sabato 2 maggio 2015

Il grande inganno delle banche popolari venete

"Attenzione attenzione, comprate comprate le azioni delle vostre banche cari clienti", grida il banditore mentre cammina nelle strade del Veneto.
"E' l'ora dei grandi acquisti. Si tratta delle azioni della vostra banca, banca solida, radicata nel territorio. Siete nostri clienti da decenni. Fidatevi di noi."
E i clienti giù' a comprare le azioni della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Valori irrealistici. Ma soprattutto valori non verificabili. Non si tratta di valori di mercato ma valori decisi da consigli di amministrazione.
Ma poi il gioco cambia. Prima la BCE con Comprehensive Assessment e con l' Asset Quality Review.
Poi il governo con il decreto che promuove il consolidamento del mondo delle banche popolari.
E improvvisamente l' adeguamento al ribasso del valore delle azioni: da 62,5 a 48 euro (-23,2%) la Banca popolare di Vicenza, da 39,5 a 30,5 euro (-22,8%) Veneto Banca.
La domanda e': com'e' possibile che da un anno all'altro le banche scoprono improvvisamente che valgono un quarto in meno del loro valore?
Ma la domanda anche peggiore e': se i multipli significano qualcosa il rapporto tra rapporto tra valore e patrimonio per le due banche e' di 1,2 e di 1,28, contro una media del settore bancario ampiamente inferiore a 1.

Ora se si assume che le banche quotate siano in media più' efficienti di quelle non quotate, e' evidente che i nuovi valori delle azioni delle banche popolari venete siano ancora irrealistici.

Tradotto in altre parole tali valori dovranno essere svalutati di nuovo e di molto in futuro.
La domanda e': com'e' possibile che il top management che e' sicuramente responsabile di quanto accade agli azionisti rimanga li ed anzi e' sempre più' solido al potere se le banche che gestiscono hanno grosse perdite?
Com'e' possibile che gli azionisti non si uniscono e protestino per queste situazioni che pregiudicano i loro risparmi? Perché' non si realizza una class action contro i presidenti di queste banche?

Forse la risposta a tutto ciò' e' nella grande passività' degli italiani, che si fidano ciecamente solo di coloro che conoscono.
E questi ne approfittano per spennare i loro polli.
"E la storia non e' ancora finita miei cari risparmiatori", grida il banditore di turno nel Veneto. Aspettiamoci delle belle in futuro.

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