martedì 4 marzo 2008

Candidature italiane in Sudamerica

“Quello la’ non ha speranze”, grida il nonnetto al circolo degli italiani di sao Paolo, Brasile. “Non avete capito, lê candidature qui in sud américa sono decise cosi’: argentino, pieno di soldi, con buoni appoggi a Roma, e vecchio, vecchissimo. Al massimo l’eccezione e’ di essere il patron del patronato: vedi i candidati, sono quasi tutti dirigenti dei patronati italiani in Sudamerica”.

Ma questo e’ uno scandalo: e la regola dell’incompatibilita’ di candidature pubbliche per persone in conflitto di interesse?, grida uno dal fondo.

Ma di che cianci? Se cosi’ fosse tutti i candidati dei patronati non potrebbero essere eletti e al parlamento si avrebbero rappresentanti completamente diversi degli italiani all’estero, dice un’altro.
Si hai ragione, dice uno col naso aquilino che tradisce lê origini italiche, ma ci dovrebbe essere uma obbligazione morale a non essere candidati, altrimenti e’ come giocare con lê carte truccate. E’ come se il presidente o direttori dell’INPS si candidasse allá câmera o al Senato nelle liste dei partiti dei pensionati (che esistevano nel passato).
Infatti qui in sudamerica i patronati sono considerati come agenzie dell’INPS di erogazione delle pensioni o dei consolati per rilasciare lê carte per la cittadinanza.

Ma questa e’ proprio una vergogna, grida um gigante dal fondo, ma quelli dei patronati sono pagati per fare il próprio lavoro, non dovrebbero approfittare.

Ma lo vedete che siete inconcludenti? Grida il tipo dal naso aquilino. Stavamo parlando dei candidati e voi sempre a parlare dei patronati.

Il nonnetto torna ad affermare: “Ve l’ho detto. Argentino perche’ la maggior parte degli elettori in Sudamerica vivono la’. Pieno di soldi perche’ altrimenti non possono pagar ela campagna elettorale, contattare tutti gli elettori per posta. I furboni del passato che hanno approfittato di modi poco puliti sono sotto inchiesta (e pure condidati).

Buoni appoggi a Roma altrimenti non ottengono la candidatura. Vecchio perche’ qui in sudamerica si pensa che noi italiani all’estero siamo burri (termine portoghese per stupidi) e che votiamo solo gli ultrasettanticinquenni, gente che chissa’ se arrivera’ a fine mandato (e non per colpa della legislatura corta come quella del passato).

Ma il cambiamento promesso daí nostri politici nostrani? Grida il bambino innocente in prima fila.

Ed improvvisamente il vociare , l’accanito battibecco, lê urla dal fondo, tutto tace.
E uma grossa, fragorosa risata si alza dall’italica folla.

http://www.italianosdargentina.com.ar/index.php?IdNot=14669

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=21060

http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/1814179.html

http://messaggero.leonardo.it/blog

Nessun commento: