Un vecchio articolo sempre attuale per gli italiani di Bahia
Salvador Bahia - Il nuovo sistema di erogazione delle pensioni agli italiani all'estero da parte dell'INPS sta creando un problema in più agli italo-bahiani. A Bahia c'è un solo patronato (quello della UIL con una sola persona che lavora per coprire il vasto stato della Bahia).
"Il pagamento della pensione avviene in reais o in euro ma con un cambio sfavorevole; ci sono difficoltà per chi riscuote le pensioni tramite un procuratore data la necessita di registrare la procura nel locale ufficio pubblico" lamentano i pensionati.
I commenti che si ascoltano piu' frequentemente daí pensionati ítalo-bahiani all'internet bar del Porto di Barra (clássico punto di ritrovo degli italiani di Bahia) è :
"Se Danieli, che sta visitando il Brasile, nemmeno viene qui a Bahia, figurati se arrivano le informazioni su come riempire i nuovo moduli delle pensioni dell'INPS! Danieli parla di Bahia Blanca in Argentina ma dimentica Bahia preta in Brasile".
Ma al di là dei commenti umoristici degli ítalo-bahiani, la preoccupazione di essere lasciati soli davanti alla nuova burocrazia dei moduli è palpabile.
"Dovrebbero organizzare presentazioni su come riempire i nuovi moduli e così non perdere i benefici, magari alla Casa d'Italia dove ha sede il Vice Consolato onorario".
E gli italiani che vivono nell'interno o al sud della Bahia, ad Ilheus? "Questi sono praticamente dimenticati, se forse ricevevano qualcosa prima, figurati ora".
Max Bono
Vuoi sapere qualcosa che nessuno sa? Leggi questo blog e lo scoprirai
domenica 26 maggio 2024
martedì 9 gennaio 2024
Successo o surcesso?
“Papà cos’è il successo?” mi chiede il mio figlioletto.
“Bella domanda” rispondo io. Mi fermo e ci penso. E dico:
“E’ difficile trovare una definizione. Cercherò di spiegarti la cosa con un esempio.
C’erano due uomini che mangiavano a due tavole separate di una stessa locanda.
Entrambi le tavole erano circondate dai loro familiari, dai loro parenti, dai loro conoscenti, amici e gente comune.
Il primo non aveva tanti soldi. La sua vita l’aveva condotta senza grandi sbalzi in avanti. Ora era li’ al tavolo a mangiare il meritato cibo. Ma quella folla attorno al suo tavolo lo guardava. Non chiedeva niente ma aveva fame. E lui, senza pensarci due volte aveva invitato prima i suoi familiari, poi i suoi parenti, i suoi amici e poi gli altri a dividere il poco cibo con lui.
Gli sguardi che i bambini in particolare gli lanciavano erano stati sufficienti. Sguardi innocenti che si erano scambiati con i suoi figli, fratelli, amici.
E’ vero, lui non aveva molto, ma aveva piacere a dare quello che aveva. Meglio poco che niente pensava mentre mangiava.
Alla fine del pranzo era andato a riposare con la pancia un po’ piena un po’ vuota.
Al secondo tavolo c’era la stessa scena. Il secondo tipo era circondato da amici, parenti, conoscenti, gente comune. Ma questa tavola era molto imbandita di varie cibarie. Il secondo tipo era ricco e la sua tavola era piena di ogni ben di Dio.
Gli occhi supplichevoli della piccola folla che lo circondava si incrociavano con i suoi. Ma lui mangiava senza ritegno, si ingozzava, ruttava. Di tanto in tanto lanciava qualche cosciotto alla folla che si accapigliava per prenderlo. Ma cio’ non faceva che aumentare la fame della folla.
Andate a lavorare, pensava il secondo tipo. Anch’io ho cominciato come voi, ho sofferto la fame, il freddo. Ma ho lavorato duro, ho guadagnato bene e ora sono qui a mangiare il frutto del mio lavoro. Voi che non ci siete riusciti è per colpa vostra. E quindi meritate la vostra situazione. Non rompete e andate via, così pensava il secondo tipo.
Dopo essersi abbuffato era andato nella sua sala principesca a riposarsi. Riposava placidamente russando di gusto. Era soddisfatto. Aveva raggiunto i suoi obiettivi.
Nel frattempo il primo tipo dormiva di un sonno leggero. E così dormendo era passato in cielo. La notizia si sparse e molti piansero. Ma soprattutto molti lo ricordarono nei giorni e negli anni a venire. Non perché aveva fatto niente di speciale nella vita. Ma perché aveva lasciato qualcosa nel cuore delle persone che lo avevano conosciuto. Qualcosa di speciale. Non soldi, né proprietà. Qualcosa di umano difficile da definire. Qualcosa che ti entra dentro e rimane con te per sempre.
Nel frattempo il secondo tipo si era svegliato. E come sempre dopo pranzo era andato in bagno a defecare. Si era seduto sulla tavola e aveva cominciato con piacere.
