I motori rombano forte. Le macchine sono tutte là in prima fila.
“Sta cominciare la grande gara”, grida con il megafono e con la bandiera a scacchi l’arbitro. Il popolino è accalcato lungo le transenne. Non c’è più posto per nessuno. “Questa volta la gara sarà veramente mozzafiato” dice l’arbitro, “chi arriverà tra i primi, grazie alle vostre preferenze di elettori in Sudamerica vi rappresenterà nella prossima legislatura”. State attenti a scegliere i bolidi giusti, perché questa volta non dovrete sbagliare se non volete lamentarvi in futuro. La scelta è vostra”.
Questa volta sì che siamo decisivi, che contiamo davvero!
E vediamola la prima fila. Il solito Pollastro, Vecchio ultrasettancinquenne che si spaccia per forza nuova, giovane. Il buffo è che in patria non hanno voluto candidare i Prodi, i De Mita ed altri perché erano troppo vecchi. Ma qui nella nostra gara strapaesana di italiani all’estero la regola della Patria non vale, anzi in prima fila ci sono i soliti magnifici vecchioni, quelli che tentano di raggiungere il secolo (ed alcuni non sono neanche lontani), le figure folkloristiche, i ladroni veri e presunti (investigati dalla polizia sudamericana, ma la regola della moralità vale solo in Patria, di nuovo).
Ed eccolo la magnifica Porta, verso la pensione, verso i contributi, verso il sindacato, verso San Paolo, verso il potere.
Ed eccolo il groppuscolo dei venezuelani, donne con e senza il potere, tutte battagliere, tutte grintose, tutte senza risultati.
Eh si perché in questa gara la vera benzina, i voti, si dovrebbe basare sui Risultati ottenuti da quelli che si ricandidano. Dicono loro di esser stati ricandidati a furor di popolo, fosse per loro non l’avrebbero fatto: ma quando il popolo chiede, bisogna sacrificarsi.
Veramente coraggiosi questi signori, con le loro facce incartapecorite, come i vecchi argentini che sono di nuovo lì in prima fila, c’è tutta l’italica squadra.
Con questi vinceremo i mondiali. Sì, i mondiali della vecchiaia: questa è la foto delle scorse elezioni, guardate le macchine in prima fila: sono le stesse di allora, solo più vecchie di due anni.
Dov’è la novità il rinnovamento Veltroniano? Sono i soliti vecchi che non hanno fatto niente per noi in passato.
E nell’ombra l’ultimo bolide quello dell’opposizione, non esce ancora: saraà la grande sorpresa che tutti si attendono per fronteggiare i vecchioni, o sarà il solito ferrovecchio del passato?
Pubblicato il 26 Febbraio 2008
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