lunedì 5 gennaio 2015

Pino la musica che va lontano

Anni 80 Liceo classico Garibaldi. Ai piedi del vecchio palazzo vicino Piazza Carlo III Max e gli altri si incontrano per parlare di scuola. I professori, gli alunni, il latino, il greco, tante cose.,
Ma si parla anche di musica. L'argomento e' lui, Pino Daniele, il cantautore che diveniva sempre più' popolare a Napoli.
Una specie di fratello maggiore per noi tutti. Che vedevamo la smorfia di Massimo Troiai in tv. Che ci sentivamo impegnati contro la camorra, contro le ingiustizie, contro il mondo che non andava per il verso giusto.
Poi tutti a prendere l'autobus a Capodichino per tornare alle nostre case nella zona Nord di Napoli. Rough areas si direbbe in inglese. Zone dure. L'autobus a volte passava uno all'ora.

Noi che lo prendevamo eravamo molto rapidi. Ma Max lo era di più' di tutti.

Max era specialista della corsa all'autobus. Quando sono andato a vivere in Brasile molti brasiliani mi guardavano come impazzito quando correvo dietro l'autobus in movimento. Non ce la farai mai dicevano. Ma invece ce la facevo sempre. Treinato nella Napoli dura degli anni 80 quando se perdevi l'autobus dovevi aspettare ore per prendere il prossimo Max non poteva permettersi il lusso di perderlo.

Questa era la nostra Napoli degli anni 80. Ma su tutti nei momenti tristi e duri c'era la musica di Pino che ci salvava e ci manteneva allegri.
In fondo sono sempre stato nero a meta' e per questo ho scelto la Bahia come mia terra adottiva. Sara' per colpa di Annibale che colonizzo' l'Italia secoli fa. Sara' perché' non accetto le ingiustizie e sto dalla parte dei deboli anche quando questo e' pericoloso.
Sara' perché' la lezione di Pino mi e' entrata dentro o perché' ha tirato fuori di me ciò' che avevo dentro.

Quella Napoli non c'e' più'. Ma ci siamo ancora noi. Che l'amiamo e a volte la odiamo quando il traffico pazzesco ci fa impazzire. Che dire?

Dopo una vita vissuta a Bahia quasi tutto e' cambiato. Una cosa pero' e' rimasta e rimarrà' sempre dentro di me. Il grande Pino. Ricordo il titolo del Mattino, giornale di Napoli, relativo ad un concerto di Pino: "Pino le musica che va lontano".
Così' voglio intitolare il mio articolo. Una musica che va lontano e che ti segue sempre dovunque tu sei.
Ciao Pino, sei volato via ma sono sicuro che da lassù' pensi sempre come me:
"tengo a cazzimma e faccio quello che mi va perché' so' blues e nun voglio cagna'' "

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