E piu’ defecava piu’ era soddisfatto. Aveva fatto tutto quello che voleva nella vita. Chi era meglio di lui? Finito il suo bisogno primario successe qualcosa. Improvvisamente qualcuno aveva tirato lo sciacquone. E tutto il suo bisogno scivolava via nel water. Ma mentre scivolavano via gli ultimi pezzettini, il secondo tipo sentì che qualcosa lo tirava giù nello sciacquone anche a lui. Non riusciva a capire cosa era. Ma la forza lo tirava sempre di più. E le forze lo abbandonavano. Ad un tratto cominciò a capire che qualcosa non andava. Peggio, che la sua vita stava finendo e scivolando giù nel vortice dell’acqua, giù nello sciacquone.
E in questo momento il secondo tipo capì che il suo tempo stava finendo.
In quel preciso momento, puoi essere un vanitoso, un egoista, un ladro, un baro, un assassino, un disonesto, uno che mente a tutti e persino a te stesso, ma in quell’ultimo istante, una domanda ti viene alla mente e ti fa tremare tutto:
“Ma che ho fatto io della mia vita? Cosa rimarrà di me?” Ma in quel momento l’intensità dell’acqua è fortissima e trascina con sé il malcapitato nello sciacquone. Lo ingoia senza pietà.
E dopo un borboglio l’acqua ritorna normale. Tutto ritorna uguale a prima. Del secondo tipo non c’è alcuna traccia. Scomparso, come non fosse mai esistito.
Si, forse qualcuno per dividersi i suoi beni gli intitolerà una strada, una piazza o qualcosa del genere.
Ma quando i bimbi andranno a giocare nella piazza a suo nome e chiederanno al padre chi era costui, il padre risponderà: non so qualcuno di importante, continua a giocare.
Ecco per me il primo tipo ha avuto il successo. Il secondo tipo ha avuto il surcesso.
“Bella domanda” rispondo io. Mi fermo e ci penso. E dico:
“E’ difficile trovare una definizione. Cercherò di spiegarti la cosa con un esempio.
C’erano due uomini che mangiavano a due tavole separate di una stessa locanda.
Entrambi le tavole erano circondate dai loro familiari, dai loro parenti, dai loro conoscenti, amici e gente comune.
Il primo non aveva tanti soldi. La sua vita l’aveva condotta senza grandi sbalzi in avanti. Ora era li’ al tavolo a mangiare il meritato cibo. Ma quella folla attorno al suo tavolo lo guardava. Non chiedeva niente ma aveva fame. E lui, senza pensarci due volte aveva invitato prima i suoi familiari, poi i suoi parenti, i suoi amici e poi gli altri a dividere il poco cibo con lui.
Gli sguardi che i bambini in particolare gli lanciavano erano stati sufficienti. Sguardi innocenti che si erano scambiati con i suoi figli, fratelli, amici.
E’ vero, lui non aveva molto, ma aveva piacere a dare quello che aveva. Meglio poco che niente pensava mentre mangiava.
Alla fine del pranzo era andato a riposare con la pancia un po’ piena un po’ vuota.
Al secondo tavolo c’era la stessa scena. Il secondo tipo era circondato da amici, parenti, conoscenti, gente comune. Ma questa tavola era molto imbandita di varie cibarie. Il secondo tipo era ricco e la sua tavola era piena di ogni ben di Dio.
Gli occhi supplichevoli della piccola folla che lo circondava si incrociavano con i suoi. Ma lui mangiava senza ritegno, si ingozzava, ruttava. Di tanto in tanto lanciava qualche cosciotto alla folla che si accapigliava per prenderlo. Ma cio’ non faceva che aumentare la fame della folla.
Andate a lavorare, pensava il secondo tipo. Anch’io ho cominciato come voi, ho sofferto la fame, il freddo. Ma ho lavorato duro, ho guadagnato bene e ora sono qui a mangiare il frutto del mio lavoro. Voi che non ci siete riusciti è per colpa vostra. E quindi meritate la vostra situazione. Non rompete e andate via, così pensava il secondo tipo.
Dopo essersi abbuffato era andato nella sua sala principesca a riposarsi. Riposava placidamente russando di gusto. Era soddisfatto. Aveva raggiunto i suoi obiettivi.
Nel frattempo il primo tipo dormiva di un sonno leggero. E così dormendo era passato in cielo. La notizia si sparse e molti piansero. Ma soprattutto molti lo ricordarono nei giorni e negli anni a venire. Non perché aveva fatto niente di speciale nella vita. Ma perché aveva lasciato qualcosa nel cuore delle persone che lo avevano conosciuto. Qualcosa di speciale. Non soldi, né proprietà. Qualcosa di umano difficile da definire. Qualcosa che ti entra dentro e rimane con te per sempre.
Nel frattempo il secondo tipo si era svegliato. E come sempre dopo pranzo era andato in bagno a defecare. Si era seduto sulla tavola e aveva cominciato con piacere.
