giovedì 31 gennaio 2008

Iniziative italiane all’ estero e corsi di formazione professionali: dove vanno i soldi?

Finalmente se ne parla apertamente. Lo scandalo dei fondi destinati alle iniziative e ai corsi di formazione per gli italiani all’estero e’ ufficialmente scoppiato. Era ora.

Ne abbiamo parlato varie volte su questo e altri giornali e possiamo, senza falsa modéstia, vantarci di essere dei pochissimi che l’hanno fatto in tempi non sospetti. L’atteggiamento “leggero” sull’ argomento di gran parte della stampa italiana all’estero era giustificato dalla paura di perdere i finanziamenti pubblici governativi ma adesso che il governo e’ caduto il muro di omerta’ sta cominciando ad incrinarsi.

Ce n’e’ per tutti i gusti e a tutti i livelli. La caratteristica generale e’ che si tratta di iniziative legate ad esponenti politici di governo nazionale e locale che beneficiano entita’ anche prestigiose che pero’ all’atto pratico realizzano corsi ed iniziative di dubbia validita’.

Abbiamo denunciato in passati in Sudamerica lê iniziative dell’ agenzia del Ministero del Lavoro Itália Lavoro (in Brasile) allá Câmera di Commercio di São Paolo (leggi l’Italiano dell’11 settembre http://www.litaliano.it/archivio/set11.pdf e 24 gennaio di quest’anno http://www.litaliano.it/archivio08/gen24.pdf), in Argentina i corsi di Itália Lavoro all’Universita’ di Buenos Aires (leggi l’Italiano del 18 settembre http://www.litaliano.it/archivio/set18.pdf ) ambo sponsorizzate da illustri parlamentari italiani all’ estero. Rileggendo gli articoli si rimane sconcertati sulla facilita’ di erogazione di fondi pubblici per iniziative di dubbia utilita’

Anche le regioni italiane svolgono um ruolo importante in Brasile.
Il Centro Estero per l’internazionalizzazione (ex-centro delle Camere di Commercio Piemontesi) della Regione Piemonte aveva un consulente esterno per l’America Latina, il dottor Cesare Tromellini, che organizzava le iniziative con il Brasile e quindi a Bahia. Incuriositi da ciò abbiamo cercato tracce dell’operato del Centro a Bahia, senza trovarle.
A domande circa l’operato di Tromellini, che non lavora più al Centro Estero, lo stesso aveva informato che è stato costituito da poco e non sa informare dell’operato dello stesso Tromellini. Il Centro estero ha comunicato che, in ogni caso, i fondi erano della regione Piemonte e bisogna rivolgersi a questa per vedere come venivano spesi. Vero, come è vero che la gestione dei fondi era dato, in outsourcing, al centro e più propriamente al signor Tromellini.
Rimane difficile immaginare che un ente pubblico italiano, che dovrebbe avere tutto rendicontato in termini di spese, non sappia dire le iniziative organizzate dall’illustre Tromellini in passato, in particolar modo a Bahia.

A Salvador de Bahia, l’Università Orientale di Napoli aveva organizzato, con i fondi europei, uno scambio culturale Napoli-Bahia con la università Universidade Federal da Bahia. Già in Itália erano avvenuti in Febbraio eventi simili a meta’ anno scorso ci si aspettava con ansia l’evento in terra bahiana. Giovanni Baratta (professore italiano della Fondazione Gramsci) e Naomar de Almeida, rettore dell’Ufba, erano i responsabili del progetto. Il nome del progetto è affascinante: “Transito atlântico”. Interessante notare che nell’originario progetto EU figuravano come copartecipanti istituzioni accademiche rumene (come l’universita’ di Bucharest) ma non l’UFBA di Salvador. Logicamente l’universita’ rumena non aveva nulla a che fare com il progetto ítalo-brasiliano.
Bene l’evento realizzato e’ stato di spessore a dir poco minore, per non dire residuale. Resta da chiedersi come sono stati spese i fondi EU della DG Cultura. A questa domanda la signora Maria Ursoleo che lavora côn Antonios Komopoulos Capo unità P5 - Cultura della Commissione Europea, non ha fornito alcuna risposta.

Ma ci sono altri piu’ piccoli ma anche sconcertanti per certi versi. A Itaparica, isola vicino Salvador uma ong italiana l'Associazione Valdostana Pro Infanzia Brasiliana (AVIB) di Saint-Vincent, sta ufficialmente realizzando il progetto "Costruzione di una Casa per bambini disabili nell'Isola di Itaparica (Brasile)" realizzato dalla Regione Valle d’Aosta. Ufficialmente perche siamo andati personalmente nell’isola in um nostro viaggio in Bahia. Abbiamo contattato il responsabile Cesare Lucchetti a cui abbiamo chiesto informazioni circa la sede che non esiste ne’ sulla lista telefônica ne’ in nessun luogo nell’isola di Itaparica. Non abbiamo trovato traccia dell’AVIB e abbiamo informato di cio’ Mara Ghidinelli Regione autonoma Valle d’Aosta, Presidenza della Regione, Vice Capo Gabinetto ma al momento non abbiamo avuto alcuna spiegazione a riguardo.

http://www.legnostorto.net/index.php?option=com_content&task=view&id=20657

http://www.liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/1768210.html

http://www.litaliano.it/oggi.pdf

http://www.lagazzettadelsudafrica.net/Articoli/2008/Febbraio/Art_020208_5.htm

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