Popolo popolo degli italiani in Sudamerica udite udite: il grande Pollastro e’ caduto.
Il popolino ai margini si guarda negli occhi, incrédulo: sara vero?
Si e’ vero, urrah, urrah. Grida il popolo in delírio. Andiamo nella piazza principale di São Paolo e buttiamo giu’ l’arrogante statua del Pollastro, dentro la Câmera di Commercio di São Paolo. E’ finita, finalmente, siamo liberi.
E’ tutta colpa del mio partito, grida ringhioso il Pollastro, scalzato a forza dal Parlamento. Sono stato uno dei parlamentari piu’ assidui sempre presente, non mérito questo.
Tutte bugie e inganni contro di me, non mérito cio’.
E le campagne di stampa di quel Bono contro di me sono tutte menzogne. E’ vero il treno ad alta velocita’ e’ stato um fallimento, e’ vero i corsi fantasma allá Câmera di Commercio sono stati deleteri per la mia immagine, e’ vero lê accuse contro di me circa cio’ che ho fatto mi hanno danneggiato.
Ma perche’ cosa hai fatto? Grida il bambino innocente. Niente, meno di niente solo ordini del giorno senza valore, Bono aveva ragione, grida un’ altro.
Non ti sfiora la mente che non ti abbiamo voluto votare per quello che hai detto che avresti fatto e che poi non hai fatto? Dice um tipo com il naso aquilino nello sfondo.
E’ colpa dei brogli, dello sciopero delle poste brasiliane, io l’ho denunciato súbito, dice il Pollastro ringhioso.
Dicevi di essere il rappresentante dell’Italia in Brasile, invece non ti abbiamo voluto non lo capisci? Bono há solo detto cio’ che noi sentiamo e pensiamo e che non hai voluto ne’ vedere ne’ sentire.
Ed e’ forse forse questo il grande messaggio delle elezioni italiane in Sudamerica, pesantemente condizionate tuttavia da casi di broglio.
Bisogna ascoltare il popolo degli italiani all’estero, lê misure cosmetiche, gli ordini del giorno, lê prese in giro non valgono piu’ niente. Gli italiani all’estero del sudamerica sono maturi come quelli in Itália.
E chi non ascoltera’ la você del popolo degli ítalo-sudamericani ne paghera’ lê conseguenze, come il grande Pollastro.
La sua statua e’ stata abbattuta a São Paolo, citta’ italiana finalmente libera.
Ci aspettiamo dall' ítalo-brasiliano Porta uma rappresentanza che rispetti noi ítalo-sudamericani allá Câmera al di la’ delle differenze di partito.
Ed in bocca al lupo al nuovo governo, che incarna lê speranze di questa Itália e soprattutto degli italiani all’estero, ignorati in maniera anche grossolana dal precedente governo
http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=21536
http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/1873706.html
http://www.investirenelmondo.com/sud-america/articoli/la-fine-del-grande-pollastro-2.html
mercoledì 16 aprile 2008
giovedì 3 aprile 2008
Sciopero alle poste brasiliane: campionato ítalo-sudamericano all’Argentina
Attenzione attenzione popolo degli ítalo-sudamericani. Colpo di scena. Tutte lê previsioni per lê prossime elezioni ítalo-sudamericane possono essere errate. Forse anche il risultato totale delle elezioni, anche a livello nazionale (specie al Senato) potranno essere alterate.
Tutto e’ di nuovo in discussione. Perche’? La risposta e’ semplice: sciopero delle Poste in Brasile.
Benvenuti nel mondo degli italiani in Sudamerica, um mondo che, come vi abbiamo descritto piu’ volte, e’ pieno di incertezze. L’única cosa certa e’ che il domani e’ incerto come e piu’ di oggi. Noi ítalo-sudamericani siamo abituati ai colpi di scena e ci abbiamo fatto il callo. Gli scenziati politici da Roma non hanno idea di come siano lê cose qui.
Il Correio (come si chiama la Posta in Brasile) e’ una delle poche istituzioni veramente unitarie di questo paese federale di nome ma di fatto somma aritmética di stati che interagiscono poco e che hanno poche entita’ veramente nazionali. Il Correio e’ una di queste ed há um peso enorme nella vita nazionale. E quando il Correio e’ in sciopero tutti ne risentono. La cosa nuova e’ che anche lê elezionali italiane ne risentiranno.
Aballate (scosse in portoghese) dagli scandali passati e dai brogli dentro e fuori delle cabine elettorali, lê elezioni italiane in Sudamerica si arrichiscono di uma nuova variabile che altera tutti i calcoli: molte schede elettorali non sono arrivate per posta agli italiani in Brasile, non arriveranno e se lo sciopero continua (come e’ probabile) quelle che sono arrivate non arriveranno con il relativo voto ai consolati per posta perche’ lê poste brasiliane sono in sciopero.
Inoltre (effetto collaterale) l’único modo di raggiungere e comunicare agli elettori i nomi degli sconosciuti candidati agli italiani sparpagliati in tutto il Brasile da parte degli stessi candidati, dei patronati e di tutti gli altri e’ tramite le poste stesse, che sono in sciopero. Percio’ anche se si volesse influenzare il risultato allá vecchia maniera, sara’ difficile. Uma vera confusione.
Ma gia’ c’e’ chi specula e dice che bisognera’ controllare minuziosamente tutte lê schede elettorali del Brasile: con lo sciopero delle Poste brasiliane lê possibilita’ di brogli aumentano a dismisura: come si controlla che ci ne aveva diritto aveva effettivamente votato se le schede arrivano “in un modo o nell’altro” al consolato competente? E se “qualcuno” raccoglie tutte lê schede e lê porta al Consolato di competenza giurando che si tratta di quelle che dovevano arrivare per posta ma che, per causa dello sciopero, sono arrivate con la consegna a mano da parte di qualche volontario?