E piu’ defecava piu’ era soddisfatto. Aveva fatto tutto quello che voleva nella vita. Chi era meglio di lui? Finito il suo bisogno primario successe qualcosa. Improvvisamente qualcuno aveva tirato lo sciacquone. E tutto il suo bisogno scivolava via nel water. Ma mentre scivolavano via gli ultimi pezzettini, il secondo tipo sentì che qualcosa lo tirava giù nello sciacquone anche a lui. Non riusciva a capire cosa era. Ma la forza lo tirava sempre di più. E le forze lo abbandonavano. Ad un tratto cominciò a capire che qualcosa non andava. Peggio, che la sua vita stava finendo e scivolando giù nel vortice dell’acqua, giù nello sciacquone.
E in questo momento il secondo tipo capì che il suo tempo stava finendo.
In quel preciso momento, puoi essere un vanitoso, un egoista, un ladro, un baro, un assassino, un disonesto, uno che mente a tutti e persino a te stesso, ma in quell’ultimo istante, una domanda ti viene alla mente e ti fa tremare tutto:
“Ma che ho fatto io della mia vita? Cosa rimarrà di me?” Ma in quel momento l’intensità dell’acqua è fortissima e trascina con sé il malcapitato nello sciacquone. Lo ingoia senza pietà.
E dopo un borboglio l’acqua ritorna normale. Tutto ritorna uguale a prima. Del secondo tipo non c’è alcuna traccia. Scomparso, come non fosse mai esistito.
Si, forse qualcuno per dividersi i suoi beni gli intitolerà una strada, una piazza o qualcosa del genere.
Ma quando i bimbi andranno a giocare nella piazza a suo nome e chiederanno al padre chi era costui, il padre risponderà: non so qualcuno di importante, continua a giocare.
Ecco per me il primo tipo ha avuto il successo. Il secondo tipo ha avuto il surcesso.
lunedì 8 gennaio 2024
La strada
“Caro Max la vita è così ci sono gli alti e bassi. A volte va bene altre volte va male. L’importante è che continui per la tua strada, se è questo che hai deciso.
Poi quel che sarà sarà”.
Chi mi siede davanti è una persona navigata nella vita, Marco, un amico. .
E lui mi dice: “non è vero che sappiamo tutto, anche se invecchiamo. Le cose cambiano. E anche noi dobbiamo cambiare. Ma se la tua strada è quella è inutile illudersi. Se hai deciso di prendere quella strada, non fermarti, anche se le difficoltà sono sempre maggiori. Ormai quella strada è il tuo destino e, come mi diceva il mio vecchio professore di liceo, è inutile lottare contro il destino.
E’ come camminare quando inizia a piovere. Ad un certo punto la pioggia aumenta, tu hai un piccolo ombrello e ti fermi al riparo perché la pioggia diventa sempre piu’ fitta, sempre piu’ pesante.
Ma quando ti fermi c’è un tale che al cellulare cominciare a strillare alla sua amica che questo non va bene, che deve fare altre cose, e bla bla bla.
A questo punto ti rendi conto che se ti fermi sei perduto. Sei al riparo, non ti bagni, ma devi sopportare tutte le banalità di quel tipo .
Quel tipo è la vita banale che ti sta davanti. Che vuoi evitare ma non puoi .
L’unica cosa che ti rimane è camminare nel diluvio. Affrontare la tua strada. Piuttosto che rimanere indietro con la banalità della vita.
Ma quando cammini il diluvio diventa enorme. Nonostante il piccolo ombrello ti bagni sempre di piu’. Le scarpe cominciano ad imbarcare acqua. Non sei tanto lontano dal primo rifugio del tipo banale. Puoi tornare indietro .
Ma vale la pena? No, Max, non vale. Vai per la tua strada, anche se questo comporta affrontare il diluvio. E’ sempre meglio affrontare il proprio destino che tentare di sfuggirgli. Lo so, è dura ma chi l’ha detto che la vita è facile?
E’ meglio andare per la propria strada.
E cosi’ vai solo, sotto la pioggia, con un piccolo ombrello che non ti ripara dalla tempesta. Le scarpe sono sempre piu’ piene d’acqua. Sei solo. La strada è vuota e nessuno ti può aiutare.
Quello che fai lo sai solo tu. Ed ecco che succede qualcosa.
Non senti piu’ la pioggia. Non senti piu’ la tempesta. E questa si riduce di intensità.
Buffo no? Proprio quando hai accettato di continuare ad affrontare la tempesta questa sembra aver capito le tue intenzioni. Sembra di sapere che non rinuncerai. E per questo si riduce sempre di piu’.
Ma continua. E tu continui con essa. E a questo punto sei quasi arrivato alla tua destinazione. C’è un rigurgito di tempesta, quasi a volerti fermare di nuovo.
Ma ormai non ti fermi piu’. Sei arrivato a destinazione.
E sai che? .
Ti rendi conto che non è importante se il risultato è buono o cattivo. L’importante è che sei andato per la tua strada. Hai fatto quello che dovevi fare.
Poi il resto è nelle mani di Dio”.
Poi quel che sarà sarà”.
Chi mi siede davanti è una persona navigata nella vita, Marco, un amico. .
E lui mi dice: “non è vero che sappiamo tutto, anche se invecchiamo. Le cose cambiano. E anche noi dobbiamo cambiare. Ma se la tua strada è quella è inutile illudersi. Se hai deciso di prendere quella strada, non fermarti, anche se le difficoltà sono sempre maggiori. Ormai quella strada è il tuo destino e, come mi diceva il mio vecchio professore di liceo, è inutile lottare contro il destino.
