martedì 21 febbraio 2023

La caduta e la morte

La donna stava morendo. Era gia’ vecchia. Quasi 88 anni. Era caduta in avanti e si era fratturata 4 costole. Costole frontali. Non c’era rimedio. Doveva stare in posizione eretta per lo meno con la schiena. Anche quando dormiva. Sempre.

Se non lo faceva rischiava la vita. Perche’?

Il medico era stato molto chiaro. Le costole rotte premono contro il polmone quando non si e’ in posizione eretta. Rischiano di bucarlo. Bisogna mettere cuscini dietro la schiena quando ci si siede. Ma soprattutto non bisogna sporgersi in avanti quando si mangia. E bisogna dormire seduti. Altrimenti il polmone reagisce contraendosi e allargandosi.

Il meccanismo e’ quello di un palloncino. Per spiegare la cosa immaginiamo di soffiare in un palloncino. Questo si gonfia. Ma se una volta gonfiato lo stringiamo alla base questo si gonfia presso l’alto.

Il polmone fa lo stesso. Prima si gonfia verso la schiena. La donna da un giorno all’altro ebbe una gobba. Ma poi sotto la sollecitazione della costola rotta che lo comprime, il polmone si dilata verso l’alto nella gola.

La donna cominciava a tossire. Ma non era tosse. Era soffocamento. Il polmone arrivava in tutta la gola e non c’era piu’ come respirare. E’ morte certa. questione di minuti e si soffoca.

Il figlio era li’ con lei. Vedeva la madre morire. E non sapeva che fare. Non sapeva niente di polmoni ne’ di costole rotte. Sapeva solo che sua madre non riusciva a respirare. Vedeva che stava morendo.

A questo punto ebbe un idea. “Mamma alzati, muoviti, fa qualcosa”.

“Non ce la faccio” rispondeva la madre “non respiro piu’”.

“Va verso la finestra” rispondeva il figlio “respira l’aria fredda di febbraio, vedrai che migliori”.

E la povera donna, all’apertura della finestra fu invasa da una ventata di aria fredda.

E qui accadde il miracolo, Respirava. Il polmone scendeva dalla gola al suo posto naturale. La costola non spingeva piu’ data la sua postura dritta dovuta al movimento.

La donna ritornava a vivere.

Ma era solo un illusione. Dopo una o due ore la situazione si ripeteva uguale.

La donna stava morendo di nuovo. Ma seguendo i consiglii del figlio la donna si sottraeva all’abbraccio della morte.

Ritornava alla vita.

La cosa piu’ difficile era rieducare una donna ultraottantenne ad una nuova abitudine di postura.

Il corpo torna di nuovo alle vecchie abitudini. Ma il figlio con pazienza osservava sempre la posizione del corpo e le diceva di rimettersi dritta.

Cio’ nonostante la donna vide la morte per lo meno una decina di volte.

Gli altri figli chiamavano di tanto in tanto. Uno era molto malato. Gli altri qualche lacrimuccia e riagganciavano. Niente di piu’. Facile cosi’.

Ma il tempo faceva miracoli. Piano piano la donna riusciva a dominare la situazione. Si alzava da sola e rimaneva vicino la finestra. Capiva che l’unica cosa che la manteneva in vita era l’aria fredda.

Ma ci furono momenti moto brutti. Specie i primi giorni, le prime notti.

La prima notte penso’ di morire. I cuscini dietro la schiena non la ressero.

Cadde distesa. I polmoni salirono fino in gola. Comincio’a soffocare.

Non si sa come il cane dal piano di sotto percepì la difficoltà della padrona.



Comincio’ a fare un rumore di inferno.


Il figlio si sveglio’ ed ando’ dalla madre.


La trovo’ distesa sul letto quasi morta per soffocamento.


La alzo’ rapidamente. Non fu sufficiente. La porto’ alla aria gelida della finestra. E li si rianimo’.


Aveva visto la morte in faccia.

Un altra volta successe sul divano.

Il figlio era al piano di sopra. Scese per controllare. La donna era distesa sul divano. Piangeva. Non riusciva ad alzarsi e stava soffocando. Successe lo stesso della notte prima. Il figlio la prese e la porto’ alla finestra. E la donna ritorno’ a vivere.

Cosa dire?

Un esperienza terribile. Ma ora il grosso era passato. C’erano ancora momenti di difficolta’. Ma la donna era salva.

Ma la vita da’ sempre sorprese ……….