sabato 24 gennaio 2015

E' Frei Damiao l ' italiano più famoso in Brasile

Chi e' l'italiano più' famoso del Brasile? Paolo Rossi? Roberto Baggio? Giuseppe Garibaldi? Domenico Modugno di Volare? Nessuno di tutti questi. Si tratta di Frei Damiao, ,al secolo Pio Giannotti, il piccolo frate cappuccino di Bozzano, frazione di Massarosa, provincia di Lucca.


Un prete che ha saputo entrare nel vero cuore del Brasile come pochi.
Per darvi un idea della sua popolarità' quando frei Damiao decedette all' eta' di 99 anni, in Brasile furono proclamati 3 giorni di lutto.
Moltissime autorità' brasiliane parteciparono alle esequie. Ma nello stadio arruda di Recife soprattutto circa 50 mila persone, brasiliani del Nord Est del Brasile, parteciparono. E con il tempo il mito di Frei Damiao, il padre buono, cresce sempre di più'. E se il processo di beatificazione si tira per le lunghe, per il popolo nordestino del Brasile non c'e' alcun dubbio. Frei Damiao e' già' un santo e le persone che lo hanno conosciute guardano dentro di se' quella esperienza come se fosse la più' bella della loro vita.

Ma chi era Frei Damiao? Da dove veniva? E soprattutto come e' riuscito a divenire così' popolare in un popolo così' distante da quello d' origine, l' Italia?


E' per scoprire questa storia che il vostro cronista si e' recato personalmente a Bozzano, il paese d'origine di Frei Damiao. Ho incontrato e intervistato parenti, concittadini membri dell'associazione costituita in suo onore. Ho visitato i luoghi di origine in cui e' nato e vissuto Frei Damiao. I luoghi di culto, ho visto le sue vesti nella chiesa di Bozzano, ho visitato il convento dei Cappuccini di Lucca. Ho parlato con molte persone che l'hanno conosciuto in Italia e hanno visto emergere questa figura.

Che dire? Si tratta di un fenomeno eccezionale di quelli che si verificano raramente in un secolo, un misto di bontà' e di amore di altri tempi, di una vita dedicata all' aiuto dei poveri, di una condivisione vera e totale delle difficoltà' dei poveri e dei dimenticati.

Ma facciamo un passo indietro.

Nato il 5 novembre 1989 a Bozzano, frei Damiao era il secondo di cinque figli di una famiglia di contadini estremamente religiosa. Altri due membri della famiglia appartenevano al mondo della chiesa: il fratello maggiore divenne sacerdote e la sorella entro' a far parte delle suore lucchesi di santa Zita.

E gli aneddoti su frei Damiao si accumulano. Come quello in cui Frei damiao era atteso a Bozzano da Massa dove operava. Alcuni parenti gli avevano dato i soldi dell'autobus per arrivare a Bozzano. Tuttavia passava il giorno e lui non arrivava. Infine a tarda sera arrivo'. I parenti gli chiesero: come mai hai ritardato? Non c'era l'autobus? E lui rispose: "Ho incontrato un povero, che aveva bisogno e gli ho dato i soldi dell'autobus, così' sono venuto a piedi".

Così' era frei Damiao da Bozzano, un grande cuore, una grandissima dedizione ad aiutare i bisognosi. Ma al tempo stesso umilissimo. Frei Damiao quasi non si vedeva quando tornava a Bozzano dal Brasile. O andava al convento a Massa o rimaneva con i familiari.

Nel 1923 divenne sacerdote dell'ordine dei cappuccini e negli anni 30 fu mandato dalla Diocesi di Lucca in Brasile, direzione Pernambuco, Nord Est del Brasile. Da li' in poi 66 anni di vita missionaria in Brasile in terre poverissime minacciate da secche periodiche.

La storia di questo piccolo padre, dall'aspetto fragile ma da un forza morale che pochi hanno mai raggiunto in vita, e' veramente toccante. Percio' questo mio articolo lo voglio dedicare a lui, così' famoso e venerato in Brasile e così' poco conosciuto in Italia purtroppo. Nessuno e' profeta in patria diceva Gesu' ed aveva ragione.

Frei Damiao cominciava la sua giornata alle 4.30 del Mattina quando andava in strada a cominciare la sua opera di evangelizzazione che terminava a mezzanotte. Per tanto abbassare la testa per ascoltare le confessioni il suo collo era rimasto un po' deformato.

Ma la vera forza di Frei Damiao era di parlare il linguaggio do povo (del popolo). Andava personalmente e da solo nei villaggi più' poveri e più' sperduti del Nord Est del Brasile. A quell'epoca anni 30 il Nord Est era poverissimo e le popolazioni erano completamente abbandonate a se' stesse. Ma il popolo aveva una religiosità', una devozione, un amore per Gesu' che era e tuttora e' molto grande.

La figura fragile e gentile di Frei Damiao che errava in queste regioni sperdute e desolate del Nord Est del Brasile era amatissima. Frei Damiao prendeva l'autobus come qualsiasi altro, viveva con il popolo, mangiava e viveva come loro. Ascoltava le confessioni dei poveri, dei dimenticati, per tutti aveva una parola di conforto. Se qualcuno era malato andava personalmente al suo capezzale. O anche in prigione.

Parallelamente alla sua umiltà' la sua fama si diffondeva nel povero Nord Est del Brasile a macchia d'olio. Pernambuco, Paraiba, Alagoas erano solo alcuni degli stati in cui era popolarissimo.

Devo dire che leggere alcune delle lettere che Frei Damiao scrisse a suo fratello e che sono mostrate nel luogo dell'associazione di Bozzano sono veramente toccanti.

Come quella in cui parla di una donna di 80 anni che aveva camminato per 60 chilometri a piedi per venire nella città' in cui lui andava a predicare.

In tempi di plastica in cui tutto e' commercio signali di fede vera, autentica di quelli di cui parala Frei damiao nelle sue lettere fanno venire le lacrime agli occhi. Come quando parla degli autobus di nordestini brasiliani poveri che facevano centinaia di chilometri per ascoltare i suoi sermoni.

Povera gente con un grande cuore che aveva toccato nel profondo il piccolo padre toscano. Frei Damiao decise di essere seppellito a recife in Brasile e non in Italia. Ormai il suo popolo era quello brasiliano. Ma Frei Damiao amava sempre la sua Bozzano ed i suoi familiari.

Frei Damiao ha saputo integrarsi perfettamente con la povera gente del Brasile. Non prometteva niente. Ma la sua semplicità' conquistava tutti. Forse il legame tra l'uomo di Bozzano e il popolo nordestino del Brasile era la profonda spiritualità' e semplicità' dell' Italia di iniziio secolo nelle terre toscane con quella del popolo brasiliano. Spiritualita' che attraversa il tempo e lo spazio ed arriva nel profondo del cuore della gente.

E speriamo che in questi tempi moderni, in cui la cruudelta' sta divenendo abituale per tutti noi, il messaggio del piccolo frate cappuccino di Bozzano ci renda tutti un poco più' umani e commiserevoli con noi e con gli altri.

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