E’ come camminare quando inizia a piovere. Ad un certo punto la pioggia aumenta, tu hai un piccolo ombrello e ti fermi al riparo perché la pioggia diventa sempre piu’ fitta, sempre piu’ pesante.
Ma quando ti fermi c’è un tale che al cellulare cominciare a strillare alla sua amica che questo non va bene, che deve fare altre cose, e bla bla bla.
A questo punto ti rendi conto che se ti fermi sei perduto. Sei al riparo, non ti bagni, ma devi sopportare tutte le banalità di quel tipo .
Quel tipo è la vita banale che ti sta davanti. Che vuoi evitare ma non puoi .
L’unica cosa che ti rimane è camminare nel diluvio. Affrontare la tua strada. Piuttosto che rimanere indietro con la banalità della vita.
Ma quando cammini il diluvio diventa enorme. Nonostante il piccolo ombrello ti bagni sempre di piu’. Le scarpe cominciano ad imbarcare acqua. Non sei tanto lontano dal primo rifugio del tipo banale. Puoi tornare indietro .
Ma vale la pena? No, Max, non vale. Vai per la tua strada, anche se questo comporta affrontare il diluvio. E’ sempre meglio affrontare il proprio destino che tentare di sfuggirgli. Lo so, è dura ma chi l’ha detto che la vita è facile?
E’ meglio andare per la propria strada.
E cosi’ vai solo, sotto la pioggia, con un piccolo ombrello che non ti ripara dalla tempesta. Le scarpe sono sempre piu’ piene d’acqua. Sei solo. La strada è vuota e nessuno ti può aiutare.
Quello che fai lo sai solo tu. Ed ecco che succede qualcosa.
Non senti piu’ la pioggia. Non senti piu’ la tempesta. E questa si riduce di intensità.
Buffo no? Proprio quando hai accettato di continuare ad affrontare la tempesta questa sembra aver capito le tue intenzioni. Sembra di sapere che non rinuncerai. E per questo si riduce sempre di piu’.
Ma continua. E tu continui con essa. E a questo punto sei quasi arrivato alla tua destinazione. C’è un rigurgito di tempesta, quasi a volerti fermare di nuovo.
Ma ormai non ti fermi piu’. Sei arrivato a destinazione.
E sai che? .
Ti rendi conto che non è importante se il risultato è buono o cattivo. L’importante è che sei andato per la tua strada. Hai fatto quello che dovevi fare.
Poi il resto è nelle mani di Dio”.
mercoledì 3 gennaio 2024
Le pareti urlanti del manicomio di Maggiano
“Nel periodo di massima capienza c’erano 1800 persone. Era una comunità.” Mi spiega gentilmente la guida.
Siamo a Maggiano vicino Lucca. Avevo concordato con il direttore di visitare l’ex manicomio di Maggiano ma ho dovuto rimandare molte volte per lavoro. .
Oggi finalmente sono potuto venire. E finalmente ho visitato l’ex manicomio. Una visita lampo, 15 minuti. Ma sono bastati per vedere le cose importanti dell’ex manicomio. .
Bisogna dire che si trova in condizioni molto fatiscenti. L’amministrazione comunale dovrebbe supportare il restauro. Ma tant’è. Siamo in Italia e come si sa la valorizzazione della nostra storia non è il pezzo forte, specie se si tratta di veri e propri monumenti dimenticati. .
Ma non dovrebbe essere così specie a Maggiano. Dopo aver visitato l’ex manicomio ho avuto una forte magone. Una cosa simile, anche se molto maggiore, l’ho avuta quando ho visitato Auschwitz in Polonia. .
Maggiano è però diversa. In prima luogo ci si arriva da Lucca in maniera quasi anonima tramite una strada tortuosa. Si trattava di una strada di campagna che nel fine 700 portava ad un antico monastero. Poi questi fu convertito nell’ “ospedale dei pazzi”. .
Un ospedale per tutta la regione che da Lucca arrivava fino a Massa. .
Chiudo gli occhi e vedo la triste scena. .
Il contadino, ma anche il nobile, arrivava al posto quasi sconosciuto nel mezzo delle campagne lucchesi. Una strada secondaria lo portava in cima all’antico monastero. Qui consegnava il “pazzo” alle suore che gestivano l’ospedale. Un rapido abbraccio e via. Abbandonato o abbandonata per sempre lì. Libero dalla sua presenza ingombrante che aveva sempre causato imbarazzo. .
Ora era finita. Ma cominciava per lui o per lei una nuova vita. Una vita fatta di sottomissione totale alle suore che gestivano il posto con mano di ferro. .
Inutile farsi illusione nell’Ottocento i pazzi non avevano diritti. Si poteva fare di loro quel che si voleva. Bagni di acqua caldissima e freddissima per farli “rinsavire”. E con il tempo la voce si spargeva. Una comunità vera e propria, un paese cresceva. I pazzi dovevano lavorare per sostentarsi. .
