono taxi. Devo andare a piedi fino all'albergo. Mezz'ora a piedi. Nessuna possibilità' di taxi. Nemmeno l'ombra.

Lucca, oggi. Dopo la furiosa protesta dei commercianti per la chiusura di Borgo Giannotti per alcune opere, il giorno dopo e' tutto riaperto. Il potere politico subito ha accolto la richiesta dei commercianti e ha riaperto le strade. Una cosa così' in Brasile non sarebbe mai accaduta.
Ma perché' in Italia accadono cose completamente opposte a quelle che accadono in Brasile?
Due sono le parole che spiegano ciò': corporazioni e concorrenza mio caro lettore.

Anche se il Brasile e' un paese con problemi sociali enormi, li' la concorrenza e' una cosa seria, molto più' seria che in Italia.
La farmacia sottocasa fa la difficile? Vado a quella prossima. Il negozio non i fa lo sconto? Lo pianto in asso e vado da un altro. I taxi sono cari? Negozi e trovi più' economici. Nessun problema, lo sa tanto il consumatore quanto il venditore.

In Italia no. E' tutto cristallizzato. Il potere delle corporazioni e' totale. Avere una licenza di un taxi o di vendita e' un impresa difficile e carissima.

In un parrucchiere per signora in Brasile fanno le unghie, i capelli e rutto ciò' che ti può' fare bella. In Italia solo i capelli.
La vendita di prodotti in Brasile può' essere varia. In Italia no, solo una certa categoria. Chi vende orologi non può' vendere libri, etc.

Perché'? Ma perché' le corporazioni si difendono a denti stretti e nuotano controcorrente. Non c'e' niente da fare. Tutti fanno così' in Italia. Chi perde e' solo il consumatore.
E' per questo che non ci sono investimenti stranieri in Italia. Perché' e' tutto bloccato. Niente va avanti. La mentalità' e' questa.

Ognuno ha un proprio orticello che difende con i denti e con le unghie.
Esempio: provate a camminare per le strade. Non e' possibile, ad eccezione dei centri storici. Potete essere investiti da auto con facilita'.
Gli italiani sono comodamente nelle loro auto e se ne fregano dei pedoni.
Molte persone che investono altri continuano a guidare. Il sistema e' accondiscendente.
Ed e' anche razzista. Vedere il caso del presidente della FIGC Tavecchio per credere. Nessun paese al mondo accetterebbe un razzista al potere. Ma l'Italia finge di ignorare ciò'.

La colpa di tutto? L'Italia e' diventato un paese involuto, che guarda al proprio particolare, "ai propri cunti de li cunti".

sabato 23 agosto 2014

Capelli bianchi? Colpa dello shampoo

"Papa' i tuoi capelli non sono più' bianchi".La voce innocente di mia figlia riassume in una frase quello che segretamente dentro di me sentivo da qualche giorno.

E devo dire, con una punta di soddisfazione, e' vero: i miei capelli stanno gradualmente riacquistando il loro colore naturale, il nero.
Ma torniamo indietro. Da qualche settimana avevo letto alcuni articoli di coloro che dicevano che stavano lavando i capelli da tempo solo con acqua e i loro capelli erano tornati ad essere brillanti come in passato.

Confesso che non ci credevo molto ma comunque volevo sperimentare.

Quindi da 10 giorni ho iniziato a lavare i capelli tutti i giorni ma solo con acqua. Basta shampoo. Avevo cambiato diverse marche in passato ed i capelli stavano diventando sempre più' bianchi. Processo naturale, mi dicevano, quando invecchi.

Così' ho cominciato questo esperimento in me stesso per vedere se i capelli miglioravano, non di colore ma di lucentezza.
E dopo solo 10 giorni di questa "cura", vi posso annunciare miei lettori la grande novità': i miei capelli non solo sono più' lucenti.
Soprattutto il processo di imbiancamento dei capelli si e' invertito. Il capelli stanno diventando sempre più' neri.
E' sicuramente un processo graduale e ancora ci sono capelli bianchi. Ma il trend e' certo. Ed inoltre i capelli sono più' forti e resistenti.
Confesso che sono molto ignorante in materia di capelli. Non so i dettagli del processo di perdita di pigmentazione etc.

