domenica 27 dicembre 2015

Smog, il Titanic delle città' italiane

Napoli 27 dicembre 2015. Non c'e' una nuovola in cielo. Cielo azzurro bellissimo. Ma non piove. Non e' nemmeno freddo. Col treno arriviamo nella zona del basso Lazio. Sembra di stare in un mondo immaginario. Il mondo del futuro. Un mondo fato di bianco. Il treno attraversa la nebbia bianca. Sembra che stiamo andando nel nulla. E forse e' vero. Stiamo andando nel futuro il nulla.

Il treno continua nella sua strada e improvvisamente usciamo dal nulla bianco e arriviamo a roma.
C'e' di nuovo il sole ma l'aria sembra tersa. sporca.
Il treno riparte verso Firenze.
E torniamo nel nulla. Il nulla bianco. Un nulla che fa paura. Non si vede niente. Lo chiamano smog, aria sporca. Ma in realtà' e' il nostro futuro. Il nulla.
Il treno sfreccia rapido e noi non vediamo niente dai finestrini. Il nulla appunto.
Arriviamo a Firenze e il sole ritorna. Una sensazione di sollievo che dura poco.
Si perché' appena ci muoviamo verso Firenze Rifredi il nulla torna, sempre più' aggressivo, sempre più' cattivo. E quando arriviamo a Pistoia sembra di stare su un altro pianeta. Il nulla e' totale. E' tutto bianco dai finestrini. Ma non e' neve. E smog. E bianco. Il bianco della morte del nostro pianeta. Come a Pechino a New Delhi a Milano e in mille altri paesi del mondo.
La cosa peggiore e' che ci stiamo abituando al nulla.

Poi succede un miracolo. Arriviamo verso Lucca e il sole ritorna. Non ci sono nuvole. Ma siamo tornati sulla terra. Il segreto?
Gli alberi.

Gli alberi che l'uomo con la sua follia distrugge con forsennata passione. Quelli che potrebbero salvare questo pianeta. Ma che nessuno protegge. Le foreste.

Ci lamentiamo dello smog in Italia? Siamo noi i colpevoli. Distruggiamo gli alberi, l'ecosistema. Siamo dei drogati delle auto. Per fare due passi prendiamo l'auto.
Anche se e' caldo usiamo il riscaldamento. Tagliamo gli alberi sempre.
E poi ci lamentiamo dello smog. Del bianco.

Ce lo meritiamo. Siamo noi i colpevoli. Ma non i nostri figli. Che pagheranno per i nostri errori. Non e' giusto. Ma e' così'.
Una parola di speranza. Francamente in questo momento se si vietasse la circolazione di tutte le auto in Italia, se si spegnessero i riscaldamenti forse non ce la faremmo.
Così' come agiamo, continuando nella follia delle auto e dei riscaldamenti inutili stiamo correndo verso l'abisso.

Sembra proprio di assistere al film di Titanic, delle persone che danzano mentre la nave affonda.

Purtroppo pero' la colpa dei padri ricade sui nostri figli. Che affogheranno con noi vecchi nel Titanic se non agiamo sul serio e subito.

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