giovedì 1 gennaio 2015

Tiziana: l’imprenditoria italiana femminile nello stato di Bahia

Ma chi l’ha detto che sono tutti uomini? Gli emigrati italiani nello stato di Bahia intendo. Beh, finora nella mia inchiesta ne avevo trovato solo di sesso maschile, egualmente divisi tra emigrati di lungo corso (oltre i 65 anni) e giovani sotto i 35 anni. Gli uni venuti da quasi mezzo secolo, gli altri arrivati recentemente in questa bella terra di Bahia, in cerca di avventura o di un modo diverso di vivere o ricominciare la vita. Ma Tiziana è sicuramente un esempio a parte. Di come una bella donna straniera di 45 anni possa lavorare ed avere successo in una terra ancora abbastanza machista come la Bahia di oggi.

Questa bresciana con una forte etica del lavoro, tipica delle persone della sua terra, è sbarcata 21 anni fa in terra di Bahia e si è fatta da sola. Ha messo su un negozio di arredamento e di interior design, è lei stessa arredatrice e svolge attività di consulenza nell’area per i nuovi palazzi costruiti a Salvador. Con il recente boom immobiliare che ha investito la Bahia (che, con la recente crisi, non si sa quanto durerà) c’era bisogno di persone brave e competenti che potessero dare un’originalità nell’arredamento dei nuovi condomini costruiti. E qui Tiziana è stata intelligente e sveglia a sfruttare le sue capacità e far crescere la sua attività di arredatrice. In questo modo ha avuto un discreto successo.
“Qual è il segreto?” le chiedo. “Lavoro, lavoro e di nuovo lavoro. Il Brasile è ancora una terra in cui si può guadagnare e avere successo” mi dice Tiziana. “Ma bisogna lavorare sul serio, non come molti italiani che vengono qui solo in cerca di avventura”. L’etica del lavoro fala alto (si sente forte, in portoghese) nelle parole di questa italiana che ha saputo vincere la sfida della vita con il lavoro.

Ed è interessante che in questa terra, in cui molti italiani che hanno guadagnato un discreto gruzzolo, lo spendono, Tiziana fa la cosa opposta. “Probabilmente quando avrò guadagnato una somma molto interessante, tornerò in Italia, mi comprerò una casa nella mia terra ed aprirò lì una nuova attività”, mi dice.
“Svolgo anche un’attività a favore di persone che ne hanno bisogno, ma normalmente non ne parlo” mi dice lei. Ma torniamo ad essere imprenditore qui a Bahia, dico io. “Perché è così difficile per gli italiani integrarsi pienamente nel tessuto della comunità bahiana, rispetto ad esempio alla comunità spagnola o portoghese di Bahia?” chiedo.

“Perché gli italiani non hanno pazienza” dice Tiziana. “Il segreto del successo è educare i propri dipendenti a lavorare ed a farlo bene. Molti italiani si lamentano sempre di loro, dicono che non hanno voglia di lavorare, che sono dei lavativi” mi dice Tiziana. “Qui i punti sono due: primo non puoi trovare l’Italia a Bahia (od anche Bahia in Italia). Intendo che operi in una realtà culturale completamente diversa da quella italiana e di conseguenza sarebbe assurdo attendersi un modo di lavorare simile a quello italiano qui a Bahia. La cultura è troppo differente. La maggior parte delle persone ha solo la licenza elementare ed anche quella di valore notevolmente inferiore a quella italiana. E qui subentra il secondo punto. Bisogna educare i propri dipendenti ed avere pazienza. Io sono esigente ma al tempo stesso paziente. La maggior parte degli italiani addestra i propri dipendenti per due mesi e poi lascia nelle loro mani l’attività. No, la formazione, perché un'attività imprenditoriale abbia successo, deve durare come minimo 2 anni. Per guadagnare in maniera apprezzabile ci ho messo 4 anni, da quando ho cominciato qui a Bahia. Ed i miei dipendenti non mi hanno mai rubato, al contrario.”
“Un altro segreto è far crescere finanziariamente i propri dipendenti con il proprio business. Se all’inizio ad esempio un dipendente guadagna il salario minimo, la differenza tra il mio business e quello ad esempio dei brasiliani è che con me, se vendi di più, guadagni di più mentre con la maggior parte dei brasiliani i dipendenti continuano a lavorare a salario minimo. Bisogna incentivare i propri dipendenti.”
E forse è proprio nell’integrazione vera nel tessuto sociale e culturale bahiano, pur mantenendo le proprie caratteristiche italiane, il segreto del successo di Tiziana. “Sono e sarò sempre italiana, tanto per me stessa quanto per i brasiliani. Ma faccio parte della realtà di Salvador e posso dire che, per chi ha voglia di lavorare, le occasioni ci sono sempre qui a Bahia.”

E qui nel negozio di arredamento e consulenza di Tiziana, nel quartiere di Rio Vermelho a Salvador di Bahia, trovo una piccola isola di sana imprenditoria femminile bresciana, italiana.
Un’ altro volto, non conosciuto ma importante, dell’emigrazione italiana in Brasile.

Pubblicato nel novembre 2008

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