Salvador de Bahia - A fronte di una popolazione italiana registrata all'Aire di appena 1.400 persone circa, lo Stato di Bahia in Brasile ha forse una delle maggiori comunità italiane non registrate dell'America Latina.
Stime non ufficiali valutano tra 5 e 10 mila mila gli italiani non registrati all'Aire in Bahia.
Questo numero farebbe gola ai candidati alle prossime elezioni per la Circoscrizione Estero ripartizione America Meridionale, visto che avrebbe um peso decisivo nei delicati equilibri della citata Circoscrizione. Più in generale addirittura gli equilibri politici nazionali nostrani potrebbero essere influenzati in maniera decisiva dalla regolarizzazione dei cittadini italiani residenti.
Infatti il Governo italiano attuale si basa sull'appoggio dei parlamentari eletti sulla Circoscrizione Estero, specialmente al Senato dove un voto in più o in meno può decidere la maggioranza di governo.
Basti pensare che alle elezioni politiche passate per pochissime migliaia di voti è stata eletta alla Camera dei deputati la candidata Mariza Bafile. Al Senato poi il pasticcio Giai-Pollastri si è basato su di uno scarto di poche centinaia di voti.
Bahia, dunque, decisiva per Prodi? Si e no. Si, se si procedesse alla registrazione degli italiani di Bahia all'Aire, no perchè ciò ancora non è stato fatto per una incredibile dimenticanza di tale grossa comunità italiana.
Tuttavia ci sono già iniziative tese a regolarizzare questa comunità da parte di alcune organizzazioni? Chi rappresenta gli italiani di Bahia?
Le iniziative attuali sono pochissime.
Una realtà emergente è la ong APK , Amigos do Protocolo de Kyoto. Si tratta di uma ong ambientalista italo-brasiliana recentemente trasferitasi da Rio de Janeiro a Salvador de Bahia.
APK ha cominciato ad interessarsi alle tematiche degli italiani all'estero dello Stato di Bahia e al problema della regolarizzazione con numerosi quesiti inoltrati al Consolato di Rio de Janeiro (competente per territorio) per snellire la procedura farraginosa adottata a Salvador de Bahia.
In più, come rappresentante della comunità italiana di Bahia, APK ha promosso um'accordo storico, il primo tra un porto italiano (Napoli) e uno brasiliano (Salvador). Si tratta di un accordo di cooperazione tecnica, ma è anche il primo passo svolto da uma organizzazione italo-bahiana per riallacciare i legami mai dimenticati tra la comunità italiana di Bahia e la madrepatria. Una iniziativa, è doveroso ricordare, basata su puri criteri di viabilità economica, senza fondi pubblici italiani.
Altre iniziative? Trattasi per lo più di iniziative legate alla cooperazione italiana e ad uso di fondi pubblici governativi o regionali. Nessuna iniziativa si dirige alla regolarizzazione degli italiani di Bahia.
Per quanto questa popolazione possa rappresentare un bacino decisivo politicamente, le organizzazioni sul territorio di Bahia sono scarse, qui le iniziative vengono da fuori (São Paolo, Brasília) e quindi con un impatto limitato sulla popolazione italo-brasiliana.
Qui in Brasile (alla Camera) infatti si usa ancora il voto di preferenza, assente invece nel sistema elettorale nazionale, e la presenza sul territorio è decisiva per raccogliere voti.
Strana dimenticanza perchè questo popolo italo-bahiano può decidere (se regolarizzato) chi governerà la madrepatria. Perchè la dimenticanza? Mistero di Bahia.
Articolo scritto il 14 maggio 2007
Nessun commento:
Posta un commento