Salvador, Bahia, Brasile. Daniele camminava con difficoltà'. aveva avuto un serio incidente. Viveva nella favela di Gamboa, a Salvador. nessuno lo aiutava.
La cosa mi rivoltava. Com'e' possibile, mi chiedevo che un italiano all' estero sia abbandonato da tutto e da tutti? Si, può' anche avere sbagliato, fatto errori, tutti li facciamo.
Ma e' pur sempre italiano. Lo stato italiano lo deve aiutare. Non importa che e' in Brasile o negli USA o in Africa o Asia. E' un cittadino italiano e deve essere aiutato dal suo paese.
In fondo che fanno gli USA, la Gran Bretagna, la Francia e molti altri paesi con i loro cittadini? Non intervengono.?
All'epoca ero un modesto cronista italiano di Bahia ma ero già' in contatto con una rete di italiani all' estero. Un piccolo gruppo di una ventina di persone basate in tutte le parti del mondo. Un unico desiderio.
Unire il popolo degli italiani all' estero. Perché'? Perché' gli italiani all'estero rappresentano la più' grande diaspora della storia dell'umanità'.
Oggigiorno ci si scandalizza per i migranti dall' Africa che vengono in Italia e Europa.
Ma gli italiani fecero lo stesso con milioni di persone il secolo scorso. E in proporzione alla popolazione italiana, fu un oceano di persone che fuoriuscirono dall' Italia.
Noi italiani siamo un popolo di migranti. E quando arrivavamo non chiedevamo stanze separate come hanno chiesto i migranti trasferiti a Livorno qualche giorno fa.
Dovevamo fare tutto da soli. Avevamo la foresta davanti a noi in Brasile ad esempio.
Perché' non riunire le forze degli italiani all' estero in un gruppo allora che difendesse i diritti degli italiani all' estero? Un gruppo che facesse sentire forte la voce degli italiani all' estero nel mondo?
Un utopia dirai tu mio caro lettore. Un gruppo di 20 persone che può' fare ciò'?
L'inizio fu tuttavia subito positivo. Tutti insieme scrivemmo al console di rio de Janeiro che intervenne con un prestito consolare che aiuto' Daniele. Il console onorario di Salvador aveva abbandonato Daniele e se fosse stato per lui sarebbe già' all'altro mondo.
Il risultato ottenuto ci dette coraggio. Io, Max Bono creei un gruppo in Yahoo che comincio' a crescere quantitativamente e qualitativamente.
In Cicero entrarono virtualmente tutte le maggiori personalità' del mondo degli italiani all' estero. Giornalisti, parlamentari, membri di Comites, anche ministri, ma soprattutto persone normali che avevano scelto di emigrare perché' non sopportavano più' di vivere in Italia.
Mancanza di opportunità', lavoro, burocrazia eccessiva: queste sono solo alcune delle ragioni del fenomeno migratorio italiano.
La più' grande risorsa umana della storia e soprattutto la meno utilizzata: gli italiani all' estero.
Cicero combatte' battaglie di diritti civili, per italiani in difficoltà', in carcere, che non ricevevano la pensione INPS, etc.
Ma Cicero promosse anche il nome degli italiani all'estero nel mondo: Max Bono fu invitato come rappresentante degli italiani all'estero alla cerimonia di insediamento del nuovo sindaco di New York De Blasio.
La proposta di modifica del voto degli italiani all'estero fu scritta da Cicero, presentata dall'on. Zacchera e divenne bipartizan con il PD appoggiandola in Parlamento.
Cicero ha difeso la lingua italiana nel mondo, promsso iniziative come il primo raduno degli italiani all'estero a Roma.
Molto e' stato fatto ma moltissimo c'e' da fare.
Un impresa titanica. Ma quando quello sparuto gruppo di 20 persone 6 anni fa si riunì' non si immaginava che divenisse un gruppo di oltre 2200 che rappresentano milioni di italiani all' estero.
Eh si perché' ogni membro di Cicero e' al tempo stesso membro di Comites , di gruppi di italiani all'estero, etc. e quindi rappresenta 1000, 3000 o 5000 concittadini.
Fate un po i conti moltiplicando questo numero per i membri di Cicero e vedrete che Cicero rappresenta milioni di persone.
Tutti fratelli italiani che vivono all' estero.
La grande famiglia di Cicero, che nacque il 9 maggio 2009.
Buon Compleanno Cicero
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