sabato 29 novembre 2014

Wilson ovvero la violenza delle adozioni internazionali

Aprile 1994. Dov'e' Wilson? si chiede con fare angosciante Giovanna Milella, la famosa giornalista televisiva della trasmissione di Rai 3 del martedì sera "Chi l'ha visto?".
La cosa e' drammatica. Un bimbo brasiliano di 13 anni adottato da una coppia lucchese e che manca da casa da 12 giorni non fa dormire una intera città', Lucca.
Finalmente Wislon Parenti si ritrova. Era stato rintracciato a Milano, dove stava facendo il lavavetri assieme ad un immigrato e accompagnato a un commissariato di polizia.
Da li' furono stati avvertiti i genitori che sono andati a prenderlo e lo hanno riabbracciato. Il perche' della fuga? "A Lucca mi annoiavo", ha detto il ragazzino.

Novembre 2014. A Camaiore e' arrestato un brasiliano di quasi 34 anni definito nella stampa "nullafacente e senza fissa dimora". Cosa faceva? Questo e' ciò che riferisce la Gazzetta di Viareggio:
"Una vera e propria scena da film dell’orrore: il malvivente, armato di una mazza da muratore, aveva frantumato il vetro anteriore lato guida e cercato di afferrare il ragazzo per farlo uscire dal veicolo. Il giovane aveva reagito e ne era nata una colluttazione, con X, secondo gli inquirenti probabilmente sotto effetto di droghe, che lo aveva colpito più volte all’addome. Proprio mentre si consumava la violenza, però e fortunatamente, una pattuglia dei carabinieri della stazione di Lido di Camaiore stava transitando sulla via."

Ma chi e' questo terribile malvivente? E' la stessa persona che 20 anni da bambino prima era fuggito a Milano perché' si annoiava a Lucca, Wilson Parenti nato in Brasile il il 16 dicembre 1979, cittadino italiano, senza fissa dimora e già noto alla polizia, in quanto pluripregiudicato. Negli ultimi anni Wilson e' stato arrestato più' volte e nel 2007 ricevette un divieto di ritorno nel comune di Camaiore, da cui era stato allontanato con foglio di via obbligatorio dal Questore di Lucca.

Ma com'e possibile che un bimbo che e' adottato con tutto l'amore del mondo da una famiglia italiana dopo 20 anni si tramuta in un violento e pericoloso pluripregiudicato?

La storia di Wilson e' un violento schiaffo in faccia al pietismo italiano e all'idea di voler aiutare i bimbi poveri portandoli in mondi diversi da dove sono nati e cresciuti.
Intendiamoci: se un bimbo fino a 3 -4 anni e' adottato internazionalmente questi che ancora non ha coscienza di dove si trova probabilmente si può' integrare bene in un altro paese.
Ma ad un eta' superiore si tratta di una violenza gratuita contro i bimbi portarli a forza in altri paesi. Forse in zone di guerra la cosa e' diversa. Ma da paesi in pace come il Brasile bisognerebbe pensarci due volte a favorire l'adozione internazionale.

Specie quando i bimbi sono adolescenti come nel caso di Wilson. A volte i processi di adozione internazionale sono molto poco trasparenti e Dio vuole come questi bimbi arrivano in Italia. Risultato: le vittime diventano carnefici come nel caso di Wilson.
Non c'e' più' "Chi l'ha visto?" per Wilson ora.

Il pietismo e' finito e Wilson e' un reietto della società' da chiudere in galera e non farlo più' uscire.
. E cosa ne e' di quel bimbo che si annoiava a Lucca? Quello che vedete nella foto sopra.

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