Sapevate che il rappresentante del partito del primo ministro Prodi nel Brasile Plínio Sarti esattamente 10 anni fa era stato esonerato dal Ministro brasiliano del Lavoro per um caso di immigrazioni irregolari nel Brasile?
Ma come e’ possibile che il presidente Prodi non há fatto controllare che il rappresentante del piu’ grande paese italiano al mondo fuori d’ Itália, il Brasile appunto, non abbia um profilo “immacolato”?
Tutto comincia piu’ di 10 anni fa quando la polizia di San Paolo registra um flusso in aumento di immigrati nel Brasile, in particolare di origine cinese. Dal 1994 al 1995 il numero di cinesi entrati nel paese piu’ che triplico’ da 175 unita’ a 621, mentre il numero di visti permanenti aumento’ da 3.848 a 5.365. Dietro questo grande aumento nella concessione di visti c’era uno schema legato ad um intermediário , Pedro Lindolfo Sarlo, che si dice riceveva bem $ 15,000 per processo.
Questo enorme aumento di concessione di visti permanenti veniva regolarmente autorizzato e firmato da um italiano che lavorava come segretario per lê Relazioni di Lavoro dell’allora ministro del Lavoro, Paulo Paiva: Plínio Sarti.
Il 23 di settembre 1997 il Diário Oficial da União (la Gazzetta ufficiale brasiliana) pubblicava l’esonerazione dall’incaricio di Plínio Sarti “a pedido” (su richiesta) del próprio ministro Paiva. L’ufficio di Coordinazione dell’Immigrazione, di competenza del sarti, autorizzava lê immigrazioni sospette ed il ministro Paiva, sollevando dall’incarico Sarti, elimino’ il problema.
Lo stesso Almir Pazzianotto, ex-giudice del Tribunale superiore del Lavoro, che indico’ Sarti per l’incarico di segretario del Ministero del Lavoro, dichiaro’ allá stampa: “Commetti l’imprudenza,sollecitato per il ministro Paiva, di indicare Plínio Sarti per l’incarico”.
Interessante e’ la spiegazione che l’allora ministro da’ dell’esonerazione. “Si tratto’ di uma questione ética”dichiara Paiva. In quanto Sarti promette’ di dimettersi dopo aver frequentato um corso di 15 giorni a Bologna dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Tuttavia prima di partire per il viaggio a Bologna Sarti contatto’ um gruppo di parlamentari perche’ facessero pressioni sul ministro Paiva per non farlo dimettere. La pressione ebbe l’effetto opposto e Paiva esonero’ Sarti per “etica, vedi comportamento sleale”.
Questi i fatti relatati anche nella stampa brasiliana, che quindi non sono um segreto per nessuno in Brasile. Sembra lo siano per l’Italia.
Lungi da voler esprimere giudizi su questa questione, vale la pena risaltare che ragioni di opportunita’ dovrebbero evitare di avere persone coinvolte in scandali in posizioni di responsabilita’ quali quelle di rappresentare il Presidente del consiglio in una circoscrizione e um paese cosi’ importante come il Brasile.
Articolo del 26 settembre 2007
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