mercoledì 10 aprile 2013

Martinho da Vila, un bohemienne franco-carioca

(vecchio articolo su Martinho da Vila 20/7/2005)
Uno show eccellente di Martinho da Vila lontano da Rio de Janeiro ma nella città piu' nera del Brasile, Salvador de Bahia, terra affascinante di candomblè e di mulatte.
E Martinho sembra a suo agio nella città del Pelourinho, perchè le radici della musica nera afrobrasiliana sono le stesse, Rio o Bahia.
E lo stile di Martinho è rinnovato, rivolto al mercato internazionale, anche se Martinho suscita l' eccitazione del pubblico quando canta il samba de raia.
Alla veneranda età di 67 anni Martinho ha un' energia e un entusiasmo che pochi giovani hanno; Martinho comunica un allegria di vivere che supera il concetto di età come noi lo conosciamo.
Il suo ultimo CD, Brasilatinidade, sembra indirizzato ad un pubblico europeo, prova ne sia le canzoni internazionali inserite che costituiscono il cuore dello show.
Martinho ha avuto un grande successo all' Olympia di Parigi e in Portogallo e sembra intenzionato a sfruttare questo momento propizio per divulgare ancora di piu' in Europa la sua musica.
E in effetti la teatralità dello show è anche rappresentata dal fatto che Martinho, seduto su una panca con un tavolo e un liquore a lato, beve all'inizio dello show come si fa fuori un classico botequim carioca o un bar francese in puro stile bohemienne. E una grande e inevitabile nostalgia del tempo che fu, quando lo stile boemio dominava il mondo non ancora totalmente "capitalista", invade la sala e un calore umano riscalda l'ambiente e eccita il pubblico.
E sicuramente questo ambiente "autentico" permea la canzone Disritmia: la voce calda canta, con saudade, il ritorno dalla sbornia del bohemio, pieno di cachaça, che chiede alla sua donna di stare dal suo lato, in stile uomo "autentico". E il pubblico, predominantemente femminile, canta in coro la canzone di Martinho.
L' inizio dello show è un' omaggio alla scuola di samba del cuore, Vila Isabel, che è anche un' area di Rio dove Martinho vive.
Dopo Disritmia, l' ambiente si riscalda ancora di piu' con Que quiser meu amor jamais e tocca l' apice con Divagar divagarinho (molto lentamente). Questa è una canzone in cui Martinho duetta un po' in francese con il batterista e danza con una lentezza che riproduce ancora di piu' l' ambiente bohemio dove i passi sono lenti, l'aria è calda, la cachaça scorre nelle vene e le mulatte strizzano l'occhiolino con desiderio.
Dopo Martinho si riposa un po' e si alternano i membri del suo gruppo in canzoni solo.
Quando Martinho ritorna canta un fado portoghese e poi, in un crescendo canzoni, come Esta gostoso, està delicia, Suco de maracuja, piena di doppi sensi sensuali.
L'ambiente è un forno, l'eccitazione del pubblico è al massimo, le donne cantano le canzoni danzando e ondeggiando. E' veramente uno spettacolo nello spettacolo. Martinho canta Quando a onda passar, in riferimento alla situazione critica di Rio de Janeiro, e dedica nuovamente a Vila Isabella un' altra canzone. Vou embora (vado via) chiude lo show. Il pubblico ulula una richiesta di bis e Martinho non si fa pregare: un classico Aquarela, Mulheres (un inno alle molte donne che Martinho ha avuto nella vita) e chiude con un classico Madalena.
E' una bolgia infernale, il pubblico canta, balla e danza, le luci basse favoriscono l'atmosfera magica di Bahia dove un miscuglio di un cantante di altri tempi, un pubblico pieno di donne esaltate e uomini con un irrefrenabile desiderio di vivere una bohemia che mai piu' tornerà lascia un calore umane che pochi cantanti possono vantare di lasciare nel pubblico.
Ti e' piaciuta la storia? Che ne pensi?
Scrivimi a freethinking2004@yahoo.com e dimmi la tua opinione
Grazie!!!

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