lunedì 17 agosto 2015

Brasile, dove la piazza non e' il Paese

Rio de Janeiro, Sao Paolo, Brasilia. Folle oceaniche nelle piazze chiedono l'impeachement di Dilma la presidentessa del Brasile.Tutti vogliono che rinunzi. Tutti quelli che sono nelle strade. Ma non tutti i brasiliani.
Non fatevi illudere dalle masse nelle piazze. La situazione per Dilma e' critica, molto difficile ma da qui a credere che Dilma si dimetterà' presto ce ne corre.
Le comparazioni con Collor sono veramente deboli.
Quando Collor rinunzio' la situazione era insostenibile. Collor aveva congelato tutti i depositi dei brasiliani. Le folle nelle piazze erano il paese. Tutti dimostravano. E soprattutto tutti i giorni.
Il paese era paralizzato. C'era un vuoto di potere enorme.
Nessuno lavorava. Nessuno credeva più' nel potere. Nessuno voleva far niente.
Oggi no.
La gente e' molto disillusa, offesa, arrabbiata per la corruzione dilagante. Un livello mai visto che fa impallidire le comparazioni con il passato.
La situazione economica e' catastrofica. Il dollaro ci si aspetta che arrivi a 4 reais. L'economia e' in recessione. Tagi enormi al fragile sistema sociale. La crisi e' senza ritorno.
Tutti gli indici economici sono negativi. L'inflazione in una situazione di recessione sembra un paradosso ma e' la realtà'.
Ma allora perche' Dilma non rinuncia?

Per vari ragioni.
In primo luogo il partito che lo appoggia, il PT ha forze radici sociali che il PMDB di Collor non aveva. Ma poi il sistema del bolsa-familha che ha virtualmente "comprato" il consenso delle classi più' povere e' sempre li' forte più' che mai.
Dilma ha vinto le elezioni contro Aecio Neves in una situazione di quasi pareggio.
Ma il paese e' spaccato. Nel sud Aecio ha trionfato mentre Dilma ha vinto nel nord più' povero. In fin dei conti Dilma ha il supporto dei poveri che ancora sono la maggioranza del paese.
Ed infatti le manifestazioni di piazza maggiori avvengono nelle città' del Sud Sudest del paese.
Nel Nord Est sono manifestazioni relativamente minoritarie.
Ma soprattutto camminando nelle strade brasiliane non si sente un atmosfera di cambiamento. Di forte insoddisfazione si. Di gente stufa con la corruzione si.
Ma di cambiamento di rivolta sociale no.
La gente vuole il cambiamento ma non sembra disposta a rinunciare ai benefici sociali che il PT ha portato con la sua venuta al potere, soprattutto il bolsa familha.
Negli ultimi giorni della campagna elettorale il PT agito' lo spettro del cancellamento del bolsa familha se Aecio avesse vinto le elezioni ed infatti le perse.
Di poco ma le perse.

La situazione e' grave. Ma i brasiliani devono fare di più' molto di più' se vogliono cambiare la guida del paese. Perché' in questo momento la piazza non e' il Paese in Brasile.

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