Chissà quali privazioni, quali sottomissioni dovevano subire. E li’ vivevano lontano dagli occhi di tutti. .
Poi con il Novecento le cose si evolverono. Gli shock elettrici vennero usati. E poi si usò un trattamento piu’ umano. Tobino prese in mano l’ospedale e le cose migliorarono. .
Ma nonostante la legge aboli’ gli ospedali psichiatrici nel 1978, i pazzi non avevano dove andare e rimasero lì fino al 1999. 21 anni. Troppi. Ma questa è la realtà. .
Che dire? A Maggiano c’è poco da vedere. Ma bisogna andare. Per non dimenticare. .
Perché? .
Perché le pareti originali sembrano avere incorporato le sofferenze dei poveri malati di mente che per oltre 200 anni sono stati lì. .
Le pareti sembrano urlare. Urla di dolore, di incomprensione, di sofferenze. .
Le pareti spoglie, dure, sembrano aver assorbito tutti i mali che sono stati commessi nell’ospedale di Maggiano. .
Non mentono, non raccontano storie “buone” di miglioramenti che non ci sono mai stati stati. .
Dicono solo la verità. .
“Qui dentro chi è stato lasciato, chi è stato portato, chi è stato abbandonato, è ancora qui. Non credete di esservi liberati di lui o di lei. .
Il vostro egoismo non li ha annientati. Le loro anime vagano ancora qui mentre voi che li avete portati siete morti. .
L’unica maniera di lasciar andare queste anime abbandonate è di venire a vedere le loro sofferenze. Solo così queste persone avranno la riabilitazione che meritano e potranno finalmente andare in pace”.
Siamo a Maggiano vicino Lucca. Avevo concordato con il direttore di visitare l’ex manicomio di Maggiano ma ho dovuto rimandare molte volte per lavoro. .
Oggi finalmente sono potuto venire. E finalmente ho visitato l’ex manicomio. Una visita lampo, 15 minuti. Ma sono bastati per vedere le cose importanti dell’ex manicomio. .
Bisogna dire che si trova in condizioni molto fatiscenti. L’amministrazione comunale dovrebbe supportare il restauro. Ma tant’è. Siamo in Italia e come si sa la valorizzazione della nostra storia non è il pezzo forte, specie se si tratta di veri e propri monumenti dimenticati. .
Ma non dovrebbe essere così specie a Maggiano. Dopo aver visitato l’ex manicomio ho avuto una forte magone. Una cosa simile, anche se molto maggiore, l’ho avuta quando ho visitato Auschwitz in Polonia. .
Maggiano è però diversa. In prima luogo ci si arriva da Lucca in maniera quasi anonima tramite una strada tortuosa. Si trattava di una strada di campagna che nel fine 700 portava ad un antico monastero. Poi questi fu convertito nell’ “ospedale dei pazzi”. .
Un ospedale per tutta la regione che da Lucca arrivava fino a Massa. .
Chiudo gli occhi e vedo la triste scena. .
Il contadino, ma anche il nobile, arrivava al posto quasi sconosciuto nel mezzo delle campagne lucchesi. Una strada secondaria lo portava in cima all’antico monastero. Qui consegnava il “pazzo” alle suore che gestivano l’ospedale. Un rapido abbraccio e via. Abbandonato o abbandonata per sempre lì. Libero dalla sua presenza ingombrante che aveva sempre causato imbarazzo. .
Ora era finita. Ma cominciava per lui o per lei una nuova vita. Una vita fatta di sottomissione totale alle suore che gestivano il posto con mano di ferro. .
Inutile farsi illusione nell’Ottocento i pazzi non avevano diritti. Si poteva fare di loro quel che si voleva. Bagni di acqua caldissima e freddissima per farli “rinsavire”. E con il tempo la voce si spargeva. Una comunità vera e propria, un paese cresceva. I pazzi dovevano lavorare per sostentarsi. .
Chissà quali privazioni, quali sottomissioni dovevano subire. E li’ vivevano lontano dagli occhi di tutti. .
Poi con il Novecento le cose si evolverono. Gli shock elettrici vennero usati. E poi si usò un trattamento piu’ umano. Tobino prese in mano l’ospedale e le cose migliorarono. .
Ma nonostante la legge aboli’ gli ospedali psichiatrici nel 1978, i pazzi non avevano dove andare e rimasero lì fino al 1999. 21 anni. Troppi. Ma questa è la realtà. .
Che dire? A Maggiano c’è poco da vedere. Ma bisogna andare. Per non dimenticare. .
Perché? .
Perché le pareti originali sembrano avere incorporato le sofferenze dei poveri malati di mente che per oltre 200 anni sono stati lì. .
Le pareti sembrano urlare. Urla di dolore, di incomprensione, di sofferenze. .
Le pareti spoglie, dure, sembrano aver assorbito tutti i mali che sono stati commessi nell’ospedale di Maggiano. .
Non mentono, non raccontano storie “buone” di miglioramenti che non ci sono mai stati stati. .
Dicono solo la verità. .
“Qui dentro chi è stato lasciato, chi è stato portato, chi è stato abbandonato, è ancora qui. Non credete di esservi liberati di lui o di lei. .
