martedì 19 febbraio 2008

Patron e patronato: lo stesso per l’italiano all’ estero?

Benvenuti nel mondo degli italiani all’estero, grida lo strillone. Attenzione perche’ i vostri padroni di oggi (pardon patron) sono i patronati.
Si perche’ un’ altro dei tanti scandali di questa Italietta dimenticata di província sono i patronati all’estero.
Um esempio: per avere la cittadinanza ci vogliono anni, ma al Farol di Itapua’, Salvador de Bahia, alcuni italiani l’hanno ottenuta solo in 6 mesi. Come? Semplice si sono rivolti ai patronati, vero potere occulto delle elezioni degli italiani all’estero. E l’hanno ottenuta com uma rapidita’ impressionante, rispetto alle penose lungaggini a cui sono sottoposti gli italiani oriundi che penano per anni in lunghissime file ai consolati.
I patronati sono agili, rapidi, efficienti. L’altra faccia della medaglia? Il debito di riconoscenza nei confronti di questi Patronati, che molto spesso si traduce nel voto a favore della parte política che essi supportano. Cose dell’ América Latina ma non solo, visto che finalmente se ne comincia a parlare apertamente come há finalmente fatto um político italiano, l'on. Guglielmo Picchi del Popolo della Liberta’.
Altro particolare: ottenimento di pensioni e altri benefici distribuiti dall’Italietta avara nei confronti degli italiani all’estero. I Patronati hanno um indiscutibile know-how che usano per beneficiare gli italiani all’estero. E’ importante sottolineare che si tratta di diritti sanciti dalla legge italiana, non favori dei Patronati.
Putroppo non sono considerati in tal modo daí beneficiati, che “pagano” il loro debito di riconoscenza con il voto.

Si tratta di uma piccola vergogna nazionale che e’ um vero e próprio”competitive advantage” della parte política che il Patronato supporta. Infatti rispondete a questa semplice domanda: come fa um italiano che vive nell’interno dello stato di são Paolo, Brasile, che raramente e’ uscito dalla sua citta’ di provincia dove e’ emigrato anni fa, a conoscere e votare per qualcuno che vive in Venezuela o in Argentina, paesi che forse non conosce neanche nella mappa geográfica (figurarsi se conosce i candidati che vivono li’)? Pensare che il candidato si sai recato nel comune del nostro simpático emigrato e’ símile a pensare a cercare um ago in um pagliaio.

Anni fa in Itália questo comportamento si chiamava “voto di scambio”, um vero e próprio reato. E’ bene che lê autorita’ preposte siano attente ad evitare che cio’ si ripeta in queste elezioni, perche’ e’ in gioco la democrazia italiana ed il legittimo risultato.

Ed e’ bene che lê forze politiche di opposizione vigilino attentamente su questo comportamento. Non si puo’ sperare che lê cose cambino se non si e’ attenti a come si svolgono lê elezioni.
Intendiamoci: I patronati svolgono um ruolo fondamentale e benéfico per gli italiani all’estero. Ma cio’ che fanno non e’ un regalo ne’ deve essere moneta di scambio per eventuali benefici elettorali.

http://www.litaliano.it/oggi.pdf

http://www.italianosdargentina.com.ar/index.php?IdNot=14389

http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/1794099.html

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=20920

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