Ma questa e' la mia spiegazione, per niente scientifica,
Quando si arriva ad un eta' avanzata (dopo i 40 anni) i capelli diventano più' fragili e la loro pigmentazione diventa sempre più' debole. In altre parole cominciano a perdere il loro colore naturale.
Il processo di imbiancamento dei capelli, processo naturale, si accelera con l'uso di shampoo a causa delle chimica che si usa nello shampoo.

Per questo l'uso frequente di shampoo peggiora la colorazione dei capelli, che diventano sempre più' bianchi.

Ma la cosa non e' inevitabile. Basta lavare i capelli con acqua per mantenerli puliti.
Personalmente lo faccio spesso (quasi tutti i giorni). Ma sempre senza shampoo.
Al limite si può' usare uno shampoo naturale di tanto in tanto se si vuole.

Ma i capelli che ridiventano neri da bianchi sono una cosa incredibile, che non crederei se non lo vedessi personalmente. In più' la forfora diminuisce molto con questo processo.

Cose di Bahia? No magia italiana.

domenica 17 agosto 2014

La vergogna delle Ferrovie dello stato

Cari lettori
oggi vi voglio raccontare la terrificante avventura del vostro cronista con un monumento nazionale all'inefficienza statale: le Ferrovie dello Stato.

Arrivo con un volo di oltre 20 ore dal Brasile (con i vari cambi).
Approdo a Roma Fiumicino e subito l'impatto e' brutale.
Il vostro cronista viaggia con valigie grandi, visto il suo mestiere di giornalista. Ma ci sono anche persone anziane con valigie molto pesanti.

Il primo impatto e' sconcertante: la scala mobile che porta alla stazione delle Ferrovie del treno da Fiumicino per Termini non funziona.
Reclamo con un dipendente delle ferrovie che si tratta di una vergogna, non tanto per me ma soprattutto per le persone anziane che quasi svengono a caricare le valigie pesantissime nella scala mobile.
La risposta dell'arrogante funzionario e'"E che c'entro io?" e se ne va ridendo alla faccia di noi clienti che paghiamo il conto di questo carrozzone che si chiama Ferrovie.

Arrivo alla Stazione ed il treno e' in partenza. Nel frattempo il venditore di biglietti sta discutendo in maniera affabile in un inglese molto dubbioso con una cliente mettendoci minuti preziosi.
Reclamo che devo solo comprare il biglietto e lui, in maniera brutale mi risponde che deve servire prima la signora.
Quando arriva il mio turno guarda caso il treno e' già' partito.
Compro il biglietto e mi dirigo verso il binario 2.
Arriva un treno al binario 1 e il funzionario delle Ferrovie urla a noi arrivati che bisogna prendere il treno al binario 1. Così' mi precipito e prendo questo treno. E qui la beffa. Il treno non e' il Leonardo carissimo che ho pagato circa 20 euro e che dovrebbe arrivare direttamente a Termini ma e' un treno locale che ferma in molte stazioni e poi termina a Tiburtina.
Il vostro cronista e' già' imbufalito e alcune persone nel treno gli dicono di scendere a Roma Ostiense e poi prendere il metro' fino a Termini. Oltre il danno la beffa. Ho pagato un treno più' caro, arrivo in ritardo e devo prendere il metro caro per Termini.
e non e' finita. Il transfer dalla fermata del treno Ostiense al metro e' lontanissima e il vostro cronista deve prendere la valigia a mano di nuovo.