Il vostro egoismo non li ha annientati. Le loro anime vagano ancora qui mentre voi che li avete portati siete morti. .
L’unica maniera di lasciar andare queste anime abbandonate è di venire a vedere le loro sofferenze. Solo così queste persone avranno la riabilitazione che meritano e potranno finalmente andare in pace”.
venerdì 29 settembre 2023
Booking.com the defeat of a monopolistic company
Do you remember my articles about Booking.com and its arrogant approach to consumers?
Do you remember the money I and many other consumers lost because of the crazy mechanism used by Booking.com?
Yes, because they insisted they needed to cancel the whole booking and make a new one, and couldn't do so because the dates were now full (which is absurd considering my existing booking was partly why it was full).
Well, my reader, we raised our concerns to the European Commission and Antitrust authorities. We asked the Commission to stop the behavior of this company and its lack of attention to its customers because of its monopolistic power.
And indeed, we got it.
The European Antitrust authorities stopped the Booking.com acquisition of Swedish peer ETraveli on Monday after the company failed to allay concerns about its dominance in online hotel reservations.
Of course, we do not believe that our articles drove the decision.
But our complaints must have been considered as we raised the voice of the European consumers.
This is just the first step. It is in the right direction.
We, consumers, did not get the money we lost on “reservations” made on the Booking.com website.
But we showed that the voice of European consumers is not to be ignored even by huge companies like Booking.com.
We will continue checking on companies that behave arrogantly, like Booking.com.
Do you remember the money I and many other consumers lost because of the crazy mechanism used by Booking.com?
Yes, because they insisted they needed to cancel the whole booking and make a new one, and couldn't do so because the dates were now full (which is absurd considering my existing booking was partly why it was full).
Well, my reader, we raised our concerns to the European Commission and Antitrust authorities. We asked the Commission to stop the behavior of this company and its lack of attention to its customers because of its monopolistic power.
And indeed, we got it.
The European Antitrust authorities stopped the Booking.com acquisition of Swedish peer ETraveli on Monday after the company failed to allay concerns about its dominance in online hotel reservations.
Of course, we do not believe that our articles drove the decision.
But our complaints must have been considered as we raised the voice of the European consumers.
This is just the first step. It is in the right direction.
We, consumers, did not get the money we lost on “reservations” made on the Booking.com website.
But we showed that the voice of European consumers is not to be ignored even by huge companies like Booking.com.
We will continue checking on companies that behave arrogantly, like Booking.com.
mercoledì 13 settembre 2023
Booking.com, the big cheat on consumers
Do you need to make a reservation before traveling?
Do you want to ensure you will not lose money if something goes wrong and you do not leave anymore?
You better avoid making reservations on the Booking.com website: you will lose money.
Wait, Max, What are you talking about? You are thinking, my reader.
Booking.com gives you the option of reimbursement or postponement of the reservation.
This is the core of the problem, my dear reader. They say they do. But effectively, they do not.
I do not understand anything, Max. Be more precise, you are thinking, my reader.
Well, let's get back to basics.
On the Booking.com website, there are indeed the options listed above. That is why you feel comfortable that, in case something goes wrong, you do not lose your money.
Right? Wrong again. Why?
If something happens and you ask for reimbursement or the postponement of your stay in the hotel, you go to the Booking.com website and click the magic button that gives you that option.
And here comes the problem. The option is not yours, but it belongs to the hotel. What are you talking about? You think.
The point is that when you click the bottom, a message explains that your request goes to the hotel, which has 48 hours to answer your REQUEST.
Yes, it is just a request, not an option. Indeed, the hotel has the OPTION of accepting or not your request. And if the hotel does not accept your request, you lose 100% of your money.
Now, why on earth should the hotel accept to give up the money you paid or even postpone your stay once it already got your money when you made a reservation?
They do not have any incentive to do that.
And the cheating gets even more significant when you complain to the hotel.
The hotel might say: If someone requests your room, we reimburse or postpone your stay there. Until then, we will not do it.
So you hope you recover the money. It is a cheat again.
Why? The only way for someone to take your room is if your room is available on the Booking.com site. But your reservation is not canceled if you are waiting for the reimbursement or postponement. You are in limbo, waiting for the hotel to answer your request.
But if your reservation is not canceled, your room is unavailable and does not show up on the Booking.com website, and nobody can take it.
This means that nobody would take your room when you requested the hotel. In any case, it is a vicious circle that ends up with you losing 100% of your money.
The only alternative would be if someone physically shows up at the hotel and requests your room. Something that just does not happen these days. Everybody makes reservations before leaving, and not once is there going physically in the hotel, like in the old days.
The devil is in the details my old teacher at high school used to tell me.
And the details are all against you when you make a reservation on Booking.com
So be aware that if you want to make a reservation on the Booking.com website, there is no parachute. If you change your plans, you lose your money. Full stop.
What are the European Commission and all other European authorities doing to stop this monopolistic company from earning their money on us?
We consumers have no protection and are forced to go to the Booking.com website.
Should the government authorities protect us against the monopolistic and rapacious behavior of international companies like Booking.com?
