mercoledì 26 novembre 2014

Publitalia ovvero la mancanza di regole nei cartoni animati per bambini

Ore 19 Boing trasmette i cartoni animati di Doraemon. Sto assistendo mani nelle mani con i miei bimbi. Improvvisamente appare una scritta sul cartone animato. Una scritta chiaramente pubblicitaria. La cosa mi turba. Com'e' possibile ciò'? Boing e' una rete che trasmette cartoni animati per i bimbi. La cosa mi sembra surreale. Ma perché'?

Benvenuti nel mondo della "pirateria" italiana, dove le leggi sono aggirate e ignorate. La differenza con il passato e' che il capitalismo italiano non ha più' pietà' nemmeno per i bimbi, che non dovrebbero essere turbati dal mondo dei "grandi".
E invece no la pubblicità' e' assillante.

E al tempo stesso il potere pubblico e' vergognosamente latitante. Sara' il patto del Nazareno, sarà' l' "inciucio" Renzi-Berlusconi. Fatto sta che la AGcom sembra ignorare la legge che dovrebbe lei stessa applicare.

Ma facciamo un passo indietro.

Il Regolamento in materia di pubblicità radiotelevisiva e televendite, di cui alla delibera n. 538/01/CSP del 26 luglio 2001 integrato dalle modifiche apportate dalle delibere nn. 250/04/CSP, 34/05/CSP, 105/05/CSP, 132/06/CSP, 162/07/CSP e 12/08/CSP e' molto chiaro a riguardo di pubblicità' nei cartoni animati.

L' Articolo 3 recita:
Riconoscibilità del messaggio pubblicitario rispetto al resto del programma

1. La pubblicità e le televendite devono essere chiaramente riconoscibili come tali e distinguersi nettamente dal resto della programmazione attraverso l’uso di mezzi di evidente percezione, ottici nei programmi televisivi, o acustici nei programmi radiofonici, inseriti all’inizio e alla fine della pubblicità o della televendita, essendo comunque vietato diffondere messaggi pubblicitari e televendite con una potenza sonora superiore a quella ordinaria dei programmi definita in base ai parametri tecnici e alle metodologie di rilevamento determinati dall’Autorità con apposito provvedimento(1).

e soprattutto l' art. 6. I programmi per bambini di durata programmata inferiore a trenta minuti non possono essere interrotti dalla pubblicità o dalle televendite.

e 7. Salvo quanto disposto, per i lungometraggi cinematografici e i film prodotti per la televisione, dall’articolo 3, comma 3, della legge 30 aprile 1998, n.122, i programmi di cartoni animati, sia trasmessi in forma autonoma sia inseriti nei programmi per bambini, non possono essere interrotti dalla pubblicità o dalle televendite. Tale disposizione non si applica ai programmi di cartoni animati che sono chiaramente destinati, per i contenuti e l’orario di trasmissione, ad un pubblico adulto.

In due parole ciò' significa che i cartoni animati non possono essere interrotti da pubblicità'.
E cosa fa Publitalia per aggirare la legge? Fa apparire scritte sul cartone animato in corso. In questo modo la pubblicità' e' liberata. Bella cosa.
E cosa fa l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) è un'autorità italiana di regolazione e garanzia? Cosa fa Il presidente, Angelo Marcello Cardani? Niente mentre la legge e' violata in maniera così' palese.
E' interessante che la nomina del professor Angelo Marcello Cardani era stata salutata così': "Curriculum inattaccabile, esperto in economia che punterà su mercato e libera concorrenza. Ecco la risposta del Governo alla spartizione delle poltrone del Garante." Ma sembra che poi non sia proprio così' all'atto pratico.

Possibile che ciò' accade senza alcuna reazione del popolo italiano? Ma questi sembra ibernato nella sua passività'. E così' Publitalia, ma non solo lei continua a immettere messaggi pubblicitari nella programmazione dei nostri bimbi.

E così' mentre assistiamo la Tv con ciò' che più' caro abbiamo al mondo assistiamo ad una violazione dei diritti dell'infanzia in TV.

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