Il caso di Buenos Aires e dell’eccesso delle schede e’ sotto gli occhi di tutti: e se venissero usate altre schede in eccesso? E chi puo’ giurare che si tratta di schede non “intercettate allá fonte” allá posta (o prima di essa) a causa dello sciopero?
Come vediamo la situazione e’ complicata e farebbero bene lê autorita’ competenti ad intervenire per evitare brogli o (come mínimo) situazioni in cui gli italiani non possono votare. E sarebbero i candidati argentini o quelli venezuelani gli avvantaggiati?
Vi diro’ la verita’: con la carne che manca (in Argentina), com lo scipoero delle poste (in Brasile), com lo sciopero della Polizia (nello stato di Bahia) e conseguente aumento del numero di azioni criminose, con la scuola, la salute, etc. etc. che non funziona, qui come a Lima, come a Caracas come a Buenos Aires, non aspettatevi manifestazioni di piazza di italo-sudamericani per non aver votato. Al massimo al bar dello sport italiano di São Paolo il commento sara’: “Questa volta al campionato sudamericano vinceranno gli argentini, ma solo perche’ noi brasiliani non abbiamo partecipato”.
Piccolo particolare: il commento non si riferisce allá Copa América di football ma alle elezioni ítalo-sudamericane al Parlamento italiano.
http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=21375
http://liberaliperisraele.go.ilcannocchiale.it/post/1854503.html
http://messaggero.leonardo.it/blog/sciopero_alle_poste_brasiliane_campionato_italosudamericano_allargentina_2.html
Tutto e’ di nuovo in discussione. Perche’? La risposta e’ semplice: sciopero delle Poste in Brasile.
Benvenuti nel mondo degli italiani in Sudamerica, um mondo che, come vi abbiamo descritto piu’ volte, e’ pieno di incertezze. L’única cosa certa e’ che il domani e’ incerto come e piu’ di oggi. Noi ítalo-sudamericani siamo abituati ai colpi di scena e ci abbiamo fatto il callo. Gli scenziati politici da Roma non hanno idea di come siano lê cose qui.
Il Correio (come si chiama la Posta in Brasile) e’ una delle poche istituzioni veramente unitarie di questo paese federale di nome ma di fatto somma aritmética di stati che interagiscono poco e che hanno poche entita’ veramente nazionali. Il Correio e’ una di queste ed há um peso enorme nella vita nazionale. E quando il Correio e’ in sciopero tutti ne risentono. La cosa nuova e’ che anche lê elezionali italiane ne risentiranno.
Aballate (scosse in portoghese) dagli scandali passati e dai brogli dentro e fuori delle cabine elettorali, lê elezioni italiane in Sudamerica si arrichiscono di uma nuova variabile che altera tutti i calcoli: molte schede elettorali non sono arrivate per posta agli italiani in Brasile, non arriveranno e se lo sciopero continua (come e’ probabile) quelle che sono arrivate non arriveranno con il relativo voto ai consolati per posta perche’ lê poste brasiliane sono in sciopero.
Inoltre (effetto collaterale) l’único modo di raggiungere e comunicare agli elettori i nomi degli sconosciuti candidati agli italiani sparpagliati in tutto il Brasile da parte degli stessi candidati, dei patronati e di tutti gli altri e’ tramite le poste stesse, che sono in sciopero. Percio’ anche se si volesse influenzare il risultato allá vecchia maniera, sara’ difficile. Uma vera confusione.
Ma gia’ c’e’ chi specula e dice che bisognera’ controllare minuziosamente tutte lê schede elettorali del Brasile: con lo sciopero delle Poste brasiliane lê possibilita’ di brogli aumentano a dismisura: come si controlla che ci ne aveva diritto aveva effettivamente votato se le schede arrivano “in un modo o nell’altro” al consolato competente? E se “qualcuno” raccoglie tutte lê schede e lê porta al Consolato di competenza giurando che si tratta di quelle che dovevano arrivare per posta ma che, per causa dello sciopero, sono arrivate con la consegna a mano da parte di qualche volontario?
Il caso di Buenos Aires e dell’eccesso delle schede e’ sotto gli occhi di tutti: e se venissero usate altre schede in eccesso? E chi puo’ giurare che si tratta di schede non “intercettate allá fonte” allá posta (o prima di essa) a causa dello sciopero?
Come vediamo la situazione e’ complicata e farebbero bene lê autorita’ competenti ad intervenire per evitare brogli o (come mínimo) situazioni in cui gli italiani non possono votare. E sarebbero i candidati argentini o quelli venezuelani gli avvantaggiati?
Vi diro’ la verita’: con la carne che manca (in Argentina), com lo scipoero delle poste (in Brasile), com lo sciopero della Polizia (nello stato di Bahia) e conseguente aumento del numero di azioni criminose, con la scuola, la salute, etc. etc. che non funziona, qui come a Lima, come a Caracas come a Buenos Aires, non aspettatevi manifestazioni di piazza di italo-sudamericani per non aver votato. Al massimo al bar dello sport italiano di São Paolo il commento sara’: “Questa volta al campionato sudamericano vinceranno gli argentini, ma solo perche’ noi brasiliani non abbiamo partecipato”.
Piccolo particolare: il commento non si riferisce allá Copa América di football ma alle elezioni ítalo-sudamericane al Parlamento italiano.
http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=21375
http://liberaliperisraele.go.ilcannocchiale.it/post/1854503.html
http://messaggero.leonardo.it/blog/sciopero_alle_poste_brasiliane_campionato_italosudamericano_allargentina_2.html
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