Do you want to ensure you will not lose money if something goes wrong and you do not leave anymore?
You better avoid making reservations on the Booking.com website: you will lose money.
Wait, Max, What are you talking about? You are thinking, my reader.
Booking.com gives you the option of reimbursement or postponement of the reservation.
This is the core of the problem, my dear reader. They say they do. But effectively, they do not.
I do not understand anything, Max. Be more precise, you are thinking, my reader.
Well, let's get back to basics.
On the Booking.com website, there are indeed the options listed above. That is why you feel comfortable that, in case something goes wrong, you do not lose your money.
Right? Wrong again. Why?
If something happens and you ask for reimbursement or the postponement of your stay in the hotel, you go to the Booking.com website and click the magic button that gives you that option.
And here comes the problem. The option is not yours, but it belongs to the hotel. What are you talking about? You think.
The point is that when you click the bottom, a message explains that your request goes to the hotel, which has 48 hours to answer your REQUEST.
Yes, it is just a request, not an option. Indeed, the hotel has the OPTION of accepting or not your request. And if the hotel does not accept your request, you lose 100% of your money.
Now, why on earth should the hotel accept to give up the money you paid or even postpone your stay once it already got your money when you made a reservation?
They do not have any incentive to do that.
And the cheating gets even more significant when you complain to the hotel.
The hotel might say: If someone requests your room, we reimburse or postpone your stay there. Until then, we will not do it.
So you hope you recover the money. It is a cheat again.
Why? The only way for someone to take your room is if your room is available on the Booking.com site. But your reservation is not canceled if you are waiting for the reimbursement or postponement. You are in limbo, waiting for the hotel to answer your request.
But if your reservation is not canceled, your room is unavailable and does not show up on the Booking.com website, and nobody can take it.
This means that nobody would take your room when you requested the hotel. In any case, it is a vicious circle that ends up with you losing 100% of your money.
The only alternative would be if someone physically shows up at the hotel and requests your room. Something that just does not happen these days. Everybody makes reservations before leaving, and not once is there going physically in the hotel, like in the old days.
The devil is in the details my old teacher at high school used to tell me.
And the details are all against you when you make a reservation on Booking.com
So be aware that if you want to make a reservation on the Booking.com website, there is no parachute. If you change your plans, you lose your money. Full stop.
What are the European Commission and all other European authorities doing to stop this monopolistic company from earning their money on us?
We consumers have no protection and are forced to go to the Booking.com website.
Should the government authorities protect us against the monopolistic and rapacious behavior of international companies like Booking.com?
Booking.com, a company that does not care about its customers
September 2023. I have to go to Rome with all my family. It was unexpected. I called Hotel X. The gentle receptionist answered: “Dear Sir, we do not take reservations over the phone. Please go to the Booking.com website and make the reservations by yourself.”
“But I am here now. I can give you my credit card details if you make the reservation,” I answer.
“Sorry, sir, I cannot. Go to the Booking.com website,” she answered and hung up.
Then I tried another hotel. Same answer. Third and fourth hotel. The same response again. And, my dear reader, please notice that I was calling up all kinds of hotels, from 5-star to 2-star hotels.
Booking.com dominates the market. If a relatively underdeveloped tourist market like the Italian market is so dependent on Booking.com, what about more developed markets like the French or the German market?
No wonder the European Commission has an ongoing investigation into the monopolistic power of Booking.com and its acquisition of Sweden’s eTraveli Group.
Booking, whose brands include Booking.com, Rentalcars, Priceline and Agoda, announced the proposed acquisition of ETraveli, owned by private equity firm CVC Capital Partners, in November 2021.
I know what you think, my reader: we all know that. So what?
Please be patient because the story is much more than what I said.
Then I gave up. I went on my laptop and made the reservation on Booking.com.
I admit I was in a hurry. I relied 100% on Booking.com. They are a giant in the market. They must help me out in any single situation. Right? Wrong, my reader.
They do not. They behave just like a small website in the third category. They do not care about their customers. You do not believe, right?
Let’s carry on the story.
I made the reservations for four people going to Rome. On the website, there were the terms and conditions, which I admit I did not read entirely. I just read that, generally, Booking.com guarantees the reimbursement or the postponement of your reservation.
I relied 100% on Booking.com. Would such a monopolistic company earn on a small customer like myself if I had a problem with my trip?
Indeed, it would not, you think, my reader. Wrong again. They would. They do it all the time. We are all hostages of Booking.com. We are forced to go there to make reservations. But we lose all our money if something goes wrong with our trip. They do not do anything and make 100% profit on you.
You do not believe, right? Read below.
As an international journalist, I have to change my trips from one day to another. That happened. I went to the Booking.com website and tried NOT to get the money back. Just to postpone my reservation. From mid-September 2023 to mid-January 2024. A quiet period in Rome. Everything should be ok. 4 months in advance.
Maybe for big companies, but not for Booking.com.
Wait, but Booking.com is the largest company in Europe in the travel business, a monopoly. How can that be possible?
And here we come to the heart of the problem.
Booking.com is indeed a giant. It is a company which dominates the market in Europe and elsewhere. A monopoly. But they behave like a small company. They are a company which does not help its customers.
Why?
Simple. Because they are a monopoly. They know you must make reservations with them no matter what you do, think, or act. They are a monopoly.
End of the story. The hotel said no to any postponement of my trip. Booking.com embraced the hotel’s view 100%.
I lost 100% of all my money. And next time I travel I have to make a reservation with Booking.com.
What about the EU? Online System Hotels must have “easily legible and unambiguous” reservation buttons in case persons are on the hook for charges, the European Union’s top court has said in the past. Does it happen? It does not.
One question is left open: What else is waiting for the European Commission to intervene and stop this outrageous behavior of a monopolistic company that does not care about its customers and leaves us without protection? At the same time, they make billions of euros on us.
Just as a reminder what Margrethe Vestager, Executive Vice-President in charge of competition policy said on Booking.com on 16/11/2022:
“Booking is by far the strongest online travel agency in Europe, intermediating between thousands of hotels and millions of Europeans. By acquiring a large player in the flights intermediation sector, it is extending its reach to other activities in the travel ecosystem. Given Booking’s strong position in Europe, we need to carefully assess whether this merger will strengthen Booking’s position even further or distort competition in parts of the travel sector.”
P. S. After getting distressed with Booking.com customer service, a gentle email from the site asks me: What was the interaction with Michala of Customer Service?
Please put an emoticon: a smiling or an angry face on the interaction questionnaire.
“But I am here now. I can give you my credit card details if you make the reservation,” I answer.
“Sorry, sir, I cannot. Go to the Booking.com website,” she answered and hung up.
Then I tried another hotel. Same answer. Third and fourth hotel. The same response again. And, my dear reader, please notice that I was calling up all kinds of hotels, from 5-star to 2-star hotels.
Booking.com dominates the market. If a relatively underdeveloped tourist market like the Italian market is so dependent on Booking.com, what about more developed markets like the French or the German market?
No wonder the European Commission has an ongoing investigation into the monopolistic power of Booking.com and its acquisition of Sweden’s eTraveli Group.
Booking, whose brands include Booking.com, Rentalcars, Priceline and Agoda, announced the proposed acquisition of ETraveli, owned by private equity firm CVC Capital Partners, in November 2021.
I know what you think, my reader: we all know that. So what?
Please be patient because the story is much more than what I said.
Then I gave up. I went on my laptop and made the reservation on Booking.com.
I admit I was in a hurry. I relied 100% on Booking.com. They are a giant in the market. They must help me out in any single situation. Right? Wrong, my reader.
They do not. They behave just like a small website in the third category. They do not care about their customers. You do not believe, right?
Let’s carry on the story.
I made the reservations for four people going to Rome. On the website, there were the terms and conditions, which I admit I did not read entirely. I just read that, generally, Booking.com guarantees the reimbursement or the postponement of your reservation.
I relied 100% on Booking.com. Would such a monopolistic company earn on a small customer like myself if I had a problem with my trip?
Indeed, it would not, you think, my reader. Wrong again. They would. They do it all the time. We are all hostages of Booking.com. We are forced to go there to make reservations. But we lose all our money if something goes wrong with our trip. They do not do anything and make 100% profit on you.
You do not believe, right? Read below.
As an international journalist, I have to change my trips from one day to another. That happened. I went to the Booking.com website and tried NOT to get the money back. Just to postpone my reservation. From mid-September 2023 to mid-January 2024. A quiet period in Rome. Everything should be ok. 4 months in advance.
Maybe for big companies, but not for Booking.com.
Wait, but Booking.com is the largest company in Europe in the travel business, a monopoly. How can that be possible?
And here we come to the heart of the problem.
Booking.com is indeed a giant. It is a company which dominates the market in Europe and elsewhere. A monopoly. But they behave like a small company. They are a company which does not help its customers.
Why?
Simple. Because they are a monopoly. They know you must make reservations with them no matter what you do, think, or act. They are a monopoly.
End of the story. The hotel said no to any postponement of my trip. Booking.com embraced the hotel’s view 100%.
I lost 100% of all my money. And next time I travel I have to make a reservation with Booking.com.
What about the EU? Online System Hotels must have “easily legible and unambiguous” reservation buttons in case persons are on the hook for charges, the European Union’s top court has said in the past. Does it happen? It does not.
One question is left open: What else is waiting for the European Commission to intervene and stop this outrageous behavior of a monopolistic company that does not care about its customers and leaves us without protection? At the same time, they make billions of euros on us.
Just as a reminder what Margrethe Vestager, Executive Vice-President in charge of competition policy said on Booking.com on 16/11/2022:
“Booking is by far the strongest online travel agency in Europe, intermediating between thousands of hotels and millions of Europeans. By acquiring a large player in the flights intermediation sector, it is extending its reach to other activities in the travel ecosystem. Given Booking’s strong position in Europe, we need to carefully assess whether this merger will strengthen Booking’s position even further or distort competition in parts of the travel sector.”
P. S. After getting distressed with Booking.com customer service, a gentle email from the site asks me: What was the interaction with Michala of Customer Service?
Please put an emoticon: a smiling or an angry face on the interaction questionnaire.
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