Ca’ nisciuno e’ fesso, mio caro vice-ministro, massima autorita’ governativa per gli italiani all’estero. Perché’?
L’Illustrissimo nostro compatriota (puo’ continuare a camminare su di noi mentre ci parla, come dicevano Massimo Troisi e Benigni nella loro indimenticabile lettera in um film del passato) há fatto la proposta che e’ la quadratura del cerchio: aiutare gli italiani all’estero indigenti dando i soldi ai consolati italiani all’estero o meglio, sostituire l’istituzione di un Assegno di Solidarietà per gli italiani anziani e indigenti all’estero, con l’aumento delle risorse a disposizione dei Consolati per far fronte alle emergenze assistenziali.
Bingo, anzi complimenti visto che parliamo italiano.
Piccolo particolare: i consolati possono, com quei fondi, risolvere anche altri problemi, magari lê file per la cittadinanza?
Risolti due problemi in um’única soluzione.
Menzogna, disinformazione dell’opposizione! dicono dall’altro lato.
Ma perche’ lo Spi-Cgil condivide e fa propria la posizione di contrarietà già espressa dalla Cgil tramite Andrea Amaro, Responsabile per gli italiani all’estero e Vicesegretario generale del Cgie?
La CGIL, sindacato del partito di governo, si rifiuta di mettere nello stesso calderone (verrebbe da dire calderino visto lê dimensioni dei fondi in ballo) i soldi per i diversi problemi e respinge questa soluzione.
“La proposta del Viceministro Danieli rimuove infatti la condizione di diritto che la proposta di legge per l’istituzione dell’Assegno di Solidarietà prevede, determinando una situazione aleatoria e consegnando ai Consolati la discrezionalità dell’intervento a fronte di eventuali richieste.”, afferma il Dipartimento Internazionale SPI CGIL in línea con Amaro, che (chiaro) mastica amaro.
In uno studio precedente risultava che “Gli esclusi erano proprio quelli che dei servizi sociali ne avevano più bisogno, i più disagiati e disinformati, senza strumenti e capacità per accedervi. E se questo vale in Italia non è difficile immaginare che l’intervento assistenziale dei Consolati, attivabile su richiesta dell’interessato, già oggi esclude vaste aree di connazionali anziani in condizione di fragilità e indigenza, per il solo fatto di abitare in zone periferiche, di scarsa informazione e lontane dal Consolato.” dice la CGIL, ancora uma volta sugli indigenti.
“Non va infine dimenticato che le particolari condizioni di gravità e l’età avanzata dei potenziali interessati all’Assegno di Solidarietà lo rendono uno strumento quanto mai necessario e urgente.”, di nuovo la CGIL, forse riferendosi agli italiani delle favelas sudamericane.
No, questa volta non e’ um complotto dell’opposizione (meglio um giorno da leone che 100 da Prodi pecore verrebbe da dire parafrasando um illustre rappresentante della maggioranza).
E’ che noi italiani residenti all’estero non prendiamo il Valium per dormire ma intendiamo che la soluzione dell’Illustrissimo potrebbe essere fare tutto per non far niente (continui a camminare su di noi Illustrissimo).
Ma in um rigurgito di orgoglio (solo questo ci e’ rimasto dopo la Prode proposta), ci alziamo e diciamo:
A noi italiani all’estero non ci sta bene, Illustrissimo, ca’ nisciuno e’ fesso.
Articolo pubblicato nell' ottobre 2007
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