"Era in quel giorno morta di peste, tra gli altri, un'intera famiglia.
Nell'ora del maggior concorso, in mezzo alle carrozze, i cadaveri di quella famiglia furono, d'ordine della Sanità, condotti al cimitero suddetto, sur un carro, ignudi, affinché la folla potesse vedere in essi il marchio manifesto della pestilenza.
Un grido di ribrezzo, di terrore, s'alzava per tutto dove passava il carro;
un lungo mormorìo regnava dove era passato; un altro mormorìo lo precorreva. La peste fu più creduta: ma del resto andava acquistandosi fede da sé, ogni giorno di più; e quella riunione medesima non dové servir poco a propagarla…” capitolo XXXI Promessi Sposi.
Roma 27 marzo 2020. In una piazza vuota di una giornata fredda e piovosa un uomo solo prega e dice guardando in alto il cielo fosco e cupo. Le parole del Vangelo risuonano nell’atmosfera spettrale:
“ Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era
piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero:
«Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!».
Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora
fede?». Vangelo di Marco.
Nessuna delle due immagine descritte sopra forse mostra in tutta la sua drammaticita’ la situazione in cui noi italiani e uomini e donne stiamo vivendo.
La grande distruzione di vite umane continua impietosa.
Solo oggi l’Italia ha registrato quasi mille morti e ci si avvicina pericolosamente al totale di 10.000 morti sin dall’inizio di questa pandemia per l’Italia.
Il conto a livello mondiale e’ molto maggiore: quasi 25.000 morti e la crescita della pandemia e’ da tutte le parti esponenziale.
La dichiarazioni folli di alcuni politici circa la modesta pericolosita’ del virus si scontrano con la brutale realta’.
Siamo di fronte a un ecatombe gigantesca che capisce tutti dovunque.
Si tratta di un virus “democratico”. Tutti ricchi e poveri, forti e deboli dappertutto sono colpiti.
Non c’e’ antidoto e i soldi, il potere, la forza non servono a niente.
Prova ne sia che alcuni politici ai vertici mondiali gia’ sono infettati e sono a rischio di vita.
La crescita del numero dei morti in Italia mostra una triste verita’: il solo dato affidabile e’ il numero di morti.
Il numero dei contagiati riflette il numero dei tamponi fatti. Se le previsioni che per un contagiato “certificato” ce ne sono 5 -10 non certificati, significa che in Italia ci sono per lo meno mezzo milione di persone infette.
Solo non aver fatto il tampone ai potenziali infetti nasconde questa realta’.
Del resto l’assurdo ratio di quasi 11% tra il numero dei morti e quello degli infetti indica che in realta’ gli infetti sono molti ma molti di piu’.
Probabilmente ogni 4 - 5 persone che incontriamo in strada c’e’ una persona infetta.
Se leggiamo il capitolo dei Promessi Sposi vediamo che a distanza di centinaia di anni la reazione dell’uomo non e’ cambiata.
La sua arroganza specie dopo la rivoluzione tecnologica ha fatto si’ che si sentisse invulnerabile.
E ora siamo qui a contare il numero dei morti di questa nuova peste per l’umanita’.
Forse solo le parole del vecchio vestito di bianco nella serata gelata di Roma ci possono dare un poco di conforto.
E le parole del Vangelo che ci dicono di aver fede perche’ solo con essa possiamo sconfiggere il coronavirus la nuova peste nera.
Nessun commento:
Posta un commento