sabato 20 luglio 2013

Stampa italiana all' estero: Tutti siamo uguali ma alcuni sono più' uguali degli altri

Tagli, tagli tagli. Per tutti ma non per tutti. Si perché' i contributi per i quotidiani italiani editi e diffusi all'estero hanno numeri che fanno arrabbiare anche il più' calmo degli osservatori.

Perché'? mi chiederai caro lettore?

Leggi sotto i numeri pubblicati nel sito del governo.

CONTRIBUTI PER QUOTIDIANI ITALIANI EDITI E DIFFUSI ALL'ESTERO
Totale 6 milioni di euro di cui 181 mila euro (3% del totale) per la Voce d'Italia pubblicato in Venezuela.
Cio' significa che Brasile ed Argentina che hanno circa il 40% della popolazione italiana residente all' estero (secondo le stime aggiornate contando anche i non iscritti all' Aire) non ricevono un centesimo.
Al tempo stesso la Croazia (che non e' nota per avere una comunità' italiana paragonabile a quella dell' America Latina), riceve con la Voce del Popolo la bellezza di 698 mila euro o il 12% del totale dei contributi distribuiti alla stampa italiana all' estero.
Se poi consideriamo che nella classificazione del governo i giornali del Nordamerica ricevono 3.592 milioni di euro (60% del totale) ci chiediamo come sono ripartiti i soldi. Criteri politici?
Sicuramente non criteri rappresentativi delle comunità' italiane all' estero. Cifre che gridano allo scandalo.
La comunità' italiana più' grande al mondo(in sudamerica) non riceve quasi niente e gli italo-croati il 12%.

E i nostri politici eletti all' estero che fanno?
Mentre i nostri politici del Sudamerica non hanno fatto niente per noi del Sudamerica la bella senatrice Francesca La Marca ha chiesto intervento a favore del corriere Canadese al sottosegretario Legnini.

E dire che il Corriere Canadese e' posseduto da una multinazionale che guadagna con i contributi governativi. Ed in più' il Corriere canadese ha ricevuto la bellezza di 1.266 milioni di euro nel 2011 (il 21% del totale dei fondi).

Tuttavia non soddisfatta di ciò' la Multimedia Nova Corporation ha interrotto la pubblicazione del corriere Canadese perché' reputa i contributi insufficienti per il Corriere Canadese.

E come al solito ci viene in mente il vecchio detto di Gerge orwell; Tutti siamo uguali (noi italiani all' estero) ma alcuni sono più' uguali degli altri.
Max Bono

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