Arriviamo a Termini in anticipo rispetto al treno il cui biglietto e' stato comprato online.
E qui la situazione cade nel paradosso o gioco dell'assurdo.
E' evidente che le Ferrovie dello Stato sono fortemente impreparate a trattare con i biglietti online.
Vado al desk di fronte i binari a Termini delle Ferrovie e qui un gentile attendente mi dice che non può' cambiare il biglietto pur essendo Standard e quindi avendo io diritto a cambiarlo.
Il sistema non lo permette dice l'attendente, perché' il biglietto Roma Lucca e' stato comprato unitariamente online e quindi non può' essere modificato.
In pratica i biglietti misti Freccia Rossa e locali sono un problema perché' possono essere modificati unitariamente solo alla biglietteria, alla faccia di quanto e' scritto online sulla possibilità' di cambiare il biglietto senza costo ai dest della Freccia Rossa.
Vado alla biglietteria a Termini. Come la fila e' disumana mi dirigo alla biglietteria dell'agenzia a lato. Il vostro cronista e', dopo più' di 24 ore, in piedi in un fila che dura circa mezz'ora ed inutilmente.
Perché' l'agenzia dice che non può' fare il cambio, solo alla biglietteria.
Vado alla biglietteria e l' attendente mi dice gentilmente che devo aspettare il mio numero, e che l'attesa e' di circa due ore.
Il che significa che l' attesa e' superiore a quella che dovrei avere per prendere il mio treno che e' circa tra due ore.
A questo punto, quasi disperato, dopo un po' mi reco al binario ed arriva il treno da Roma per Firenze delle 12.10 esattamente un ora prima del mio treno.

Chiedo al personale delle Ferrovie che succederebbe se prendessi questo treno visto che ho un biglietto standard e quindi posso cambiare il biglietto. La persona gentilmente mi dice che dovrei pagare 8 euro o cambiare gratuitamente alla biglietteria. Decido di pagare ed entro nel treno. Il consiglio del bigliettaio e' di sedersi in un posto libero ed aspettare.
Mi seggo ed attendo il mio destino. Nel frattempo usufruisco del servizio online del treno e scopro che la mia tragedia poteva essere evitata, se non fosse per l'ignoranza del personale delle Ferrovie dello stato.
Infatti chi compra il biglietto standard online ha anche un altra opzione che e' quella di modificare il biglietto online senza costi.
E qui la situazione diventa grottesca.
Perché' se l'avessi saputo, o meglio se il personale delle Ferrovie me l'avesse riferito, avrei risolto tutti i miei problemi. Invece loro non lo sanno e continuano a trattare il cliente come l'ultima ruota del carro arrivando a situazioni alla Toto'.
Quali?
Ecco ad esempio: il biglietto essendo un misto di un freccia rossa (Roma- Firenze) ed un locale (Frenze- Lucca) non poteva essere modificato se non alla biglietteria.
Quindi devo pagare 8 euro.
Ma qui c'e' il vero incubo.
Eh si perché' il biglietto online locale e' molto differente da quello fisico, che anche se non lo usi puoi sempre usarlo. Il biglietto online dura invece 4 ore a partire dal momento in cui e' stata fissata l'ora della partenza. In altre parole il mio treno partiva alle 15.20 e aveva durata di 4 ore a partire da quest'ora (dalle 15.20 alle 19.20).

Ma se anticipo la partenza? Al contrario del biglietto fisico che poteva essere utilizzato, il biglietto online non vale niente e devo comprare un nuovo biglietto. Ma come? Ho speso 8 euro per anticipare il mio biglietto e ora devo pagare altre 7 euro e 20 centesimi?

Si perché' tecnicamente il biglietto e' unitario ma questo solo per il sito delle Ferrovie dello Stato.
Per i bigliettai delle Ferrovie invece si tratta di due differenti biglietti una della tratta Roma- Firenze e l'altra Firenze-Lucca.
Quindi devo pagare due volte.

Siamo al teatro dell'assurdo?
No queste sono le Ferrovie dello Stato.

Sono in attesa di un risarcimento per il maltrattamento di un cliente che paga e salato. Arrivera'?
Ma mi faccia il piacere direbbe Toto'.