“Caro Max tu scrivi degli italiani all’estero. Dovresti anche descrivere quelli che tornano in patria: cosa fanno, cosa li aspetta”. Questo mi scrive il mio amico di Buenos Aires, recentemente tornato in Italia.
La sua storia fa male al cuore, perché’ mostra un’altra Italia, brutta, egoista, chiusa su se stessa.
“In Italia non c’e’ più’ solidarietà’. Le persone pensano solo a se stesse. Sono diventate vecchie cattive.. Senti la mia storia.” Ed eccomi qui davanti a lui, Mario, un vecchio che sembra aver visto tutto nella vita.
Mario torno’ in Italia tre anni e mezzo fa. Affitto’ una casa con la sua famiglia che porto’ dall’Argentina. E subito si rese conto di come l’Italia era cambiata.
All’inizio chiese aiuto ai suoi due fratelli, che guadagnavano molto e che erano ben sistemati
finanziariamente. La richiesta di Mario cadde nel vuoto. “Devi capirmi, le mie spese sono tante: ho tre cameriere, una casa da mantenere, due rette scolastiche salate delle mie figlie. E’ vero guadagno venticinquesima euro al mese ma non posso aiutarti non ti posso dare niente” mi disse un mio fratello” racconta Mario.
L’altro nemmeno rispose. Era troppo occupato nei suoi affari.
Un giorno d’estate Mario doveva fare compere al supermercato. Il sole era molto caldo e la sua figlia non sopporto’ il calore eccessivo. Quasi svenne e anche la moglie si senti’ male. Mario non aveva l’auto. Il supermercato più’ vicino distava chilometri e aveva bisogno di un auto per raggiungere il supermercato. Mario aveva chiesto ai suoi familiari un piccolo aiuto ai suoi familiari.
Nemmeno una risposta, lui era un argentino ormai, uno straniero in patria.
Solo un suo caro amico di lunga data l’aiuto’ e gli dette un auto.
Nel frattempo Mario prese un appartamento. L’affitto era molto alto ma ne aveva bisogno per la sua famiglia.
I lavori precari che trovava non bastavano a coprire i costi. Le riserve portate dall’Argentina stavano esaurendosi. Mario aveva bisogno di lavorare ma era considerato troppo vecchio. Aveva quasi 60 anni ma il suo viso era gia’ stanco.
Andava in giro a cercare lavoro. Nessuno glielo offriva. Si rivolgeva agli amici del passato ma con qualche eccezione nessuno lo aiutava.
‘Come potevo tirare avanti e mantenere i miei figli?” mi chiede Mario mentre continua la sua storia.
Gli italiani sono diffidenti, ti trattano come straniero. Tutti hanno un conto in banca, un auto, una casa. ma se parli con loro si lamentano sempre. Dicono che non arrivano alla fine del mese. Poi prendono l’auto e tornano a casa.
Ip ho fatto tutto da solo, senza l’auto di nessuno, da quando sono rientrato.
Io per l’auto ho dovuto cominciare da classe 15 anche se guido da secoli perché’ la legge italiana protegge solo quelli che hanno genitori che con la legge Bersani, abbassano il costo dell’assicurazione. Io non l’ho potuto fare. Senza parlare dei problemi di salute”
“Ma allora perché’ sei rientro in Italia?” chiedo a Mario.
“Perché’ volevo far vivere i miei figli nel mio paese. Pensavo di fare un bel regalo a loro e al mio paese. Invece e’ stato il contrario.”
E con queste parole di mario chiudo questo articolo. Molti italiani sono andati all’estero per avere una vita migliore, per sfuggire alla povertà’. Tornare in Italia? Pensateci due volte: i vostri parenti e amici a parole vi vogliono, ma quando tornerete potrete trovare amare sorprese.